L'amore forse non esiste.
Non come ci viene proposto in vecchi capolavori cinematografici come "Casablanca" o nei racconti sonori che ascoltavamo da bambini.
Come possiamo pretendere che qualcuno ci ami più di quanto non facciamo noi?
Come immaginare di incontrare qualcuno che sopporti i nostri difetti, le nostre fragilità e imperfezioni, quando noi stessi a volte ci odiamo per questo?
Ecco perché ora molti film trasmettono un messaggio di indipendenza e spronano a credere in sé stessi con la beffarda illusione di poter così star bene con gli altri.
La verità è che credendo in noi non abbiamo più bisogno degli altri se non a tratti per relazioni fugaci, un po' di passione, divertimento e nulla più.
E qui il grande paradosso: vogliamo essere forti a tutti i costi ma vogliamo che qualcuno ci ami e ci aiuti nei momenti bui; non mostreremo mai le nostre fragilità perché non ci fidiamo abbastanza, perché dobbiamo essere forti, perché l'amore non esiste.
Ma se non ci illudiamo un po' come possiamo riempire le nostre giornate, come distrarci, come invecchiare senza accorgercene?
Quindi un grande applauso a "Casablanca" o "Titanic" ma io all'amore non ci credo e nemmeno in me stessa a dirla giusta.