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Ciao a tutti!!
Voglio sfogarmi dicendo a tutto il mondo che non ce la faccio più a non essere creduta quando dico ?resto a mangiare fuori casa? o ?mangio quando torno a casa?. In questo modo non pensate che io possa mangiare il doppio di una persona ?normale??
Io sono una ragazza come tutte le altre.
Ora vi racconto la mia storia e spero capirete che non sono ?diversa? da nessuno.
Tutto è cominciato due anni fa (il 17 luglio 2002), quando, insieme a F. cominciai a fare una dieta. In due mesi persi circa 20 chili, mentre F. ingrassò di un paio di chili. A questo punto i miei genitori, i professori, i compagni di classe, gli allenatori e gli amici che avevo in quel periodo si iniziarono a preoccupare, pensando che mi potessi ammalare.
Ripresi a mangiare (per accontentare gli altri) stando attenta a non mangiare dolci e altro di supercalorico. Così il mio peso rimase lo stesso da gennaio a giugno 2003.
Durante l?estate riuscii a dimagrire 4 chili. Ma, tornata a scuola dopo le vacanze, sapevo che i miei genitori (e tutti coloro che mi volevano bene) mi avrebbero obbligato a mangiare regolarmente, poiché avrei dovuto sostenere l?esame di stato. I primi mesi furono i più difficili perché ingrassai 4 chili. Poi capii che avrei dovuto trovare una soluzione, così (da febbraio 2004) quando potevo (ad esempio se ero sola in casa) non mangiavo e dicevo di aver mangiato, altrimenti dopo mangiato vomitavo tutto, riuscii a togliere 6 chili. Nei mesi di maggio e giugno, quando la tensione degli esami si faceva sentire, non avevo più tempo per vomitare (... voi direte: però per mangiare avevi tempo, vi risponderò: me lo obbligavano... ). Così, nei mesi di maggio e giugno ingrassai di 5 chili. Durante l?estate ripresi a vomitare, pur mangiando poco; a volte lo facevo anche se non mangiavo nulla, solo perché sentivo un ?peso? allo stomaco.
Ora che sono passati due anni sono ancora in sovrappeso (e non sono una di quelle che più dimagrisce e più dice di essere grassa, perché persone che non sanno nulla di come ero prima mi reputano grassa).
Ora che poche volte riesco a vomitare senza essere scoperta e che poche volte riesco a saltare i pasti, voglio capire perché ancora si ostinano tutti a non credermi quando dico che ho mangiato già o che mangerò più tardi.
Voglio urlare ancora la mia rabbia contro quelli che dicono che devo andare da uno psicologo (in particolare contro M. che mi stava consigliando un suo amico-psicologo), perché da quei tipi vanno coloro che non capiscono se stessi e che non sanno il motivo per cui fanno certe cose. Beh, io lo so, non è uno solo, ma il principale è la voglia di morire, ma allo stesso tempo di rimanere in vita per aiutare coloro che soffrono per cause ?esterne?. Se non avessi avuto neanche un briciolo di voglia di vita, non mi sarei mai iscritta all?università!
Voglio far capire che non sono né ?bulimia?, perché quando vomito non mi abbuffo, ma mangio normalmente, né ?anoressica?, perché sono ancora cicciotella, sto attenta a non diminuire troppo di peso e so il motivo per cui faccio tutto ciò.
So che nessuno ha letto la rabbia che ho sfogato in queste righe: non penso di essermi dilungata troppo, ci sarebbe tanto altro da dire ancora, ma almeno con questo spero di aver cacciato 2% della rabbia che c?è in me.
Ma se c?è almeno una persona che ha letto tutte queste righe vorrei sapere: sono una ragazza come tutte le altre? Con i problemi tipici di una diciannovenne?