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La macchina di khangy finisce fuori strada... si schianta contro un albero... sulla sua fronte... un graffio...khangy... amico di sempre... vicino di casa... mingherlino... faccia da schiaffi... espressione da discolo... un viso che sorride sempre... anche quando é serio...
lui mi insegnó a giocare a calcio... con lui scorazzavo in bicicletta... e a scuola... durante le ore di ginnastica... mi voleva sempre in squadra con lui... nelle staffette ero sempre in batteria con lui... perché ero la piú veloce delle ragazze... e piú veloce... anche di molti maschietti che c'erano in classe... khangy mi faceva mille dispetti... mille scherzi... divertendosi un casino... cosí... anche se lo sgamavo... facevo finta di cascarci... probabilmente lui lo sapeva... e gli andava bene cosí... sua mamma voleva sempre che io facessi i compiti con lui... "perché tu sei brava"... mi diceva... invece di studiare giocavamo con le figurine dei calciatori...
da adolescenti giravamo con i motorini... ero l'unica che saliva in motorino con lui... era uno scavezzacollo... io come lui... quando a 16 anni compró l'honda 125... spesso me la faceva guidare... ma quello che combinava lui in sella a quella moto... con me dietro... ora mi viene la pelle d'oca... ma a 16 anni non ci pensi... perché ti senti padrone di tutto...
... quando mi sono rotta il ginocchio... khangy faceva il militare... carabiniere... khangy carabiniere... mi viene da ridere ancora adesso al pensiero... in licenza... veniva a trovarmi in ospedale e poi... una volta uscita... pomeriggi interi al bar da a giocare a carte...khangy... decide di rimanere nei carabinieri... firma... e lo spediscono in un paesino sperduto... lí trova una nuova ragazza... "te la devo presentare"... mi dice un giorno... ma il destino non é d'accordo... khangy... un graffio sulla fronte... una lesione alla spina dorsale... muore sul colpo... una bara... la sua ragazza gli porta... un cuscinetto di rose rosse... con una scritta... l'amore é piú forte della morte...
... incontro sua madre... mesi dopo... parliamo... é serena... lei ha una certezza: suo figlio... é stato un ragazzo felice... perché ha vissuto tutta la vita... il suo 100% ... al meglio... con allegria e spensieratezza... con questa sua filosofia... mi regala una dolorosa rassegnazione... ieri... come ogni dodici maggio... ormai da 17 anni... sono andata a salutare khangy... mi avvicino alla lapide... guardo la sua foto...
in quel momento si accende l'irrigazione del cimitero... acqua gelida mi lava dalla testa ai piedi... caccio un urlo... scoppio a ridere... e scuoto la testa... guardo la foto... la sua faccia da schiaffi... con la solita espressione da discolo... continua a ridere... mentre vado a casa a cambiarmi...
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