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Mi sentivo strano quella notte, una voce interiore mi chiamava dicendomi “entra in meditazione”subito, ora!
Mi misi in posizione loto su una stuoia di lana isolante e rivolto verso nord-est come sempre faccio e concentrato sul terzo occhio proprio al centro della radice del naso entrai subito in samadhi…
La voce proseguì perentoria “Non hanno voluto seguirmi, sono soltanto all’illusoria ricerca di beni materiali e ottengono solo infelicità, e da sempre solo la morte come premio…”
Ero spaventato, mai avevo sentito nel mio universo interiore l’Infinito Cosmico così sconsolato e adirato, pensai che fosse profondamente amareggiato, deluso dal comportamento ignobile della maggior parte dei suoi figli sapendo bene che avrebbero fatto una pessima fine con le proprie egoistiche e squallide azioni materialistiche….
Le sue ultime parole furono “Guarda cosa succede all’umanità allontanandosi da me e dalle mie regole universali”…
Il salto di dimensione mi scaraventò immediatamente per alcuni meravigliosi minuti sull’isola di Sumatra, ero anche fisicamente lì, il cielo blù, un aria pura frizzantina sotto un sole meraviglioso, una foresta in una natura incontaminata arrivava a lambire un oceano cristallino, indigeni del luogo tornare sorridenti con semplici canoe piene di pesci su quelle acque turchesi, bambini farsi il bagno felici su una spiaggia bianca, alcuni intenti a degustare dolci frutti tropicali raccolti davanti a me da piccole palme là vicino, il tempo di pensare “Questa è all’origine la Terra regalata da Dio all’uomo, un Paradiso”ed eccomi scaraventato in una gigantesca metropoli dell’immediato futuro…
Comprendo subito che è Roma nell’immediato futuro, forse il 2034 o giù di lì…
Mi colpisce subito ogni spazio gremito di gente di ogni razza umana, alcuni residenti che camminano imperturbabili, indifferenti a tutto ciò che accade loro intorno…nei loro occhi una tristezza e paura fusi insieme celati da una assoluta mancanza di espressione, volti costruiti ad hoc per celare e nascondere qualsiasi emozione che trapelata in quella Babele significherebbe rischiare l’incolumità, la vita stessa….
Riesco a fare alcuni passi e due individui dalla pelle verdastra, avvinghiati, rotolano tra i miei piedi picchiandosi violentemente per alcune bustine di droga, tutti li scavalcano come si faceva un tempo con una pozzanghera…l’aria è irrespirabile, uno smog micidiale e sottile entra nei polmoni, sirene di ambulanze si sfidano con quelle della polizia con tonalità differenti, tutto questo sotto un cielo avana e un sole irreale, bianco.
In un negozio di elettrodomestici una televisione accesa, sottile come un foglio di carta mostra immagini di una Gran Bretagna praticamente inondata dal mare, effetti del global warming…
Ogni tanto si sente un colpo di arma da fuoco provenire da qualche direzione imprecisata, non riesco a resistere a tutta quella folla, a quel caos organizzato e prendo una stradina secondaria cercando un po’ di quiete, o almeno un poco di rumori in meno, l’atmosfera cambia decisamente, in prossimità di un parchetto decine di prostitute di ogni età e colore di pelle e di capelli mi ammicca un invito, accanto a loro uomini con facce truci e muscoli gonfiati all’inverosimile da steroidi artificiali coperti di piercing taglienti e tatuaggi come arazzi tridimensionali…ragazzi sdraiati su erba sintetica sotto gli effetti di varie droghe chimiche, fentanil mi dicono, alcuni semisvenuti a terra attraversati da fremiti muscolari involontari dovuti a overdose.
Giro l’angolo e mi vedo puntare una pistola enorme sul petto “Fuori il denaro, dammi i tuoi documenti mi serve la tua identità”,spaventato gli do subito il mio portafoglio e quando vede le banconote in euro sbigottito mi fa “che denaro è questo mi prendi in giro, ora ti ammazzo!”
Non fa in tempo a eseguire l’omicidio del mio corpo che immediatamente dei soldati assurdamente bardati con corazze protettive e casco integrale gli sono addosso, hanno dei guanti e bastoni che trasmettono forti scariche elettriche paralizzanti, forse troppo visto che il corpo svenuto o morto del rapinatore esala fumo di carne bruciata….
Nemmeno il tempo di ringraziarli e sono già su un auto blindata e corrono via…
Comprendo che in quel marasma umano la vita non conta nulla…ognuno pensa con estrema fatica a se stesso, mi colpisce vedere poche persone impegnate a vivere obblighi quotidiani andare verso un posto di lavoro nel mezzo di una moltitudine di esseri umani impegnati a sopravvivere in qualsiasi modo più che altro illecito e violento.
Ma non avevo ancora visto quasi nulla di quell’inferno sulla Terra!
Stà facendo sera, è il crepuscolo, uno speaker da autoblindate della polizia e dell’esercito urla da altoparlanti “La gente civile rientri in casa è quasi buio”in continuazione, vedo la gente affrettare il passo andare verso la certezza, la sicurezza della propria casa blindata.
Io non posso farlo, al posto del mio piccolo palazzo c’è un immenso grattacielo….
Alle 22 vige il coprifuoco, un signore anziano cercando di affrettare anche me dice che le forze dell’ordine non rispondono più dell’incolumità dei “civili” dei “regolari” dopo le 10 di sera.
Vedo entrare in scena in questo macabro scenario subito dopo quella fatidica ora di “caos calmo” un orda di clochard coperti di stracci, molti disperati dell’era moderna coperti di piaghe orrende e incurabili senza avere i mezzi per curarsi.
Banditi armati di mitra alla ricerca di qualche sprovveduto ritardatario da rapinare o qualche giovane donna “regolare” da violentare in gruppo, migliaia tra prostitute e transessuali….
Telecamere automatiche posizionate molto in alto per non essere distrutte spuntano ovunque…
Ovviamente vengo subito notato e come ho visto fare in India non mi resta da fare altro una volta circondato da disperati e rapinatori che spogliarmi completamente nudo davanti a loro e regalare ogni indumento, subito strappato dalle mie mani tra l’ilarità generale sdentata di chi mi sta pressando…
Tra loro si fa largo un individuo orrendo, calvo ed enorme con una arma in mano per finirmi e mentre sta eseguendo in un lampo di luce a fungo stilizzato scompaio, sono di nuovo in posizione loto nel silenzio della mia stanza.
Sono al sicuro, sono contento di questo.
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