Pensieri

da jack

Mi ritrovo qua a scrivere dopo un paio di mesi. All'epoca parlai di solitudine e di senso di smarrimento. L'estate che tanto mi spaventava è passata sorprendentemente serena e questo mi aveva illuso che finalmente qualcosa, almeno nel mio atteggiamento, fosse cambiato. Ma il ritorno alla quotidianeità è stato traumatico. Si sono ripresentati in un colpo solo tutte le difficoltàà e tutti i problemi che forse l'estate era riuscita a nascondere. Oggi mi sento di essere tornato indietro, ed anche i grossi sacrifici e sforzi fatti per raggiungere quel grado di equilibrio e di serenità con me stesso, sembrano svanire. La situazione non è cambiata, anzi, il senso di solitudine aumenta e cresce. Ho provato a scrollarmi di dosso la pigrizia ed a lanciarmi, ma nulla è cambiato. Là fuori noto un mondo che non sento appartenermi, fatto di valori che io non riconosco, di parametri di valutazione che mai e poi mai mi riguarderanno. E allora? Cosa fare? Credo che a questo punto la solitudine rischia di non essere nemmeno il peggiore dei mali. Non ho nessuno che mi può capire, nessun amico che si preoccupa del mio stato d'animo, che chiama per sapere. Il cellulare è drammaticamente silenzioso. La gente tende ad isolare le persone in difficoltà, invece che cercare di darle una mano anche psicologica. A questo punto temo che l'unica soluzione sia sparire da questo mondo, scappare da questo destino infame e beffardo, che agli altri regala tutto e a me non dà niente, e raggiungere chissà forse il paradiso. Darsi un colpo in testa e farla finita. Ecco. In questo momento risoluzione migliore non esiste.

18 settembre 2005

Categoria: Pensieri

da Anonima

Jack, non ti conosco. QUello che dici è vero, spesso quando arriva l'estate ci sentiamo di entrare ina specie di bolla di sapone dove tutti i nostri problemi sono + leggeri, tutto è in sospeso, le frustrazioni quotidiane, e ci illudiamo che tutto si sia risolto. E' successo anche a me sai, ero sicura di aver raggiunto l'euilibrio, mi sono sentita attiva e ho fatto tante cose, forse perchè ero in un contesto di libertà dove non mi conosceva nessuno e potevo fare tutto quello che volevo. In realtà non ho mai affrontato la mia vita, sono sempre li' a rimandare e quando mi sono ritrovata nella mia stanza, a casa, da sola, be... non mi sentivo piu' a casa ma semplicemente infelice. Tutti mi spronano di nuovo ad assumermi le mie responsabilità, tutti mi trattano di nuovo come una bambina che non sa decidere e forse è così, sono confusa su quello che voglio e su come voglio che sia la mia vita. Ma non serve scappare, la tua vita è ancora li', nelle tue mani e tu puoi veramente farla diventare come vorresti, giorno dopo giorno, anche se la fatica è tanta e tutto sembra insormontabile. Credi che gli altri siano felici solo xche' vedi che hanno un lavoro che a te piacerebbe o ti sembrano felicemente innamorati... sai, magari anche loro stanno lottando nel loro piccolo x far funzionare le cose, si sforzano di sorridere. Ma ci si può dare coraggio e dirsi di non mollare.
Coraggio, passerà
un bacio

18 settembre 2005