Drammatiche

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da Umberto per Diego

E' davvero difficile raccontare questi giorni senza Diego. E' come fare i conti con qualche cosa che ancora mi sfugge. Non è solo uno stato d'animo, una sofferenza, un dolore, è qualcosa di violento che mi sta trasportando in questi giorni verso una sola cosa: rivedere mio fratello, abbracciarlo ancora, sentire ancora la sua voce e le sue parole, vederlo girare per casa. Sono sincero, e devo ammettere che il dolore adesso è più forte del momento in cui ho saputo, e sarà sempre peggio. Il dolore non passa, al massimo ti ci abitui, trovi le tue strategie per scappare da immagini, ricordi, momenti che ti farebbero stare solo ancora più male.
Non ho ancora pianto, sono in fuga verso una meta che ancora non mi sono prefissato. Al funerale molte persone mi hanno detto "sei forte". Non credo sia così, in questi giorni sono stato stordito, ho provato a tener duro, a stringere i denti, a non piangere, ma è stata una violenza che ho fatto a me stesso.
Sono sempre al cimitero, e mi piace starci da solo, davanti a te, e in quei momenti, davvero, sono sereno. Ma poi i ricordi mi seguono ovunque, in casa, al circolo, al palazzetto, e il mio non piangere, "essere forte", è solo una facciata dietro la quale si nasconde una violenza che non so descrivere.
L'ultima immagine che ho di te è un pallone che entra in camera mia, io che ti urlo "ca**o, Diè, sto studiando", e tu che mi rispondi "e dai, due tiri in salone". E allora ci siamo buttati giù dalle scale e abbiamo giocato a calcetto in salone, come facevamo sempre. Poi io sono tornato a studiare, e tu sei uscito. E' stata l'ultima volta che ti ho visto in piedi.
Vorrei tanto trovare delle belle parole per descrivere una speranza, ma il fatto è che la speranza manca anche a me. Così sono sempre in cerca di quel meraviglioso rompicoglioni che troppo presto ci ha lasciati. E così ti cerco ovunque, nel parco, in camera tu, in ogni angolo della casa. La mia angoscia è tutta qui. Non riesco a immaginare un futuro senza di lui, a pensare che non rivedrò mai più mio fratello. Questo è il mio tormento. Ma so che è mio dovere andare avanti: per mamma, per pa', per la tua dolcissima Ale, ma soprattutto per me e per te. Lo farò cercando finalmente di lasciarmi andare, di piangere. So che non è una debolezza, e so che lo farò molto presto, perchè Diego mi manca da morire.

23 novembre 2005 - Torino

Categoria: Drammatiche

da frensy

mamma mia ragazzi..ogni volta che leggo i vostri mes e il vostro dolore x diego mi viene un nodo alla gola e mi viene da piangere...vi sn vicina, tanto!!!magari delle mie parole non ve ne frega nulla anche xkè x voi sn una perfetta sconosciuta..ma mi sn affezzionata a voi e alle vostre dediche..e anche a diego...ogni giorno mi viene in mente la vostra storia e ci penso tanto...e se capitasse a me??non so che farei...non so voi ora cm fate ma siate forti che andando avanti il dolore si placherà..sarà il tempo a portarvi dinuovo la gioia...cmq anche io sn di torino...xò non credo di conoscere ne voi e ne diego..dv andate a scuola??o cmq ditemi qlks x sapere di voi..
un abbraccio forte e lungo...coraggio..fra

23 novembre 2005

da Ale

Il mio meraviglioso angelo biondo, il bambino cresciuto con me che era diventato il mio uomo, che tra qualche mese sarebbe diventato mio marito.. Anche a me Diego manca tanto. Tanto. Tanto.

23 novembre 2005

da sempre Ale

E' proprio vero, Umbe. Diego era un meraviglioso rompicog**oni. Diego era matto, pazzo. Ho sentito un enorme tonfo al cuore quando vostra mamma mi ha detto "L'ultima volta che ho visto il mio pulcino stava uscendo in macchina, e io stavo rientrando. Era felice perchè stava venendo da te". E' sempre commovente vedere Diego dai miei occhi e dai suoi; lui ci chiamava "le mie due bellissime donne", era amorevole con entrambe, divertente, gioiso, allegro, passionale. Quando venivo a cena da voi vostra mamma mi diceva commossa con gli occhi lucidi "che strano vedere che anche lui è cresciuto.. a Umberto oramai mi sono abituata, ha 22 anni, è un uomo.. ma Diego era il mio pulcino, ora lo vedo un uomo accanto a te..". Già, un uomo. Il mio uomo. Diego era per la mamma l'eterno pulcino biondo, per me il mio uomo, colui che avrei dovuto sposare a breve; quello che era la mia forza, la mia spalla, quello con cui potevo lasciare andare ogni mia debolezza. "Raccontami di voi due" me l'ha chiesto vostra mamma dopo la morte di Diego. Le ho raccontato di noi, delle coccole, dei "Ti amo" ripetuti fino a quando non mi addormentavo. Le ho raccontato delle nostre vacanze, dei nostri viaggi. Ho pianto e continuo a piangere a quando penso a vostra mamma che mi dice "mio figlio ti adorava, ora sei la cosa più bella che mi rimane di lui..". E non potrò mai smettere di ringraziarla per cos'ha fatto, per come vi ha cresciuti, per avervi dato la vita, per aver allevato il suo cucciolo e il suo pulcino nella maniera migliore, per averlo fatto così bello, per avergli insegnato ad amare come ha fatto con me, per aver ormai rinunciato a controllarlo nell'ultimo anno di modo che abbiamo potuto passare tutti i sabato notte insieme, per aver chiuso un occhio su quell'appartamento che avevamo "rubato" per noi due. Suo figlio, tuo fratello, il mio moroso, quel magnifico biondino manca a tutti. Tanto.

23 novembre 2005

da ale

ti sono vicina... un abbraccio forte forte

24 novembre 2005

da Shana

Qnd vedo le vostre dediche, le bellissime e infinite dedike ke raccontano di Diego nn posso fare a meno di piangere, sento uno sfarfallio nello stomaco ke m porta a pensare al vostro dolore, al grande vuoto ke lui v ha lasciato..Anke se xvoi nn sn nessuno..Io v sn vicina..davvero!!!Fatevi forza...bacioni..SHANA!

24 novembre 2005

da viola

deve essere stata sicuramente una persona speciale... ne ho lette tante di dediche per questo ragazzo sfortunato... però è stato fortunato da un'altra ottica... ha avuto vicino fino all'ultimo dei suoi giorni persone come voi che lo hanno amato con tutte le proprie forze... sono convinta che il suo ultimo pensiero sia stato rivolto a voi... fatevi forza e ricordate che non tutti hanno avuto il vostro privilegio, cioè l'essere amati da lui... piangere fa bene, non cancella neanche una minima parte del vostro dolore ma sciolgono un pò il nodo alla gola che finirebbe per stremarvi... la vita è bella anche se troppe volte toglie dalla nostra quotidianità le persone che amiamo di più... sfruttate la vostra occasione... finchè sarà nel vostro cuore, nelle vostre giornate, nei vostri sorrisi... non morirà mai...

24 novembre 2005

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