Mi dispiace, ti chiedo scusa, ma non sono in grado di poter gestire questa situazione che si è creata tra di noi. Non sono nella posizione e nelle condizioni di poterlo fare. Tu hai bisogno di certezze, di linearità, di stabilità e di serenità, ed io ho bisogno delle stesse cose, e nessuno dei due è in grado di offrirle all'altro. Siamo due deboli, due insicuri che necessitano di braccia forti, ma nessuno dei due le ha. L'amore non basta. E' inutile continuare a scrivere parole su parole, desideri su desideri, siamo riusciti a rovinare l'amore e la passione che ci univa. Questo amore ora è a senso unico, te lo ridico, io non so se provo per te ancora gli stessi sentimenti di un tempo. Non voglio ferirti, nè illuderti, nè farti soffrire ancora inutilmente, come non lo voglio per me. Non voglio lacrime. Mi chiedi di essere morbida con te, di non trattarti male, ma io non sto facendo niente di tutto questo, sto solo cercando di essere me stessa e di sorvolare sulle cose che odio di te, ma senza soffrirne, per non ricominciare a discutere e litigare, ma questo non viene apprezzato nè valutato. Tu sei istintivo più di me a questo punto, e i tuoi desideri ti fanno compiere azioni e ti fanno assumere atteggiamenti che a me non piacciono affatto, e per questo non posso farci niente, ma nello stesso tempo non posso sempre sorvolare per accontentarti, sono io che voglio e pretendo la felicità. Sono egoista, già, lo sono diventata, mi dispiace, ma gli eventi passati mi hanno indurita troppo, ma ho delle cose importanti da difendere, oltre che me stessa. Quello che non capisci è che non ci sono dubbi su quello che vuoi tu, sono i modi per raggiungerlo e i tempi che sono sbagliati. Per l'ennesima volta abbiamo ricominciato malissimo e questo mi da la conferma a quello che già penso. Il testone ostinato sei tu e mi dispiace dirlo ma ho paura che ti farai così tanto male che mi rimmarai per sempre sulla coscienza, ma questo non lo posso permettere, e sai bene il perchè. I nostri mattoni sono di ricotta, come i nostri caratteri, e cosa potremmo mai costruire di solido e costruttivo? Te lo dico spassionatamente: niente! Calma, pazienza mi chiedi, ma è quella che tu non hai, e che non ho nemmeno io, e come potrei dartela? Siamo così.

23 febbraio 2006

Categoria: Lettere