Mi manca sentirti, mi manca chiederti se stai bene, mi manca abbracciarti, mi manca toccarti in ogni senso ma c'è molto di più: perché nel mio "mi manchi" c'è il suo significato letterale, quello che nessuno di solito intende quando lo dice, quando lo pensa, quando lo scrive...

Ho ormai compreso infatti che tu, amore mio, "detieni" una parte di me: non ho ancora capito se ce l'hai sempre avuta tu e io l'ho trovata quando mi sono innamorato di te, oppure se ce l'avevo dentro io e solo tu sei riuscita ad "estrarla" da me, ma il risultato finale è lo stesso: di fatto io non ne ho il controllo, perché è tua.

Chiamalo cuore, anima oppure potresti usare una parola in inglese che assomiglia tanto a cuore ma che forse è ancora più potente, "core" e che spiega dunque perché sono qui anche oggi per l'ennesima volta a rendermi ridicolo pensando alla donna che amo.

Sì insomma, il "core", il nucleo centrale di me stesso. E allora ecco che scriverti che "mi manchi" non si limita ad esprimere una distanza fisica o il mal d'amore.

Diventa una mancanza esistenziale perché quel pezzo che mi manca, di fatto, sei tu stessa ed è il motivo per cui, dopo due secoli, sono ancora qui a cercare di baciarti come riesco, come posso: senza quella parte di me infatti, io non sono quello che dovrei essere ma solo la sua versione opaca...

Vorrei solo poter essere quel rifugio, quel riparo che tu sei per me, perché è tutto quello che ho sempre voluto.

TU sei tutto quello che ho sempre voluto...