"Con te nel pensiero fino all'ultimo respiro...". La mia calligrafia tonda tonda era lì, su quel bigliettino di Natale per te...Otto parole. Tutto in otto parole.
Ma doveva essere il MIO ultimo respiro, non il TUO...La sostanza non cambia comunque: quelle parole valgono ancor più di prima ora che tu vaghi in altre dimensioni che io non riesco a raggiungere, intrappolata in questo corpo che tante volte hai baciato, accarezzato e stretto forte contro il tuo.
Sono monca della parte più bella e vitale della mia anima, incapace di guardare gli occhi di una persona senza cercarvi ossessivamente un leggero riflesso che m'illuda di avere davanti i tuoi, innamorata di una fetta di passato ormai divorata dalle fauci impietose del destino...
Voglio la tua voce, voglio la tua risata squillante ancora a due centimetri dal mio orecchio. Rivoglio la tua pelle di pesca, le tue ciglia lunghe, il tuo sorriso divino...Nessuno come te amor mio...niente e nessuno...mai...
Con te nel pensiero fino all'ultimo respiro, fino al MIO ultimo respiro...finchè la ragione non mi lascerà e anche dopo, perchè l'amore che ho per te scavalca le barriere della ragione. Finchè i miei occhi avranno luce e anche dopo, perchè la tua immagine non è dinnanzi ai miei occhi ma è dentro di essi. Finchè il mio cervello smetterà di mandare impulsi al mio cuore e anche dopo, perchè gli impulsi vitali sei tu a darmeli...
Sempre tu. Sempre. Come il moto perpetuo...Ricordi quel tuo soprammobile che si muoveva di moto perpetuo? Io lo toccai e lo ruppi...allora raccolsi da terra quei pezzi d'acciaio, oggi mi ritrovo qui da sola a raccogliere da terra i pezzi di un amore perduto, che mi ero illusa essere perpetuo...Lo è. Ma a quale prezzo...
27 aprile 2006
Categoria: Drammatiche