Vorrei raccontarti la favola della buonanotte. All'epoca, quando andavo all'università un mio compagno di corso mi piaceva. E il mio migliore amico se ne era accorto. Dopo che tornai da quell'Interrail in me iniziò a cambiare qualcosa. Improvvisamente tu iniziasti a suscitare in me uno strano interesse. Un giorno stavamo studiando "all'acquario" e mi arrivò un tuo messaggio. Lui cercò di intravedere con chi stessi parlando. Di te, di quello che sentivo non parlai mai con nessuno. Lo dissi solo a una ragazza speciale. Una delle persone migliori che io abbia mai conosciuto. Mia madre però si era accorta delle nostre quotidiane conversazioni su facebook. Io questo sito lo frequento da quando ho 17 anni. Lessi una dedica su un paesino di montagna e sul buon vino e capii. Eravamo giunti a maggio, ormai. Ti cercavo al Black e tu non lo sai, ma appena arrivai al locale te ne andasti con la tua moto. Poi ci fu quel fatto ma ti dissi di andare lo stesso, tu rifiutasti. Lo apprezzai sul serio. Quando nacquero tutte quelle polemiche e ti avvisai, ecco quella sera non mi interessava granché del marasma. Volevo solo sentirti. E quando tu mi scrivesti:"Ti ho pensata" anche se mi mordo la lingua ora, avrei voluto risponderti "Anche io ti penso" invece di quella mi***iata bestiale sulla sorte nefasta. Vedi io ti ho raccontato i miei delitti peggiori, mi sono fatta odiare e questo non è bastato. Ma non devi sentirti in colpa, non ce l'ho fatta neanche io. A incontrarti e poi a dimenticarti. Quando ascolto "Una lunga storia d'amore" , "Bella senz'anima" ecc. ho ancora i brividi. Temo che quello che ci leghi non si possa spiegare con le logiche e vada al di là dell'immenso.