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da Elena
da Elena
Ciao Marco,
finalmente riesco a risponderti.. in questi giorni ho dovuto studiare tanto e non sono riuscita a trovare nemmeno un momento per scriverti sebbene volessi farlo.. oggi ho fatto il primo esame, speravo andasse meglio, ma non importa, adesso punto solo a laurearmi il prima possibile..
ma veniamo alle tue domande, sempre numerose e sempre interessanti.. le mie paure.. non è facile raccontare di se e tu lo saprai, ma cercherò di dirti quanto mi riesce.. sei riuscito a individuare la radice del problema, si tratta della mia insicurezza, della paura di essere inadeguata sempre e comunque, in ogni situazione, ho paura di dire o fare qualcosa di stupido, di non essere all?altezza delle situazioni, di scoprire una volta in più che è meglio starmene per conto mio, che gli altri riesco benissimo a fare a meno di me, che il mondo può andare avanti lo stesso.. lo so sono tutte paranoie, ma a volte, anzi troppo spesso mi sento così, ed è allora che prendo le distanze dalla realtà, che nonostante sia tra mille persone fisicamente con la mente sono lontana mille miglia, in un mondo ideale dove non devi dimostrare niente a nessuno.. e il problema è che sono tutte mie fantasie, non mi si chiede niente, nessuno mi giudica, magari qualcuno mi è indifferente, ma è più che normale, non si può piacere a tutti.. mi crogiolo in queste paure, non mi metto mai alla prova, non le affronto, perché sento di perdere in partenza, di non saperle sconfiggere, di non averne la forza e cosa ancora più brutta, mi sono abituata a tale situazione, quasi mi stesse quasi, sono quasi rassegnata a questo grigiore.. le mie paure sono una barriera insormontabile tra me e la vita.. ho paura di sbagliare, di sembrare stupida, ridicola, banale, poco interessante.. mi chiedi che rapporto ho con gli altri.. potrei dire pessimo nel senso che ho pochi amici che mi conoscono veramente e mi adorano per quella che sono, i conoscenti invece si fermano alla superficie anche per colpa mia.. spesso sembro sfuggente, poco interessata a quanto mi circonda, per i fatti miei, persa in chissà quali pensieri, ma non è così, è semplicemente una maschera, un?arma di difesa, il più delle volte non so che dire perché penso a qualcosa di intelligente da dire che puntualmente non arriva, così continuo per la mia strada lasciando agli altri un semplice ?ciao?.. di conseguenza mi riesce difficile raccontare di me, dei miei sogni, delle mie passioni, meno che mai dei miei scritti.. cosa dire d?altronde?! Che mi da pace mettere una parola dietro l?altra?! Che ho l?anima tormentata da sensazioni che è impossibile capire se non le si provano, che ho tante di quelle cose dentro che a farle uscire potrei invadere il mondo?!.. solo ad un?amica ho fatto leggere i miei scritti e ha talmente una buona concezione di me che non può che rimanerne incantata per quanto obiettiva possa essere nei suoi giudizi.. gli altri sanno che scrivo, ma loro oltre a qualche poesia hanno letto solo le lettere a loro indirizzate.. il resto del mondo non sa niente.. tu sai più, molto di più, di quanto potrei dirti di persona..
E? questa l?altra parte di me, quella che ha paura, la pessimista, la noiosa, la musona, la guastafeste.. quella che pensa che mai nessuno sogno si realizzerà e quindi non vale la pena nemmeno tentare.. quella che anche delle situazioni migliori riesce a vedere il lato negativo, sono io che ho tanta di quella paura di vivere da ritrovarmi in questa specie di dimensione parallela, che nonostante i buoni propositi, i sogni, le speranze non mi decido ad aprire le ali e volare, ad issare le vele e avventurarmi nel mare aperto con il vento in poppa.. Come avrai capito ho una pessima concezione di me che niente riesce a migliorare in quanto sono io a impedirlo.. che altro dirti?! I problemi sono tanti ma forse non esistono, vivono nella mia mente e da li è difficile toglierli, ci dovrò lavorare duramente.. sembra scritta da una pazza questa risposta..
Certo che puoi raccontarmi di te, puoi dirmi tutto quello che ti passa per la mente.. quanto a quello che mi hai detto, cerca di non rovinare con i pensieri negativi quanto la realtà riesce a regalarti, ogni attimo di felicità è un dono prezioso che andrebbe perpetuato.. spero mi risponderai presto, Marco, l?attesa non mi piace per niente ;-)..
Un abbraccio
31 maggio 2006
da marco
Cara Elena,
mi dispiace ogni volta doverti fare attendere..so che nn ti piace attendere
ma per un motivo o per l'altro nn riesco mai ad essere tempestivo nella risposta..
Nei giorni scorsi nn ero a casa..sono stato a pisa e sono tornato nel weekend..ma anche se sono a casa nn è per nulla facile avere il computer a mia disposizione per più di dieci minuti!anche perchè io nn ho il computer in camera..l'unico computer di casa è nello studio di mio padre e lo condivido con lui e mio fratello..
Sai Elena a casa io nn mi trovo più tanto bene..casa mia mi risucchia letteralmente nel passato..nn so se mi puoi comprendere..
quando sono qui sento che lacci invisibili mi fasciano il corpo fino ad immobilizzarmi
Mi sento impossibilitato a muovermi qui a casa ed ogni più piccola incombenza o uscita diventa un gran fardello..ecco perchè cerco di passarci sempre meno tempo..
Vedi tu nella tua ultima lettera mi descrivevi, e benissimo per giunta!(e meno male che nn la conoscevi l'altra parte di te!)tutti i tuoi timori e le tue ansie, ma almeno tu sei uscita da casa!ti sei trasferita altrove per frequentare l'università e, come mi dicevi una volta,
"vivere da sola, lontana da casa mi ha reso una persona diversa, migliore credo.."e sai..mi dicevi fra l'altro che oltre a crescere ti ha aiutato a ritrovare te
stessa, quella parte di te che avevi smarrito per strada..a cosa ti riferivi..?Elena..ma quante anime convivono dentro di te?:)bè insomma io nn mi sono trasferito lontano da casa, nn ho scelto un'ateneo distante come sede dei miei studi e più il tempo passa più mi pento della mia scelta..
in verità all'epoca nn presi neanche in considerazione l'ipotesi di spostarmi in altre regioni..ma ora vorrei tanto averlo fatto..anche perchè il pendolarismo, almeno per me, si sta rivelando distruttivo..è un modo per nn staccarsi mai del tutto da casa ed in vece io ho un bisogno estremo di recidere del tutto il famoso cordone ombelicale perchè anch'io ormai sento il tempo alitarmi sul collo..sento che il tempo sta scorrendo inesorabile, che me ne rimane nn molto e che ogni giorno in più trascorso nell'indecisione potrebbe essermi fatale..potrebbe costringermi ad una vita che nn sentirei mia, una vita che nn mi darebbe nè gioie nè soddisfazioni..
eppure mi è difficile spezzare il legame proprio perchè poi inevitabilmente ritorno a casa e qui per me è come se il tempo smettesse di correre, diminuisse la sua velocità fino a fermarsi del tutto ed a ristagnare su sè stesso..e in quei momenti l'ansia sparisce io m'acquieto, mi lascio ingannare dalla stasi assoluta ed innaturale che respiro in questa casa e mi convinco che ci sia ancora tempo, che si possa ancora rimandare e prendere tempo..m'illudo di poter ancora ingannare il tempo pur sapendo che quando tutte le illusioni cadranno egli insorabile presenterà il suo salato conto..
Nn so se mi puoi capire..ma penso di sì..
ecco perchè ho interpretato la tua dedica alla luce della dimensione parallela di cui mi parlavi e nella quale sei intrappolata..
mi sono concentrato appunto sulle tue sensazioni, le sensazioni che ho ricavato dalla tua dedica..e che tutte riconducono a quel silenzio quasi innaturale, assoluto che regna sovrano e circonda la tua anima isolandola dal mondo circostante..vedi l'aereo che sembra quasi "parcheggiato" a grandi altezze sopra la terra ferma immobile
è una metafora perfetta della dimensione parallela, della campana di vetro di cui mi parli..se ci pensi quali son state le ute principali sensazioni su quell'aereo?quelle d'uno spazio chiuso isolato insonorizzato in cui regnano silenzio profondo e grande riposante pace..quel silenzio e quella pace che una parte di te nn vuole abbandonare..
A cosa ti riconducono?hai sempre avvertito in te ed attorno a te quel silenzio e quella pace?ed in ogni caso Elena se di te hai un'immagine negativa bè forse dovresti chiederti quali eventi ambienti situazioni nel passato hanno contribuito a creare ai tuoi occhi un'immagine così negativa di te da impedirti di aprire la tua bellissima anima agli altri..come l'ho apprezzata io perchè nn dovrebbe apprezzarla anche qualcun'altro?Ti saluto ora Elena..mi dispiace per il tuo esame..ma in fondo è il risultato finale quello che conta..e poi sono sicuro che ti rifarai prontamente al prossimo!;)ti faccio un grande in bocca al lupo..e ti prometto che cercherò di risponderti il prima possibile..ma ahimè nn ti posso garantire risposte immediate..
Ti abbraccio forte
marco
5 giugno 2006
da Elena
Ciao Marco,
è sempre un piacere trovare le tue risposte e soprattutto stavolta mi ha fatto piacere sapere qualcosa di te anche perché sono io quella che solitamente si racconta quasi che tu fossi qui solo per ascoltare per poi dare consigli.. non pensavo avessi un fratello né che fosse così penoso per te tornare a casa, ma in fondo so davvero pochissimo di te.. capisco ciò che provi, il senso di oppressione, il tuffo nel passato, i giorni passati che ritornano come se non fossero mai trascorsi.. capisco nonostante io viva molto diversamente il ritorno a casa.. come sai casa mia è molto lontana e posso tornarvi solo due o tre volte l?anno, prima questo era un peso enorme, motivo di tristezza infinita, notti passate a piangere rimpiangendo i giorni felici tra le mura familiari rimproverandomi di aver abbandonato tutto per poco o niente, di aver lasciato ciò che era mio e che lo sarebbe sempre stato nonostante tutto.. il primo anno a Milano l?ho trascorso così, i mesi qui erano solo brevi parentesi di interminabile attesa, attesa di un ritorno che poi finiva prima ancora di cominciare: i giorni erano sempre troppo pochi.. mi sono persa un sacco di cose all?inizio, l?angoscia aveva il sopravvento su tutto e in fondo credo che non avrebbe potuto essere altrimenti e questo per il rapporto stupendo che ho con i miei cari.. un sarebbe sufficiente un libro per raccontare ogni cosa e mi accorgo di volerne parlare all?infinito, ma non mi è concesso tanto così cercherò in breve di dirti l?essenziale.. Ciò che sono adesso, le mille sfaccettature della mia personalità, la sofferenza per il distacco, tutto è connesso alle esperienze vissute e che ti segnano inevitabilmente.. io ho un rapporto stupendo con mia madre e mia sorella (più piccola di quasi cinque anni!), abbiamo quasi sempre vissuto in simbiosi e adesso sembriamo più tre amiche che madre e figlie, mia madre è il mio punto di riferimento, la mia forza, il mio rifugio, l?amo in un modo impossibile da spiegare, mia sorella è la mia gioia, credo che se avrò dei figli li amerò né più né meno di lei, il distacco ha rafforzato il nostro rapporto e adesso ci adoriamo come forze prima la vicinanza non ci permetteva di fare viste le continue (e perché no salutari :-)) litigate.. prima della mia partenza il loro rapporto era un po? conflittuale, mia sorella è sempre stata una vera pesta, molto più frizzante di me e anche lei come me con il suo mondo fatto di musica e amici.. adesso invece vanno d?accordissimo, lei è cresciuta tantissimo e ogni volta a vederla mi si stringe il cuore di felicità.. abbiamo tutti sofferto per la mia partenza improvvisa e non programmata, ma credo ci abbia fatto bene.. alla luce di ciò puoi capire quanto per me è stata dura lasciare casa e come ogni volta è una gioia immensa ritornarvi.. Il mio carattere.. bè ho perso mio padre da bambina e questo mi ha segnato incredibilmente, anche e soprattutto per il rapporto che avevamo.. penso che in me convivono più anime anche per questo: era una bambina allegra, ne combinavo sempre di nuove, credevo che la vita fosse una favola e poi puff tutto è svanito.. la sua malattia, la sofferenza, l?addio anzi preferisco l?arrivederci, il suo volare via dopo un ultimo abbraccio, la perdita immensa, il non renderti conto di quello che ti è appena accaduto e nell?incoscienza e tra lo stordimento ricominciare, tra la polvere, tra le macerie, raccogliere con cura i pezzi con un solo pensiero in testa: niente sarà più come prima. E così in effetti è stato.. sono cresciuta in fretta, mi sono chiusa in me stessa, ho messo da parte l?allegria e ho cercato sempre di non dare dispiaceri a mia madre.. lei è stata eccezionale, ha saputo darci più del possibile ed è fiera di noi come solo lei può esserlo.. Le mie anime.. in me c?è la persona allegra che quando è con gli amici può ridere e divertirsi per ore, c?è la persona sensibile che si commuove di fronte alla sofferenza altrui, quella pessimista che si incupisce per un nonnulla, la riflessiva che cerca di contemperare sempre i propri desideri con quelli degli altri, la sognatrice e chissà quante altre.. quando dico che andar via di casa mi ha fatto bene, mi ha fatto crescere, mi ha fatto ritrovare una parte di me intendo dire che ho cominciato a vivere, a camminare sulle mie gambe, da sola, avendo solo me come punto di riferimento, ho cominciato a pensare di più a me stessa, sto scoprendo delle cose di me che prima non conoscevo o conoscevo poco, incomincio a domandarmi cosa voglio veramente e a capire che la mia vita devo costruirmela da sola, lasciando da parte la famiglia che comunque ci sarà sempre.. a volte sento di non aver mai vissuto per me e questo non è positivo.. Adesso sto bene qui, ho imparato a vivere da sola e vivo bene, ho sempre il desiderio di tornare a casa, ma anche quello di rientrare a Milano dopo qualche tempo.. in questo momento non riuscirei a vivere da nessuna altra parte e ciò di cui sento la mancanza sono solo gli abbracci e quell?affetto incondizionato che mi veniva prodigato ogni giorno e che probabilmente se da un lato mi ha fatto essere così tenera, con quella concezione così alta dell?amore, per altro verso mi ha solo legato di più e con un filo un po? troppo spesso alle persone che amo tanto da togliermi l?aria anche solo al pensiero di essere lontana..
Eccomi Marco.. penso che adesso grosso modo avrai un chiaro completo di me e potrai trovare da solo le risposte alle tue domande, mi sono raccontata con una lucidità che stento a riconoscere..
Mi dici sempre che riesco a esprimere bene ciò che provo, che riesco a trasmetterti perfettamente ogni mio pensiero, ogni mia sensazione.. non è sempre così Marco, mi accade con te e con qualche altra persona, scrivo e rileggendo mi sorprendo per come ho scritto determinate cose.. mi viene da ridere pensando a ciò che un giorno mi ha detto una mia cara amica: non ti rendi conto del modo in cui scrivi.. io personalmente non ci trovo niente di speciale, è qualcosa di naturale e ne sono felice..
Forse mi riesce così bene con te perché so di non doverti dimostrare niente, non ho l?ansia di fare ?bella figura? o di trasmettere le cose giuste.. è tutto semplice..
Quanto a te, non riesco a capire perché il tuo passato ti tormenti in tal modo.. e non torturarti per non aver spiccato prima il volo dal nido, c?è un tempo per tutto ricordalo e non è troppo tardi per farlo adesso.. Hai pensato di fare la specialistica fuori? Potrebbe essere un?idea..
Un?ultima domanda Marco, tu studi alla Normale?
Credo di non aver mai scritto tanto in così poco tempo.. a presto, un abbraccio
5 giugno 2006
da marco
Cara Elena..
Innanzitutto vorrei scusarmi con te per l'enorme ritardo con cui ti rispondo..
Nn sai quanto mi dispiace e quante volte ho ricordato a me stesso che dovevo risponderti ma credimi ho avuto giornate talmente piene ed intense che mi è stato impossibile dedicarti il tempo che meriti..
D'altronde come già ti dicevo la volta scorsa a casa ci resto molto poco..e in queste due ultime settimane ci sono stato ancora meno, anzi molto meno del solito perchè ho varie volte mi son fermato a dormire a pisa, rientravo la sera dopo e la mattina seguente già ripartivo..
Il mio cruccio ora come ora è che tu abbia smesso di controllare se ho risposto o meno e ciò mi dispiacerebbe infinitamente..bè spero davvero nn sia così..
Lascia innanzitutto che ti dica quanto m'abbia dolorosamente colpito l'aver appreso che hai perso quand'eri piccola tuo padre..è stato una confessione inaspettata ma certo rivelatrice..certo che adesso rileggendo le tue lettere tutto m'appare sotto tutt'altra luce..adesso capisco cosa si cela dietro i tuoi spessi ed impenetrabili silenzi..ora capisco perchè quel silenzio molto t'isola dal mondo circostante e t'avvolge in una campana vetro, in un cerchio chiuso..ora ho capito cosa insegui..ho capito cosa sia quel punto che tanto t'attira e di pari passo continua a sfuggirti, a sottrarsi alla tua presa..e se volessimo chiudere davvero il cerchio :)potremmo benissimo riprendere recuperare dalla montagna di pagine fitte di pensieri un piccola piccolissima immagine quasi sussurrata e tremolante ricordi vero?:)"una ragazza che corre per le vie del parco, le cuffie alle orecchie..sembra stia fuggendo da qualcosa..
lo sguardo perso nell'infinito orizzonte,
alla disperata ricerca d'una meta irraggiungibile..mentre l'aria fresca rapisce le lacrime che di tanto in tanto le rigano il volto.."quanto è poetico e commovente..nel breve giro d'una rapida pennellata, di pochi ispirati versi avevi racchiuso tutta la tua attuale condizione..
Elena ma tu hai capito qual'è la meta irrangiungibile a cui tendi, il punto indistinto dell'orizzonte che continui a fissare?Sai curiosamente io ho sempre immaginato quella scena nel parco al tramonto..ma rileggendo mi son accorto che nn è affatto specificata l'ora nè il momento della giornata..eppure per me quella corsa affannosa è una disperata rincorsa verso un'orizzonte tinto di rosso fuoco..un'orizzonte fiammeggiante di stanchi bagliori del sole morente..
Mi chiedevi com'è che il mio passato mi tormenta..ma in fondo nn tormenta anche a te?e tormenta me per il tuo stesso motivo Elena..mi tormenta cioè nella misura in cui costituisce un formidabile freno ed ostacolo alla mia vita..mi tormenta Elena perchè mi trattiene presso di sè e nn mi lascia pienamente libero..e sì che di passi avanti ne ho compiuti, di spazi d'autonomia ne ho acquisiti..eppure eppure m'accorgo che ogni passo in avanti è frutto di un compromesso tra le mie opposte tendenze Elena..vedi Elena la differenza tra il tuo ritorno a casa ed il mio in fondo è dovuta proprio al fatto che tu ti sei trasferita altrove per frequentare l'università ed io no!come dici tu il distacco alla fine vi ha giovato..ha giovato ai rapporti troppo stretti tra te tua madre e tua sorella..e la riprova di quanto sia stato doloroso e salutare il vostro distacco..son proprio io!
Tu hai cmq iniziato un percorso salutare di autonomia e indipendenza che ti ha portato a poggiare e al contempo prenderti cura
innanzitutto di te stessa, perchè ora e sempre di più sei tu la persona più importante della tua vita..come hai scritto tu hai cominciato a fare affidamento sulle tue forze e risorse e qual miglior modo per crescere e maturare, diventare adulti?
Nn ne esiste di sicuro uno migliore.
Sai anch'io m'ero trasferito a pisa all'inizio del secondo anno..e anche per me la settimana era esattamente come per i mesi
"brevi parentesi d'interminabile attesa, attesa di un ritorno che poi finiva prima ancora di cominciare"..scusami se ti cito ma hai espresso perfettamente quale fosse la mia agonia al'epoca quando partivo il Lunedì con la morte nel cuore e già la sera stessa iniziavo il conto alla rovescia contento se, per un qualsiasi motivo, potevo rientrare a casa un giorno prima del previsto..la breve distanza tra casa mia e pisa era una tentazione troppo forte capisci?tentazione che tu nn hai avuto..certo hai sofferto più di me, ma ora che la separazione nn è più un trauma per te vivere a Milano credo ti piaccia sempre più..anche per me certo la separazione nn è più un trauma..ma ahimè ora che mi sentirei probabilmente pronto ad andarmene nn posso!
E d'altra parte ormai il ritorno a casa nn è fonte di smisurata gioia ma di angoscia ed esasperazione proprio perchè adesso vorrei spiccare il volo!nn so se son riuscito a sintetizzare con efficacia il mio tortuoso percorso..spero di sì..
ma sai Elena io credo che tra noi sia così facile intendersi semplicemente perchè tra noi c'è consonanza d'animo e temperamento,
comune sensibilità e notevole affinità..
tutto qua:)e poi certo il fatto di corrispondere a distanza elimina l'"ansia da prestazione" che c'assale quando dobbiamo suscitare interesse nei confronti di qualcun'altro..però tu sii sempre rilassata e distesa anche con gli altri!
Tu scrivi "so di nn doverti dimostrare niente"..ma perchè a chi devi invece dimostrare qualcosa?credi davvero di dover dimostrare qualcosa a qualcuno!?e poi quali sono le "cose giuste"che dovresti trasmettere?in base a quale criterio stabilisci quando stai trasmettendo una cosa "giusta" e quando trasmetti invece una cosa "sbagliata"?Ho scritto tanto..ma d'altronde era così tanto che nn ti scrivevo..ah Elena no nn sono un normalista
Provai ad entrare ma per un soffio nn ci riuscii..e vabbè..fare la specialistica altrove?eccome se ci penso!ma nn so Elena bisogna salutare i pro e i contro..se vuoi la prossima te ne parlerò..nn farò più passare però dieci giorni prima di rispondere promesso:)
un'abbraccio forte
marco
15 giugno 2006
da Elena
Caro Marco,
eccomi qui a risponderti, come vedi non ho smesso di controllare e alla fine la mia perseveranza è stata premiata ;-) (pensa che controllavo anche nella nuova dedica che ho scritto pensando che potessi rispondere lì).. non potrebbe essere così per tutto!?!..
Vorrei innanzitutto dirti che mi ha molto sorpreso una tua frase lasciandomi dentro qualche punto interrogativo di troppo.. affermi di voler lasciare casa, di voler finalmente spiccare il volo e cominciare una vita tutta tua.. allora quale migliore occasione dello studio per fare questo passo?! anche perché io credo che dopo tutto sarà più difficile, più complicato.. perché dici che non puoi, cosa ti impedisce stavolta di prender una decisione in tal senso?.. è giusto valutare i pro e i contro, ma credo anche che le decisioni più importanti vanno prese d?istinto senza pensarci troppo, in uno stato quasi di incoscienza perché se ci si sofferma troppo a pensare i contro finiscono sempre in un modo o nell?altro a superare i vantaggi.. a proposito tu a che anno sei e quanti anni hai? Ti confesso che all?inizio credevo fossi già laureato invece sicuramente abbiamo più o meno la stessa età.. tornando a te io credo (correggimi se sbaglio!) che tu abbia un po? paura di spiccare il volo e questo è più che normale, consideriamo nostra la casa, la famiglia creata dai nostri genitori e senza dubbio è così, ma dobbiamo anche sforzarci di pensare ormai a costruire un futuro diverso, solo ?nostro?, mio, tuo, insomma personale.. io non so che rapporto tu abbia con la tua famiglia e quanto potrebbe essere doloroso un distacco più definitivo, ma certe cose vanno affrontate prima o poi e, come hai anche detto tu, senz?altro ne trarrai beneficio, crescerai, percorrerai meglio la tua strada.. pensa seriamente a questa possibilità soprattutto dal momento che ti senti tanto oppresso quando ritorni a casa.. mi farebbe piacere sapere le tue prospettive per la specialistica, parlamene pure se ti va nella tua prossima risposta..
Quanto a me non credo bisogna leggere ogni mia frase alla luce della brutta esperienza che ho vissuto.. mi spiego meglio, purtroppo o per fortuna è passato tanto tempo da allora e credo di avere ormai non dico superato, ma accettato tutto con una certa maturità.. ciò non vuol dire che non ne soffro o che non mi manca anzi semmai è il contrario, mi manca ciò che ho perso e mi manca ancora di più ciò che non ho potuto avere, mi manca non aver potuto vivere con lui certe cose, non sapere come sarebbe stata la mia vita se lui non fosse volato via, sapere cose adesso penserebbe di me, mi manca non sapere cosa avrebbe rappresentato per me nel corso degli anni, come sarebbe stato il nostro rapporto, mi mancano quelle cose di lui che non ricordo come la voce o il modo di fare e l?elenco non potrebbe mai finire.. ma ho imparato a vivere con tutto questo, sai ci si abitua a quel vuoto che una persona cara lascia andando via, ci si abitua perché quel posto in un certo senso è colmato dai ricordi, dall?amore, dalla fede, da quella presenza che con il tempo cominci a sentire accanto.. è difficile da spiegare, ma io so che lui è con me, in me, lo sento quando scrivo o cucino (cose che lui amava fare), quando penso alla mia infanzia, quando torno a casa nonostante non sia quella in cui abbiamo vissuto insieme, quando non ci penso per giorni e poi ritorna come da un lungo viaggio.. la vita non va mai come vorremo eppure le cose non succedo mai per caso, certamente io adesso non sarei quella che sono, forse sarei stata più forte, più sicura di me, ma magari meno attenta, meno sensibile, meno tenera.. chissà forse tutto sarebbe stato uguale chi può dirlo..
Quella ragazza che corre per le vie del parco non sono io, non mi sono descritta o forse l?ho fatto incosciamente, ma mentre scrivevo avevo altro per la mente.. prima di tutto io non potrei mai correre, sono troppo pigra;-) ci sono andata si e no 4 o 5 volte e dopo 2 mm mi fermavo ad ascoltare la musica osservando gli altri correre.. quanto al tramonto c?è anche se non no ho parlato.. a quanto pare siamo sulla stessa lunghezza d?onda, non avremmo potuto essere più simili nemmeno fossimo stati fratello e sorella, è incredibile, soprattutto se pensiamo ai diversi ambienti dai quali proveniamo.. un?altra cosa, tu hai parlato di ?ansia da prestazione? sai l?altra volta stavo per usare la stessa espressione poi chissà perché ho scritto altro..
Ciò che mi tormenta Marco, la meta a cui tendo è semplicemente qualcosa di mio.. vorrei vivere adesso qualcosa che appartiene solo a me, qualcosa da non condividere con nessuno se non con quell?unica persona.. la mia vita ha sempre girato attorno agli altri, adesso vorrei cominciasse a ruotare attorno ad un punto scelto e fissato da me.. mi piace molto la tua frase ?ora e sempre di più sei tu la persona più importante della tua vita? credo tu abbia ragione e già dal tempo ho realizzato che devo partire da me per arrivare agli altri, devo ricominciare da me per raggiungere la mia meta.. ma non è facile vista la poca fiducia e la poca considerazione che ho di me.. è vero che non devo dimostrare niente a nessuno ma per me è importante la considerazione degli altri, non tutti certo..
Adesso torno a studiare.. credo di aver risposto a tutto ;-)
Un abbraccio.
16 giugno 2006
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