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Sono passate tre settimane dalla tua ultima bugia. Così palese, inutile e schifosa. (A parte che non c'era assolutamente bisogno di dirmela, visto che non abbiamo una relazione e non sei obbligato a cercare la scuse.) Ormai è tutto chiaro e finalmente posso tirare il sospiro di sollievo e mettere il punto a tutta questa storia senza rinnegare quello che provavo e tuttavia provo per te.
Volevi tenermi buona lì, per mesi, per settimane, senza degnarmi di un messaggino, di un saluto, come tengono una bambola nel cassetto, ed ogni due - tre mesi, quando ti gira bene, tirarmi fuori dal cassetto, tanto sono innamorata ed al primo tuo fischio corro da te a darti tutto il mio amore, senza pretendere nulla, senza chiedere spiegazioni, senza rimproverarti. Volevi invitarmi quando pare a te, ed invece quando propongo io di vederci mi rifili una scusa assurda (prima l'amico che doveva dormire da te, poi il telefono rotto, ed adesso, ciliegina sulla torta, il Covid) e mi rispedisci nel dimenticatoio per altri due - tre mesi.
Ho provato a giustificarti fino all'ultimo, ma ormai le giustificazioni (già che siamo nel tema Covid) non le hai più. Non ti giustifica né la tua situazione, né la tua condizione mentale, visto che il tuo comportamento con me dimostra solo la tua cattiveria, non la tua fragilità. Nessuna scusa è buona per calpestare i sentimenti delle altre persone; anzi, proprio tu che hai vissuto certe esperienze, dovresti essere più sensibile con altre persone e dare il peso giusto a quello che fanno per te, per farti stare meglio.
Da parte mia un sentimento che cresceva di giorno in giorno, da parte tua solo freddezza infinita ed immotivata ed ogni tanto qualche briciola di attenzione, eventualmente nei momenti quando non avevi più nessuna da portare a letto. Non hai capito né cercato di capire nulla di me, non hai colto neanche minimamente il significato dei gesti che ho fatto nei tuoi confronti, non hai compreso quanto forte ti ho amato.
Una volta scoperto i miei sentimenti per te, potevi allontanarmi in un modo tranquillo e rispettoso; avrei sofferto sì però almeno avrei conservato un ricordo bellissimo di te. Invece mi hai trascinata all'inferno, hai fatto sì che mi autodistruggessi per mesi, psicologicamente e fisicamente - e menomale che (grazie ai miei cari ed al mio medico) mi sono fermata. Adesso basta. Tra ieri ed oggi ho sentito come ti staccassi da me, come un cordone ombelicale che ieri ancora doleva e sanguinava ed invece oggi si stacca senza un minimo sforzo e senza che il bimbo se ne accorga. Da oggi sono nuovamente una persona libera. Buona vita.
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