Drammatiche

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da sabisse per indimenticabile

Il silenzio, le vane parole, la sofferenza umiliante di chi deve continuare a vivere, a sopravvivere nonostante la perdita ceca di qualcuno che amavamo con tutta l'anima, di qualcuno che elevava il nostro essere all'ennesima potenza.
Ci rifugiamo nei ricordi, nel sapore e nella luce dei sogni che avevamo quando vivere non era ancora una condanna.
Dobbiamo andare avanti..ma come?Dove?
Siamo automi senz anima che, passo dopo passo, si distaccano disperatamente dalla realtà opaca e crudele, cercandone un'altra diversa, migliore.
La troveremo mai?O siamo destinati a ricordare?
E chissà a quale altro nuovo dolore porta questo nostro vagare.
Lui mi manca terribilmente e nell'attesa del giorno in cui ci sarà concesso ricongiungerci, intossico la mia mente e il mio corpo senza reagire.Senza muovere un dito, senza spostarmi di un solo passo, senza puntare le ginocchia a terra per frenare la caduta.
La luce è lontana e, anche se la vedessi, brucerebbe i miei occhi abituati al buio.

3 maggio 2006

Categoria: Drammatiche

da flavia

meravigliosa... !!!

3 maggio 2006

da mariposa

Tesoro ti rispondo qui...sotto queste parole cariche di dolore e di interrogativi, che ancora una volta mi spiazzano e che ancora una volta combaciano perfettamente con i miei pensieri...
Capisco perfettamente ciò che tenti di esprimere(fra l'altro riuscendoci)quando mi parli della tua "doppia vita", quando la Sabisse apparentemente allegra e spensierata lascia il posto alla Sabisse distrutta dal dolore e priva di ciò che amava con tutta l'anima...e viceversa.
Vedi a me capita certe volte di provare un iniziale impulso di confidarmi con le persone che mi sono attorno e parlare loro della storia di dory, ma poi in un battito di ciglia capisco tutto...capisco che le mie parole storpierebbero ogni dettaglio del nostro amore, capisco che non esistono parole nemmeno sul dizionario più evoluto capaci di descrivere anche solo in minima parte ciò che avevo e che ho perso, capisco che tutto ciò che io e lei abbiamo vissuto insieme suonerebbe agli altri come un cortometraggio amatoriale e non come il film da oscar quale è stato dall'inizio alla fine...E allora le parole mi muoiono in gola e ricaccio le lacrime indietro spostando l'appuntamento con loro ad un altro momento, a quando sarò sola e allora le lascerò cadere senza opporre resistenza...
Ma a volte è troppo il bisogno di parlare di lei, è troppo il bisogno di dare una forma alla sua assenza anche se tramite dei piccoli segnetti su carta bianca. E qui nasce il mio -ma potrei tranquillamente dire il nostro- bisogno di scrivere...scrivere di loro, a loro, per loro...Scrivere dovunque, su quaderni di scuola, scontrini, fazzoletti di carta, pareti...E poi a questo bisogno se ne aggiunge un altro: quello di trovare qualcuno che ci sappia capire, che abbia vissuto il nostro stesso dolore, che sappia cosa significhi avere tutto e poi perdere tutto...e da qui le nostre dediche su questo sito. Liberare il nostro dolore, la nostra disperazione, con la speranza che qualcuno avverta i nostri singhiozzi tenuti forzatamente a freno troppo a lungo e ci faccia sentire meno sole...
Pochi giorni fa mi è capitata una cosa strana...Un mio amico, che conosceva di vista dory ma non sapeva quanto fosse forte il nostro rapporto, si è messo a raccontarmi un po' le ultime novità sulla sua storia d'amore con una ragazza dicendomi di essere in profonda crisi con lei e di soffrire moltissimo a causa di ciò...poi sapendo che io sono single mi ha detto: "Tu sì che stai bene..." Credo che il mio volto abbia assunto tutti i colori dell'arcobaleno prima di tornare normale e ho sentito strattonare il nodo che mi chiude lo stomaco...avrei voluto ribaltare il tavolino del bar dov'ero seduta, prendere a calci tutto e vomitargli addosso tutto il dolore in quel momento acuito al massimo...avrei voluto urlargli in faccia tutta la mia storia con lei, avrei voluto mostrargli un filmato degli ultimi cinque mesi che ci sono stati concessi da vivere insieme...Poi ho capito...e tutto dentro di me si è spento, come un interruttore...Ho capito che non sarebbe servito a nulla, che lui non avrebbe capito, che inserire dory in quel contesto sarebbe stata una sorta di profanazione del suo ricordo, che rischiavo di banalizzare ciò che di più aulico ancora conservo in me...Ho sorriso e ho abbassato gli occhi...come dire "Sì sto bene...", poi le lacrime mi hanno sorpresa in macchina lungo il tragitto verso casa, copiose e senza rispetto...
Sai cosa? Quando io non smentisco la visione apparentemente tranquilla e felice che gli altri hanno di me(anche se un po' schizzata, sul pazzo andante come hai detto tu) e quando tu affermi di non avere mai avuto storie serie, non stiamo rinnegando i nostri amori, non stiamo rinnegando la gioia suprema che ci hanno regalato...Anzi noi li vogliamo proteggere da chi non può capire ciò che loro erano e che hanno fatto per noi, da chi in un certo senso ci giudicherebbe "schiave dei ricordi", da chi giudicherebbe la nostra un'OSSESSIONE...che probabilmente non è nemmeno un termine così sbagliato, ma che esula completamente dalla nostra volonta...
La nostra volontà Sabisse...se contasse ancora qualcosa ora non saremmo qui a scrivere e a cercare conforto attraverso lo schermo di un computer...Forse la nostra volontà è andata perduta...ma la LORO no...
E allora facciamo nostra la loro volontà e andiamo avanti. Il testo della mia canzone preferita dice: "Segui la tua strada e paga se c'è da pagare, tanto verrà il giorno del ritorno e allora fatti rimborsare..."
E' a queste parole che penso quando tutto mi sembra perduto...Saremo ripagate tesoro, con gli interessi. Quantomeno quando si tocca il fondo non si può far altro che risalire...
Ti adoro. Fra.

3 maggio 2006

da sabisse

Francy, quanto sono vere le tue parole.
Sai, leggendo la reazione che hai avvertito sentendoti dire dal tuo amico che "stai bene" ho potuto vedere me stessa.
Già.Perchè ogni giorno devo fare i conti con gente che mi guarda storto se solo accenno ad una lacrima.
Perchè?Forse perchè pochi sanno di Stefano(lui abitava a Venezia),forse perchè incarno il prototipo di ragazza che dalla vita ha avuto tanto:case bellissime, vestiti a non finire, bellezza,una famiglia unita.
In realtà, è tutta parvenza:con i miei non parlo, non ho un minimo di rapporto e comprarmi il centesimo paio di scarpe certo non aiuta.
Così, mi sento l'attrice di un film che sono costretta a vivere.Un film in cui i sorrisi sono d'obbligo anche quando si avrebbe solo voglia di urlare, un film in cui le parole d'ordine sono "vestirsi-curarsi-seguire una dieta-non ingrassare",un film fatto di apparenza, di gente apparentemente perbene.
Un film in cui manca il protagonista principale:Lui.
Così mi ritrovo a recitare la mia parte, a cospargere sorrisi, a ridere immersa da cretini viziati capaci unicamente di strisicare la loro carta di credito, pensando che "Stè non era così".
Certo, era un pochino snob ma quel tanto che bastava..Niente di più nè di meno.
Le mie amiche ovviamente hanno i miei valori, i miei principi ma alla fine una ad una cadono nella rete dei classici marpioni, attirate dalle loro frivolezze.
Perchè al mondo non c'è più nessuno come Lui??Perchè?
Nessuno che arriva a prendermi a tutta velocità (maledetto, fottuto vizio),nessuno che mi canta le canzoni senza vergognarsi, nessuno che urla in mezzo alla spiaggia che "mi ama" senza temere di apparire meno uomo.
Nessuno che si imparanoia per come vestirsi, nessuno che in tv si mette ad imitare i ballerini della De Filippi, nessuno che ha le sue labbra, la sua pelle, le sue mani.
Nessuno più così.

Ti voglio tanto bene Francy..mi salvi..ti salvo..ci salviamo..ci salveremo.
E ricordati della promessa..Io non la dimantico.Aspetto il giorno in cui poterti dire "si, ora sto bene" per vederti, per parlarti, per dare un volto alla ragazza che in mille modi ha salvato la mia anima.

3 maggio 2006

da Auanagana Bob

Lui per te non era soltanto il tuo compagno,
il tuo Amore, rappresentava anche la via di fuga da quel mondo squallido che ti è sempre sembrato una gabbia d'oro.
La ricchezza come tutto su questa terra ha una dualità ed è una condanna:all'alba segue un tramonto, alla salute segue la malattia, al giorno la notte, alla vita la morte.
Quindi come l'agiatezza risolve i più comuni
problemi materiali propone problemi, ansie e paranoie non indifferenti.
Conosco molto bene tutto questo perchè l'ho vissuto intensamente più volte nella vita.
Anche la miseria, la povertà rappresentano un estremo e propongono molta emarginazione, disperazione,ignoranza.
Vivere la vita in un buon equilibrio anche economico preserva da questi 2 estremi sbagliati.
Hai notato che la gente considera la gente a seconda del profilo economico?
Sicuramente lo sai bene e trovare Stefano che si estrapolava da tutto questo ti ha fatto sentire viva al di fuori di schemi, di etichette, di perbenismo, di noblesse oblige.
Ebbene il principe Siddharta era figlio di un re, il padre badava bene di fargli trovare addirittura le gophi(ancelle)in varie posizioni e lui se voleva poteva scegliere con quale far sesso, al suo passaggio venivano cosparsi petali di fiori e veniva lavato, vestito,nutrito da gophi, ma un giorno per sbaglio entrarono nel suo regno dei poveri lebbrosi, prontamente scacciati dalle guardie di suo padre, e la sua anima ne rimase sconvolta per sempre.
Uscì nel mondo, nella jungla a vivere nella povertà assoluta a meditare l'Infinito e dopo anni ebbe l'illuminazione diventò il Buddha ed enunciò il Sangha, una disciplina basata sull'equilibrio, sulla via di mezzo, sulla centratura, sul porsi al centro di ogni cosa che propone la vita, diventò Bodisattva re dell'universo e la natura stessa si poneva ai suoi piedi, tutto questo più di 3000 anni fà.
Sei un architrave del sito e tutti ti siamo vicini, ti vogliamo bene, anche quelli che ti leggono soltanto, hai uno scrivere superbo e mostri le tue emozioni in modo sublime.
Non arrenderti alla vita che ti circonda, Stefano è stato capace di farti "vedere" altre dimensioni al di fuori
del tuo mondo ma non meno affascinanti, malgrado il fatto che dovrai usare un atteggiamento più prudente del consueto, cerca di sortire da ciò che ti circonda, che ti soffoca, non è solo la morte del tuo amato che ti tormenta è anche il fascino della vita che avevi intrapreso che hai provato e del quale non ne puoi più fare a meno.
Baci.

4 maggio 2006

da Elena

Ciao Sabi,
è da molto che non ti scrivo, ma non credere mi sia dimenticata di te..come stai?dalle tue parole non mi sembra che le cose vadano meglio..mi dispiace infinitamente tesoro..
io sono tornata un pò di giorni da casa e adesso sono alle prese con la montagna di libri che invade la mia stanza tra materie da preparare e lavoro finale..
Ti abbraccio forte forte e ti mando un sorriso..

4 maggio 2006

da sabisse

Ciao Bob..
Riesci sempre a capire come mi sento.
Parli di gabbia dorata, nessun termine più azzeccato.
Vedi, io sono grata per avere tante cose, tanti agi ma allo stesso tempo questo per me è una specie di gabbia:da sempre la gente si aspetta che io mi muova, che io parli, che io mi vesta in un certo modo ed io da scema ho sempre cercato di non deludere le loro aspettative.
Stefano è stato uno dei pochi, pochissimi ragazzi che abbia deciso di guardarmi dentro, di chiedersi com'ero al di là del colore degli occhi e dei capelli.
Per questo perdere lui è stato massacrante:perchè con lui potevo essere realmente me stessa, potevo togliermi la maschera e lasciare che guardasse le mie paure, i miei desideri, i miei sogni.
Da quando non c'è più non ho trovato nessun ragazzo che avesse voglia di soffermarsi su quello che ho dentro e questo mi paralizza e mi ha inevitabilmente portato a chiudermi, a non esprimermi, a nascondermi dietro la mia corazza.
è così strano dover sempre attenersi a certi comportamenti, ormai è diventato una cosa meccanica.
La vuoi sapere una cosa?Il giorno dopo la morte di Stefano, ero a tavola, non riuscivo nemmeno a tenere la forchetta in mano e mia madre è stata semplicemente capace di dirmi:<Metti il tovagliolo sulle ginocchia>.
Più mi guardo intorno e più non capisco come io abbia potuto crescere così, più osservo il mondo circostante e più mi chiedo come mai anch'io non sono cinica, sciocca e frivola come tante persone che mi circondano.
Con la morte di Stefano ho iniziato a disprezzare tanti piccoli atteggiamenti della gente che prima non notavo poichè troppo assorta nel vivere il mio amore, la mia felicità.
Ora invece, dopo tutto quello che è successo sentirmi dire per la decima volta nella serata che "l'ultima collezione di Gucci è splendida" o che "scegliere tra Thailandia e Grecia sarà un problema" mi si drizzano i capelli.
Tu mi dirai di cambiare giro ma non è una buona risposta.Innanzitutto perchè non tutte sono mele marce e fortunatamente ho vicino delle care amche e poi perchè per come sono fatta, per come mi vesto non posso certo andare in ambienti tanto diversi.
Sembrerei la pecora nera..
A dir la verità, due sabati fa ho costretto la mia migliore amica ad accompagnarmi in un posto diverso, frequentato soprattutto da persone di sinistra.
Non ti dico..ci guardavano come se avessimo scritto "stronze" in faccia, ci squadravano, ci fissavano.
Il problema è che non so nemmeno più quale sia l'aspetto più sbagliato di tutto..
Perdona il poema Bob..Se non ce l'hai fatta a finire la lettura non ti biasimo di certo ma se ce l'hai fatta ti mando un bacio in più..Smack..

4 maggio 2006

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