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Mi sono sempre limitato a leggere, senza mai scrivere una parola... ma adesso penso di essere arrivato al culmine di una storia che mi ha fatto solo stare male, malissimo... e non so perchè, sento il bisogno di buttare giù queste righe, come una bottiglia in mezzo all'oceano, una bottiglia che nessuno potrà cogliere, nè tantomeno tu Sara... Protagonisti... noi... io, un ragazzo poco più che ventenne, di una città sperduta sulla punta dello stivale, nell'estremo Sud... tu, mia coetanea, in una città di confine del Trentino dell'estremo Nord... ci dividevano 1000 e passa Km... due ragazzi non proprio normali, forse troppo chiusi, troppo tristi, con troppe brutte storie alle spalle... due persone così simili, eppure così diverse... E ci siamo conosciuti nel modo più stupido con cui due persone possono conoscersi... giocando assieme... e dopo qualche chiacchierata, ricordi?, mi lasciasti il tuo numero di cellulare... Una come tante mi ripetevo... ma mai, mai mi sarei immaginato che avresti potuto peggiorare così tanto la mia vita... Ti ricordi come iniziò tutto? Mi chiamasti quel lontano pomeriggio di un paio di mesi fa, straziata dalle lacrime... Cosa poteva far soffrire una ragazza in fin dei conti forte come te, e a tuo dire anche molto carina? Il classico stronzo, che voleva una sola cosa da te... una cosa che non sta nella tua anima, ma nel tuo corpo... ed eri triste... delusa. Quanto ti capivo: a volte noi uomini siamo davvero così patetici... Perchè mai volere solo una cosa da una donna, quando invece lei ti può dare 1000 e altre cose ancora? Perchè volere un organo che hanno tutte le donne, e non un sentimento che solo una donna al mondo ti può dare, l'amore? E tu eri così triste, abbattuta... ti ricordi? Mi dicesti che volevi suicidarti, che non ti sentivi più nulla... e io ci soffrivo... ci soffrivo perchè non capivo come potesse mai esser vera una situazione del genere. "L'avessi qui, davanti a me, una donna così..." mi ripetevo nella mente, mentre ascoltavo i tuoi singhiozzi "non permetterei mai che possa versare anche solo una lacrima...". Cercai le parole migliori che avevo in fondo al cuore... già, forse sono le uniche cose che riesco a tirar bene da me... parole... solo parole. E ricordi come finì quella telefonata? Ti sentivo finalmente sorridere, dopo ore, letteralmente volate, in cui ti sentivo piangere... E cosa successe... accadde che non riuscì più a pensare ad altro che a te. Mi svegliavo la mattina, e fra tutti i miei pensieri tu eri il primo "Chissà come sta quella ragazza..."... e così iniziammo a sentirci ogni giorno, ogni santo giorno per telefono, per ore, ore... a parlare di te, di me, di noi... e più parlavi più mi rivedevo in te... ricordi che per scherzo mi dicesti che forse mi stavo innamorando di te? Quanto avrei voluto risponderti con voce decisa "Si, hai dannatamente ragione", e invece stavo in silenzio, e sospiravo... cosa potevo mai pretendere, alla fine? Cos'ero per te se non una voce..? Già, una voce... ma un uomo con così tanto amore da dare può benissimo innamorarsi anche solo di una voce, e tu lo sapevi, in cuor tuo lo sapevi... E passavo le mie giornate ad aspettare le 2 di notte, finchè non uscivi da lavoro, per finalmente sentirti, sentire te, la tua voce... e stavamo ore al telefono, senza mai guardare all'orologio. E quando finivamo, mi davi ingenuamente la buonanotte, convinta che anch'io andassi a riposarmi... invece mi preparavo ad andare all'università, con 1 ora ed a volte meno di sonno... era si massacrante per me... ma ero felice, ero la persona più felice di questo mondo. Perchè finalmente avevo ciò che dava un minimo di senso alle mie giornate... se il mio scopo nella vita sarebbe stato quello di ascoltare i tuoi pianti e di consolarti, l'avrei accettato con tutta la gioia di questo mondo... e passavano i giorni, i giorni... e più passavano, più tu continuavi a sorridere... ma finalmente, sorridevamo insieme! E quanto amavo le tue risate, anche se ridevi di me per i miei mille difetti... ma l'amavo, amavo la tua risata, e non passò molto finchè capì che ormai non riuscivo più a farne a meno... "Si un giorno la farò la pazzia... un giorno verrò fin lassù, anche solo per guardarti negli occhi, almeno una volta" mi ripetevo sempre... e non attendevo altro, aspettavo solo che il tempo facesse il suo corso, ignaro che invece lui lottasse contro di me... Cosa accadde poi, Sara? Accadde che nel giro di due giorni diventasti freddissima con me, distaccata... non eri tu, non eri la persona che avevo conosciuto. "Cosa me l'ha portata via?".. e quanto mi è balenata in testa questa domanda, fino a quando presi quel telefono per l'ennesima volta, ignaro ahimè che fosse l'ultima, e ti chiesi spiegazioni... e tu, Sara... tu cos'hai saputo rispondere? "Non ho nulla da dirti". Non avevi più nulla da dirmi... Perchè ormai la ferita era rimarginata, le lacrime si erano asciugate, il pensiero di lui era lontano... Già... non avevi più bisogno di me, era questa la verità... Mi dicesti prima di chiudere che avevi capito che nel mondo andavano avanti solo gli stronzi, e che anche tu avevi voglia di comportarti da tale... e hai scelto me come tua prima vittima... "Perchè?", perchè mi chiedevo... cos'avevo fatto questa volta? Per il mio carattere avevo perso tutto ciò a cui tenevo, ed avevo anche una maledetta paura di perdere anche te, e così fu... ma dove sbagliai? E' stata una domanda senza risposta per me per tante, tante settimane... e di te non seppi più nulla...
... fino a questa sera. Come può finire una storia che è iniziata nel più stupido dei modi? Semplicemente, in un modo altrettanto stupido... Un conoscente del centro italia, che guarda caso conosce una ragazza della tua stessa città, guarda caso una tua amica... e guarda caso, si ricordò di questa "Sara" che ormai si vedeva con un altro. Non so bene perchè mi ha ferito tanto saperlo, perchè credevo di averti finalmente dimenticata, credevo che fossi soltanto un ricordo lontano, soltano l'ennesima delusione. E il mio pensiero corre a quando mi chiedevi del perchè fossì così timido, così chiuso, del perchè ero così sfiduciato dalle persone... e mi invitavi ad aprirmi a te "Tanto, una persona che non hai di fronte non può farti del male, non credi?"... cavolo, quanto mi hai dimostrato il contrario...
A mente lucida, non so bene perchè sono qui a scrivere di questa stupida, stupidissima storia... ma forse un motivo c'è... in fondo in fondo, è la mia storia, e vale la pena buttarci giù un paio di righe... Tutte queste con un solo scopo, forse... quello di dirti Addio Sara, per l'ultima volta... Mi hai saputo dare tanto, ma hai saputo anche prendere, ed a caro, carissimo prezzo. Ora so che dal mondo che mi circonda, mi dovrò guardare da un'altra categoria di persone, quelle come te...
Addio Sara, Addio.
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