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È un dolore che conosco, eppure sembra nuovo ogni volta. Tutto è vuoto, immobile. Di nuovo la sensazione di quel nodo in gola che di notte torna a soffocarmi. Una storia di un anno e mezzo giunta alla fine. Di certo non è la prima, eppure fa sempre male. Stavolta però, credo faccia più male. Il dolore sembra essere proporzionale alla fiducia che ho avuto in lui. Troppa ovviamente, perché vivo sempre nell'idea che ci sia più onestà e sincerità nel mondo, di quello che il mondo stesso vuole farci percepire. Ho così tanto bisogno di credere nell'amore, che l'idea stessa dell'amore mi sta distruggendo. All'età di 30 anni, con troppe storie sbagliate alle spalle, mi è stata sbattuta in faccia la verità. L'amore non è quello romantico dei film. Devo svegliarmi e cominciare ad accettare che le persone cambiano, perché è questa la realtà. Tutto cambia. Anch'io sono cambiata. Nulla resta come il primo giorno. Nulla. È così difficile accettare che al mondo potrebbe non esistere quell'amore come lo vorrei io. Quasi sembra dissolversi la volontà di vivere. Mi sembra così stupido pensare che possiamo bastarci da soli. Che non abbiamo bisogno dell'altro perché siamo noi l'altra metà di noi stessi. Per me non è così. La mia felicità credo di ritrovarla solo nel poter condividere la mia vita con qualcuno che sappia restare al mio fianco, che mi desideri, che mi sostenga e che mi ami senza riserve, come potrei amare io.
Ma adesso credo di aver perso la mia fiducia in un sogno che credevo potesse realizzarsi. Credo di non potermi innamorare mai più.
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