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Dedica a cui stai rispondendo

"Ha bisogno di stare solo. Poi una strana sofferenza lo prende. Non ne ha bisogno. È solo. A quell'idea si sente ancora peggio. Non ha fame, non ha sonno, non prova nulla. Rimane così a pancia sotto. Non sa per quanto tempo. A poco a poco rivede quella stanza in giorni più felici. Quante volte la mattina svegliandosi ha trovato gli orecchini di Babi sul suo comodino, quante volte il suo orologio, quante volte sono stati insieme in quel letto, abbracciati, innamorati, desiderosi l'uno dall'alltra. Sorride. Si ricorda dei suoi piedi freddi, quelle piccole dita gelate che ridendo poggava sulle sue gambe, più calde. Dopo che avevano fatto l'amore quando restavano lì, a chiacchierare, guardando la luna dalla finestra, la pioggia o le stelle, ugualmente felici, facesse caldo o piovesse. Accarezzandole i capelli qualunque cosa fosse successa fuori, malgrado le guerre, i problemi del mondo, le strade nuove, le gente. Poi la rivede andare verso il suo bagno, ammira di nuovo un costume appena tolto, un reggiseno slacciato. La sente ridere da quella porta chiusa, la vede camminare con quel suo modo buffo, con quei capelli sciolti, correre vergognosa verso il letto, tuffarsi su di lui, ancora fresco d'acqua, di lavaggi timorosi, ancora profumata d'amore e di passione. Step si gira di nuovo nel letto, guarda il soffitto. Quante volte, a malincuore, è venuta l'ora di vestirsi, di accompagnarla a casa. Allora silenziosi e vicini, seduti su quel letto avevano cominciato a vestirsi, piano piano, passandosi ogni tanto qualcosa che apparteneva all'altro.
Scambiandosi un sorriso, un bacio, infilandosi una gonna, chacchierando piegati, allacciandosi le scarpe, lasciando la radio accsa, per poco, prima di tornare. Dove sarà in qusto momento. E perché. Prova una stretta al cuore..."


-tre metri sopra il cielo-