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Dedica a cui stai rispondendo
Forse a tutti farà bene leggere questa poesia perché non bisogna sempre guardare soltanto avanti ma anche dietro, per restare umani. Capolavoro del Belli, da ricordare e far conoscere a chi non l'ha letta...
La famija povarella
Quiete, crature mie, stateve quiete:
sì, fiji, zitti, ché mommò vviè Ttata.
Oh Vvergine der Pianto addolorata,
provedeteme voi che lo potete.
Nò, vviscere mie care, non piaggnete:
nun me fate morì ccusì accorata.
Lui quarche ccosa l’averà abbuscata,
e ppijjeremo er pane, e mmagnerete.
Se ccapìssivo er bene che vve vojjo!…
Che ddichi, Peppe? nun vòi stà a lo scuro?
Fijjo, com’ho da fà ssi non c’è ojjo?
E ttu, Llalla, che hai? Povera Lalla,
hai freddo? Ebbè, nnun méttete lì ar muro
viè in braccio a mmamma tua che tt’ariscalla
26 settembre 1835
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