Drammatiche

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da mariposa per dory

"Con te nel pensiero fino all'ultimo respiro...". La mia calligrafia tonda tonda era lì, su quel bigliettino di Natale per te...Otto parole. Tutto in otto parole.
Ma doveva essere il MIO ultimo respiro, non il TUO...La sostanza non cambia comunque: quelle parole valgono ancor più di prima ora che tu vaghi in altre dimensioni che io non riesco a raggiungere, intrappolata in questo corpo che tante volte hai baciato, accarezzato e stretto forte contro il tuo.
Sono monca della parte più bella e vitale della mia anima, incapace di guardare gli occhi di una persona senza cercarvi ossessivamente un leggero riflesso che m'illuda di avere davanti i tuoi, innamorata di una fetta di passato ormai divorata dalle fauci impietose del destino...
Voglio la tua voce, voglio la tua risata squillante ancora a due centimetri dal mio orecchio. Rivoglio la tua pelle di pesca, le tue ciglia lunghe, il tuo sorriso divino...Nessuno come te amor mio...niente e nessuno...mai...
Con te nel pensiero fino all'ultimo respiro, fino al MIO ultimo respiro...finchè la ragione non mi lascerà e anche dopo, perchè l'amore che ho per te scavalca le barriere della ragione. Finchè i miei occhi avranno luce e anche dopo, perchè la tua immagine non è dinnanzi ai miei occhi ma è dentro di essi. Finchè il mio cervello smetterà di mandare impulsi al mio cuore e anche dopo, perchè gli impulsi vitali sei tu a darmeli...
Sempre tu. Sempre. Come il moto perpetuo...Ricordi quel tuo soprammobile che si muoveva di moto perpetuo? Io lo toccai e lo ruppi...allora raccolsi da terra quei pezzi d'acciaio, oggi mi ritrovo qui da sola a raccogliere da terra i pezzi di un amore perduto, che mi ero illusa essere perpetuo...Lo è. Ma a quale prezzo...

27 aprile 2006

Categoria: Drammatiche

da Anonimo

dio mio, ma è stupenda... anke se triste...

27 aprile 2006

da ale

ciao...la tua dedica è stupenda...
mi dispiace che il destino vi abbia separate, non era così che doveva finire la vostra storia..
ma quanti anni aveva la tua dory?

28 aprile 2006

da mariposa

...Troppi più di me per non essere guardate male dalla maggior parte della gente...e troppo pochi per morire...
All'anagrafe ne aveva 43, ma nulla nel suo aspetto fisico e nello spirito lasciava immaginare che fosse una donna già matura...Era una ragazzina lei, una bellissima ragazzina pazza da legare...la mia "sbarbina", come la chiamavo io...
Un abbraccio...

28 aprile 2006

da ale

...un'età ingiusta x morire..davvero..
mi dispiace tanto x lei mariposa e x te...ti sono vicina con tutto il cuore

30 aprile 2006

da sabisse

Eccomi qui Francy, ancora qui.
Qui a cercare di rispondere alle ultime parole che mi hai scritto.
Dico "cercare" perchè spesso ho la sensazione di non esprimere realmente quello che ho dentro, di non aprire il cuore, di non far capire agli altri il suo linguaggio e le sue formule.
Però vedi, da te mi sembra di essere capita sempre e spero che tu possa comprendere il significato di ogni mia sillaba.
Vedi, è come se avessi una doppia vita.
Fuori cerco di non pensare a nulla, sembro perennemente fredda e distaccata con gli estranei, cerco di parlare di me il meno possibile per non raccontare, per non aprire ferite.
Ma quando scrivo..quando scrivo mi rendo conto di avere ancora un'anima, un cuore e capisco di poter ancora amare.
Si, amo un ricordo.E allora?è pur sempre una manifestazione d'amore, è pur sempre la prova che non sono diventata fredda e austera come sembro.
Vedi, trascorro la mia vita cercando di non pensare a quanto è accaduto.Mi ricopro di menzogne, alle nuove persone che conosco dico di non aver mai avuto storie serie, cerco di non parlare di Stefano, tento disperatamente di non rievocarlo nella vita di tutti i giorni.
Si, ubriacarsi scrivevi..A volte aiuta, a volte invece mi fa collassare completamente perchè enfatizza le mie emozioni ed io mi ritrovo come un'idiota a piangere lacrime che non credevo di poter avere ancora.
Non hai anche tu la sensazione che a volte sembrino non finire mai?
Passo dall'essere solare, sorridente,quasi volendo simulare una felicità che non mi appartiene all'essere fredda, distaccata,scostante.Fino a giungere a momenti in cui sfioro la disperazione.
è successo ieri.Stavo correndo su un argine vicino a casa mia quando mi è passato accanto un ragazzo che indossava un cappellino che Stefano portava sempre.
Non so spiegarti cosa sia successo in me, ho sentito che era come se ogni singola cellula del mio corpo stesse urlando, scalpitando.Ho iniziato a correre, a correre, sempre più forte, quasi cercando di voler scappare dalla mia vita a gambe levate.
Però, in tutto quel dolore ho sentito una forza sovraumana, che mi ha portato a correre e a correre superando la soglia del dolore fisico, alla milza, alle gambe, ai muscoli.Al cuore.Quello sì che fa male.
Hai ragione:non siamo pazze.Siamo disperate.

Ti voglio tanto tanto bene.

2 maggio 2006

da mariposa

Grazie ale...posso farti una domanda indiscreta?Tu hai per caso scritto delle dediche in questa categoria ad un ragazzo che la sorte ti ha crudelmente strappato? Un abbraccio...

2 maggio 2006

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