Lettere

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da sabry per Mamma

Ciao mamma,
ti scrivo questa lettera per tentare di farti capire quello che mi sta succedendo, nero su bianco.
Premetto che io ti voglio bene e questo non devi mai metterlo in dubbio e non è mia intenzione ferirti. Se soffri è solo una conseguenza della mia sofferenza e per questo non ci posso fare niente. Mi dispiace ma vorrei che fosse chiaro che io sto malissimo e che, se mi sto curando, non è certo perchè tutto torni come prima. Io sto cambiando tutto il mio modo di essere e di pensare la vita e mi sento sola perchè per la prima volta sono libera di decidere come voglio vivere questa vita. Ma non sono mai stata abituata a prendere le decisioni che mi riguardano in modo spontaneo perchè dentro di me ho sempre sentito il peso dell'ansia e dell'insicurezza, di un vuoto che mi porto dentro e che ora, grazie all'aiuto della psicologa e dell'amore di Patrizio, sto cercando in tutti i modi di colmare. Vivo ogni giorno, a fatica, cercando di trovare la dimensione che mi fa stare bene e mi fa stare serena. Ti ho sentita quasi in lacrime l'altro giorno al telefono e questo non fa che farmi ancora piu' male, perchè ostacola il mio percorso verso la libertà, libertà dal senso di colpa nei tuoi confronti; non è giusto che io debba preoccuparmi adesso perchè il tuo problema è che non sai come giustificare a papà tutta questa situazione. Sappi che se questo è il tuo problema, che se sei preoccupata perchè non sai cosa dire a papa' io non ho nessun problema a spiegargli con serenità quello che mi succede, e quello che mi succede è e sara' irreversibile. Non so bene cosa succeda a casa li' fra te e papa', ma immagino che come al solito tu non abbia detto una parola. Io non sto facendo nessun affronto a nessuno, voglio solo recuperare la mia serenità e ne ho tutto il diritto, perchè la vita è mia e finora nei momenti in cui noi figli abbiamo avuto bisogno di voi, si è visto che non ci siamo mai potuti appoggiare. Bisogna sempre dire che va tutto bene, per non farvi preoccupare e tutto questo è pesante. Ora siamo grandi, e a maggior ragione siamo ancora piu' abituati a sbrigarcela da soli, quindi se non possiamo contare sul vostro appoggio, spero almeno nella vostra comprensione. Comunque la vostra reazione al mio male, mi dispiace dirvelo ma non mi riguarda, perchè è della mia vita che sto parlando, della mia famiglia verso cui devo concentrare tutte le mie priorità, ho delle responsabilità e voglio prendermele in pieno, con le mie figlie e con mio marito e se sbagliero', come è normale che tutti facciano, voglio sentire che sono io a sbagliare e ad affrontare i problemi e a risolverli, possibilmente, con la calma e il sangue freddo, senza riversare le mie frustrazioni e i miei retaggi su di loro, che non c'entrano niente. Questo purtroppo è quello che è successo invece nella storia della mia famiglia, dove ho sentito di subire i vostri problemi, le vostre ansie, senza poter esprimere me stessa. Cosa avete mai saputo di me? niente. Io ero la piu' piccola, la piu' viziata, ma non c'è mai stato un dialogo, nè con papa', nè soprattutto con te, mamma.
Per il momento ho bisogno di tranquillità ed affrontare tutti gli incubi che ho subito in passato, purtroppo le cose vengono a galla quando meno te lo aspetti e io sto cercando di fare chiarezza perchè non voglio mai piu' sentirmi spaventata dall'idea di avere una famiglia, non voglio avere l'impressione di rivivere scene angoscianti che ho vissuto quando vivevo con voi, purtroppo queste cose mi sono venute fuori adesso e fanno parte del mio inconscio e mi disturbano, disturbano la mia vita e la mia capacità di vivere in modo normale la mia famiglia attuale. Io non voglio vivere nell'inganno, nei sotterfugi, nelle cose non dette, nel nascondere, nel coprire, io voglio chiarezza, onestà, trasparenza, sincerità e che oguno si prenda le sue responsabilità. L'unica mia colpa è che ho tentato di buttare via la mia vita, forse tu questo non lo sai, ma se non ci fosse stato Patrizio a salvarmi, io a Natale stavo per farla finita. E se sono ancora qui a combattere e' perchè voglio a tutti i costi venirne fuori. Non so che ne sara' del mio rapporto con voi, ma sicuramente le cose cambieranno, non saranno piu' come prima, perchè io non voglio piu' far finta che va tutto bene, quando non va tutto bene. La vostra vita ha ruotato sempre intorno a Donatella, è stata la vostra prima figlia e sicuramente avete avuto le vostre debolezze e i vostri problemi nel gestirla come figlia. Avete cercato di responsabilizzarla e quando lei ha cercato di esprimere se stessa le avete tarpato le ali. Chi era in casa con voi quando succedevano tutte le scenate angoscianti e terrificanti in cui papa' si arrabbiava?..chi subiva in silenzio senza riuscire a fiatare quest'atmosfera inquietante e violenta?..chi rivive ora quest'angoscia senza riuscire ad estirparla dalla sua anima?..mi sento traumatizzata dentro e ho bisogno di pace adesso. E non vi devo dimostrare piu' nulla ormai, nulla che non senta veramente. Posso capire che non avete avuto gli strumenti per crescerci in modo sano, ma la mia comprensione non puo' arrivare a tanto da continuare a farmi del male fingendo con voi un rapporto che non c'è e facendomi ancora piu' male. E io parlo per me, perchè per quanto abbiate sempre detto che i figli sono tutti uguali, siamo stati trattati in modo diverso. E io ora non sono piu' la bambina che sta facendo l'ennesimo capriccio, poi mi passa tu penserai, con gli antidepressivi e gli ansiolitici va tutto a posto.
Mamma, tu hai sempre scelto tuo marito, lo capisco, ma non posso giustificare il fatto che anche tu mi hai fatto del male, per debolezza tua ok, ma i fatti sono questi, come figlia non mi sono mai sentita protetta da te e dalla paura che vivevo in casa e ora mi tocca superarla da me. Quindi, per piacere, non piangermi piu' al telefono, non solo non è il caso, ma se mi vuoi davvero bene e non vuoi farmi ancora piu' male, non torturarmi alimentando in me un senso di colpa che non devo piu' avere: ognuno deve prendersi le sue responsabilità, io lo sto facendo con la mia vita adesso, cercando di venire fuori da questi problemi, tu assumiti le tue e convinciti che le cose sono andate male anche per colpa tua, basta vittimismi, te lo chiedo per favore. Spero che tu abbia capito. E dicendoti quali sono le tue responsabilità ti voglio ancora piu' bene che se stessi zitta, come ho sempre fatto.L'ultima cosa: ti tolgo l'ennesimo dubbio che potresti rigirarmi torturandomi con domande senza senso. Tutto quello che leggi viene da me, da tua figlia, è tutta me stessa con la massima sincerità, finalmente per la prima volta sono io, è farina del mio sacco e Patrizio non ha niente a che fare con i guai della mia famiglia d'origine. Non voglio piu' chiarire questa cosa e se tu al telefono mi farai ancora domande senza senso, dovro' interrompere la comunicazione perchè in questo momento sono vulnerabile anch'io e non potrei sopportarlo. Così come faro' la stessa cosa se ti metterai a piangere. Rileggila questa lettera, tante volte e cerca di capire da mamma il mio disagio. Se lo capirai sarà la prima volta che mi sentiro' veramente tua figlia, senza confusione di ruoli. Per una volta proteggimi tu dal male, anzichè essere io a proteggere te e a preoccuparmi per te!
Io sto crescendo e crescere fa male anche a me, fallo anche tu, che la coscienza e il buon senso ce l'hai anche tu, lo so! E sai che è giusto. Se non capirai, mi dispiacerà tantissimo, ma non cambiero' la mia strada, perchè per me è questa la strada giusta..se non ci arrivi non posso piu' fare niente purtroppo.
Ti voglio bene
Tua figlia Sabrina

31 gennaio 2006 - Milano

Categoria: Lettere

da Anonimo

la sincerità sopra ogni cosa, il rispetto la fiducia per puro caso sono sempre gli elementi principali e che prima degli altri vengono evitati per paura o perchè molte persone nemmeno sanno cosa siano.. ti auguro una ripresa veloce e tante soddisfazioni affettive, e che il tuo rapporto con tua madre nn vada del tutto perso perchè lei ti ha dato la vita e forse anche te avresti dovuto capire.. il ruolo che lei riveste è il ruolo che da tempo mi spaventa.. immaginarmi nei suoi panni e crescere dei figli.. vivendolo anche te come me capirai che cosa vuol dire che cosa dovrai fare.. io amo mia madre più di me stessa, il solo pensiero di stakkarmi da lei neanche lontanamente mi sfiora.. forse ogni famiglia si gestisce in modo diverso, ma l'attakkamento di una madre verso i propri figli è sempre lo stesso, forte e inevitabile!!! sono sempre i genitori che devono proteggere i figli.. si proteggerli, ma scherzi? se per ogni minima stupida effimera cosa fossero sempre lì pronti ad asciugarti le lacrime e a rimetterti in piedi come cresceresti? cresceresti senza midollo fidati.. qst vuol dire responsabilizzare i propri figli, anche facendogli vedere le crudeltà o aprendogli gli okki, solo per dire "guarda amore di mamma che nella vita nn tutto è scontato, e una famiglia nn si regge per sentito dire!!!"

31 gennaio 2006

da Sabry

Grazie Anonima, ti ringrazio comunque della risposta, ma se leggi le mie dediche capisci che la mia situazione è un tantino pesante. So a mie spese co'è la vita e se non sono riuscita a parlare prima è perchè ho subito degli abusi nella mia d'origine..e come in tutte le famiglie in cui si consumano queste "violenze", le madri sono sempre tacita complici di queste meschinità. Purtroppo quando sei piccolo sei vittima e non hai la capacità di renderti conto, perchè tutto quello che viene dai genitori è sempre giusto..o almeno così a me sembrava. Non puoi immaginare quale conflitto e quale ambiguità viva dentro la mia anima adesso, sto cercando disperatamente di discernere il bene dal male e il male l'ho subito. Ora sto denunciando apertamente i "crimini commeesi"..non esagero, fidati. E comunque dubito che chi non ha vissuto un trauma del genere possa capire, senza sapere bene la situazione. Ti ringrazio comunque del tuo intervento, se vuoi sapere di piu' leggi le mie dediche precedenti, ormai non ho piu' segreti nè vergogna a sviscerare la cosa, visto che mi serve x sfogarmi e per rielaborare il trauma. Comunque questa lettera è stata spedita davvero oggi, e io la ritengo molto matura dal mio punto di vista, non mi sembra abbia un tono provocatorio, è solo una presa della realtà e una distribuzione delle responsabilità e delle colpe. Non cerco un capro espiatorio a tutti i costi, perchè io la mia vita la sto espiando da me e la sto prendendo a piene mani, con tutto il dolore che mi porto dentro e con tutta la serenità che riesco a dare alle mie figlie e amio marito.
Ciao

31 gennaio 2006

da Anonimo

ekko.. sono infastidita.. ti avevo appena risposto alla dedika e si è praticamente volatilizzata.. anche per qst pc è arrivato il momento di andare!
come mi hai detto ho letto le tue dedike..
nn so di ke tipo di violenze parli, verbali fisike.. ma ho provato ad immaginare ed ho kapito di averti del tutto fraintesa mi spiace..
ti ho parlato del rapporto madre-figlia, ma nn era qst l'argomento!
dopo aver letto le tue parole sekke e concise, dure e significative ho afferrato il problema.. no, non puoi stare zitta e cercare di recuperare un rapporto che ti ha portato solo sofferenza e frustrazione..
cerca di uccidere i fantasmi del passato o affronta una volta per tutte tuo padre, ci vuole determinazione e coraggio che tu sicuramente hai, ma preferisci aspettare che sia lui a fare il primo passo, beh nn credo lo farà, quindi invece di aspettare e continuare a star male per qualkosa che nn avresti dovuto subire, affrontalo,sii diretta e "spietata".. credo che nn avrai risposte positive e te lo diko a malincuore, ma perlomeno avrai dato vero sfogo al tuo profondo dolore! quella che vivi ora sekondo me è una nuova vita, un marito due bimbe e molte persone che per qnt possono cercano di starti accanto..
da una persona come me che ha sempre apprezzato le pikkole cose devi solo prendere alla lettera questo: ama qste persone con tutta te stessa perchè solo loro riusciranno a farti vedere la luce della soddisfazione e della realizzazione!
qst è uno di quei poki casi in cui appoggio le cose che gli altri dikono, come ad esempio ciò che dici te, nn puoi capire una siutazione un problema se nn l'hai vissuto sulla tua pelle, ed io ne ho vissuti tanti..
ma nn mi sento di darti consigli, perchè nn so cosa si prova nn so come si reagisce, perchè la mia età è totalmente lontana dalla tua e soprattutto perchè nn ne hai bisogno, tu sei davvero DONNA, matura cosciente..
anche solo il fatto che tu sia riuscita a tirar fuori i tuoi "peggiori incubi" dal cuore spezzato e spiazzato, dimostra la tua forza e la tua determinazione.. lo sento che vuoi liberarti, ma in particolare sento il tuo bisogno di sicurezze e certezze..
inoltre sei la prima persona che ho incontrato, che ha imparato dagli errori degli altri ed ha cercato di nn ripeterli..
e qst è fondamentale, mia madre ha fatto quello ke stai facendo tu.. quello che purtroppo le è mancato lo sta dando a me senza riserve! considerando il luogo in cui è cresciuta per lei era stato quasi scritto un futuro atroce, la classika donna di kasa con la mente ottusa... invece come te ha rivoluzionato tutto andando contro corrente!
qsta è la forza che molte donne nn hanno ma ke hai tu.. sfruttala al massimo! UN GIORNO ANCHE TE AVRAI LA PROTEZIONE DELLE TUE BIMBE PERCHè è un mekkanismo naturale..tutti sono spinti a rassicurare le perone che amano come hai fatto te con tua madre..
qnd si nasce viene spontaneo voler bene a chi ci cresce a chi ci cura ma con il passare degli anni si capisce che si può anche scegliere chi amare.. e tu puoi farlo! hai solo 35 anni e una vita che merita di essere vissuta pienamente, assaporando tutto...
vivi sabrina.. e abbandona il passato forse è ora, nn credi?

1 febbraio 2006

da Sabry

Carissima Anonima,
sei stata davvero carina a rispondermi ancora. Mi hai dato coraggio e affetto. Sono contenta che tu e tua mamma abbiate questo rapporto bellissimo, fatto di comprensione e dialogo.
Io avrei voluto chiedere tante cose a mia madre, avrei voluto dirle prima come mi sentivo, avrei voluto farmi conoscere ma...ero schiacciata dalla situazione. Ora sto finalmente parlando, voglio solo che ai miei arrivi il messaggio che sto male, che non è colpa mia, che è colpa mia solo se non ne vengo fuori e adesso lo sto facendo, che il rispetto che dimostro a loro riuscendo a capire perchè le cose sono andate così, mi ritorni anche da loro. E' l'unica cosa che posso aspettarmi ma che non mi aspetto in fondo da loro, perchè il mio tipo di genitori è di quelli che difficilmente riescono a capire un cambiamento così radicale in un figlio. Pazienza, che devo fare?, qualsiasi altra reazione da parte loro che non sia rispetto, cioè lasciarmi in pace e metabolizzare anche loro la questione, non lo accettero' mai piu'. Per ora c'è il rispetto e forse sono stata anche troppo buona nella mia lettera, perchè nonostante tutto, io a mia madre voglio bene, pero' il perdono in questo caso non avverrà mai, non è alla mia portata. Come dicevo e ripeto, ormai il mio cammino è irreversibile, non torno piu' indietro sui miei passi, per quanto piccoli siano. Non sei la prima persona che mi dice che sto aspettando sempre che il primo passo lo faccia lui, mio padre, perchè sono ancora spaventata e lui mi fa paura. E', verissimo, è cosi', non so quanti anni tu abbia ma sei davvero molto matura e io ho bisogno di persone che vedono la mia situazione anche dall'esterno e mi danno consigli piu' obiettivi. In pratica grazie a voi, che di mio padre non avete paura, capisco cos'è la cosa giusta da fare. Ce la faro' ad estirpare tutta questa roba dalla mia anima, è una promessa!
Prima di me mia sorella, ci ha provato sai e ha ricevuto in cambio violenza fisica, poi io, spaventata mi sono adattata alla situazione e mi sono chiusa per paura di parlare e le poche volte in cui mi sono fatta sentire è stato con urla e gesti impulsivi, quasi come se la via del dialogo ormai distrutta per esempio indiretto di mia sorella, passasse per me solo attraverso colpi di testa e reazioni eccessive. Le stesse che fino a poco tempo fa facevano di me quella persona che non sono, mi ero identificata nella parte peggiore di mio padre e in quella peggiore di mia madre, nel mutismo da un lato e nella "pazzia" (ma pazza non sono!) di lui. Per ricevere alla fine lo stesso tipo di violenza. Non sono stata chiara nella mie dediche, e se hai frainteso è perchè faccio fatica a dire apertamente il fatto; ci giro sempre intorno, sono 6 mesi che scrivo qui e forse piu', e piano piano mi sto avvicinando a dire, a parlare, non solo qui ma anche nella vita reale. Per spezzare col passato, e come dici tu, mi servirebbe una buona dose di decisione in piu', di coraggio, che, dopo tutto questo tormentarmi, è venuta l'ora di dimostrare!..senza piu' pianti di disperazione acuta, senza piu' urla altrettanto esagerate, ma con serenità, con rassegnazione sul passato, con grande speranza che vivo ormai tutti i giorni, godendomi la vita nel presente, e il presente si costruisce e diventa già futuro, giorno dopo giorno.
Comunque ora guardo al futuro, al mio futuro con la mia famiglia e cerco di non pensare piu' tanto al passato.
Grazie per la tua comprensione e per quello che dici sul fatto che non sto ripetendo gli errori che altri mi hanno fatto subire, quel coraggio e quella determinazione che tu vedi in me ora li sto tirando fuori. E se ho salvato le mie figlie spero che crescendo continueranno a restituirmi tutto l'amore che si meritano e che sto donando loro.
Ora so cosa vuol dire essere una madre migliore di mia madre, ora so cosa vuol dire esserci per le mie bimbe, protezione, dialogo, lasciarle libere ma far sentire loro che ci sono, proteggerle anche con le piccole regole che servono a sentirsi guidati...ecc. ecc. e ogni tanto ridiamo anche, a crepapelle, strano ma vero?
E' ora di vivere, grazie per queste parole
Ti abbraccio Anonima
Sabry

2 febbraio 2006

da Enrico

Quando mi hai chiesto di commentare le tue parole in questa lettera non credevo di trovarci una volontà e una chiarezza così evidenti. Lo dico ammirato.
Ed è proprio per questo che non commenterò un bel niente. Quello che hai scritto non deve essere commentato, ma solo rispettato e, anche, ammirato.
La vita ti ha portato ad affrontare prove durissime, che non potrai mai dimenticare del tutto, e mai potrai accettare. Si possono accettare solo i propri errori, mai i crimini degli altri. Detto questo, però, la tua vita non è affatto conclusa, nè persa.
L'angoscia che hai dentro la stai facendo spurgare; e se fino adesso hai avuto comprensibilmente paura, ora sei comprensibilmente arrabbiata. La paura si sta trasformando, così come l'angoscia.
E' facile dare consigli dall'esterno, ma si ha anche una più ampia visione dell'insieme.
Tu stai diventando sempre più forte, e tuo padre sempre più vecchio. L'angoscia, ne sono sicuro, sta cominciando ad attanagliare lui. E, scusa la brutalità, se tua madre lo ha sempre seguito, sia questo avvenuto per mancanza di carattere o di cervello o di entrambi, è stata una scelta sua. Se ancora lo è, scusami ancora, che si cuocia nel suo brodo. Preferire il marito per un mal assimilato senso di sicurezza ai figli non è un crimine doloso. Ma colposo sì.
Lo so che le vuoi bene, e non sbagli, perchè è anche lei una vittima. Ma ora sei tu mamma, e devi difendere tu le tue figlie e la tua famiglia. Niente compromessi. Parla magari anche con tua sorella. Niente più paure. Estirpate il male. Respingetelo. Basta, siete grandi e responsabili. Eppoi le persone che ti vogliono bene, e ce ne sono me compreso, non possono che spalleggiarvi e proteggervi. E tu proteggi loro non accettando più i compromessi, nè i ricatti morali di chi male ti ha fatto o non ha saputo da te allontanarlo.
Tu sei una bella persona, e non sei affatto sbagliata come magari qualche volta ti pensi: a tutti, soprattutto a chi la conosce, la vita riserva drammi e tragedie. Eppure sei riuscita a creare due vite e a seguirle nel migliore dei modi. E a piacere a un sacco di gente. Quindi, se ne hai, smettila anche tu coi sensi di colpa, che non hai motivo di subire.
Fatti aiutare, aiutandolo, da tuo marito, che non conosco, ma che mi hai detto essere una brava persona. Ne sono convinto, e magari, chissà, tra non molto vi riscoprirete come coppia, con il piacere di darvi tutto il bene del mondo, di proteggervi l'un l'altro, di essere complici nelle coccole come nella vita. Perchè la vita è troppo pesante per poterla affrontare da soli.
Ecco, non volevo commentare, ma l'ho fatto. Scusami se ho sbagliato la diagnosi, ma non credo di avere sbagliato la cura.
Sulla quale, mi pare, anche tu convieni.
Ora ho portato il PC dal dottore. Dei miei meschini casini ti parlerò un'altra volta.
Non ho più credito, e per qualche giorno mi toccherà fare a meno degli sms. Ma solo per poco (aspetto stipendio). Chiamami quando vuoi, alla luce del sole e senza sotterfugi che offendono me, te e tuo marito. Sono tuo amico e sempre mi troverai. Questo è tutto. E non è poco.
Perchè tu sei migliore di come ti senti ora. E verso il mondo hai un sacco di crediti. E io sono qui per ricordartelo. Ti voglio bene splendida stellina.

2 febbraio 2006

da Anonimo

Ho letto ora la tua risposta.. solo un'ultima cosa sabrina, dici di aver paura di tuo padre o cmq di averne avuta, ma paura di cosa? pensi che possa farti più male di qnt nn te ne sia già stato fatto? nn farti intimidire da cio' che è stato perchè è qst che lui si aspetta da te, che tu abbia paura di lui fino al punto in cui nn avrai più stimoli per ribellarti, si aspetta che tu accetti senza discussioni le sue "leggi"..
sbattitene sabrina, per qnt tu possa volergli bene loro ti hanno profondamente "maltrattata"..
e come tu stessa dici qui è una questione di rispetto!!!!

2 febbraio 2006

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