Riflessi cristallini di un sole che si accingeva a tramontare dietro le vecchie mura spagnole riusciva a scorgere in quello sguardo e, con gli occhi fissi nei suoi, che inspiegabilmente in quel tardo pomeriggio di inoltrata primavera erano riusciti a catturare l?irripetibile magia di un tramonto, seguiva passo passo il percorso tracciato dalle sue parole. Descrizioni di luoghi a lei sconosciuti si disperdevano nell?aria, ma con la mente chissà come, riusciva quasi a vedere quei mari cristallini, quelle spiagge sterminate, la natura incontaminata di una foresta senza tempo; il racconto prendeva forma e danzante l?avvolgeva fino quasi a trasmetterle quei ricordi, ricordi che lui custodiva gelosamente, parte di quel passato di cui lei non faceva parte, ma che, in modo quasi impercettibile, le stava regalando, pezzi di vita venuti fuori dal nulla, di cui lei ignorava l?esistenza e che adesso magicamente riviveva insieme a lui, attraverso la sua voce che le risuonava nella testa quasi come una di quelle canzoni che non ti stancheresti mai di ascoltare.
Orme invisibili lasciate sull?asfalto ancora caldo, ombre di due corpi proiettate lontano dagli ultimi bagliori di quell?unica grande stella, mano nella mano quasi a non volersi mai staccare, occhi negli occhi, rapiti da qualcosa che va oltre l?immaginazione, qualcosa di indescrivibile e incomprensibile. Semplicemente loro, che passeggiavano tranquilli tra gente indaffarata e di fretta, incuranti di quanto accadeva intorno e che passo dopo passo si lasciavano pian piano il mondo alle spalle per addentrarsi in quel posto misterioso che avevano costruito con cura quasi senza accongersene..
L?attimo dopo erano ancora occhi negli occhi, avvolti dalle luci soffuse di candele profumate che rischiaravano l?atmosfera di quella stanza, quasi un oasi nel deserto, un angolo di mondo divenuto paradiso.. stretti in un abbraccio forte, fortissimo, tanto da potersi scambiare pelle e anima, felici come pochi al mondo, impauriti come tutti. Fu lei la prima a staccare lo sguardo, a poggiare la testa sul suo petto lasciandosi cullare dal battito irregolare del suo cuore, rifugio di sensazioni nuove, strane, custode improvvisato di quel sentimento inaspettato, sbocciato tra lo stupore e la meraviglia.. Sentiva la propria anima in balia di una marea che, salendo, avrebbe tentato di strappare le sue ultime difese e trascinarla con sé, eppure tutto questo non la spaventava, nonostante quell?onda arrivasse repentina non la temeva, aveva sempre desiderato quelle sensazioni, abbandonarsi a quel mare, lasciarsi andare a quei sentimenti che la lasciavano senza pensieri né parole né volontà alcuna.. voleva rifugiarsi in quell?abbraccio e sentirsi al sicuro, guardare in quegli occhi e leggervi il domani, il loro domani.. adesso tutto questo era ad un passo, anzi era sul punto di avvolgerli totalmente, ora che come non mai si sentivano una cosa sola, ora che senza più riserve né condizioni si lasciavano andare piano a quel destino che li aveva uniti in maniera indelebile.. e in quel momento, punto di inizio e fine al tempo stesso, lei capì, con in bocca ancora il sapore dei suoi baci, sotto le dita il tocco della sua pelle, il suo calore, nell?anima un oceano di emozioni e in testa un solo unico travolgente pensiero, capì di aver trovato ciò che da sempre cercava, che il suo viaggio era finalmente terminato e cosa più mostruosa capì che, se quello era amore, la sua vita non sarebbe più stata la stessa, che la sua vita sarebbe stata risucchiata in un vortice che non le avrebbe lasciato scampo alcuno.. adesso non era più possibile tornare indietro, adesso sentiva di esserci dentro completamente..
15 giugno 2006
Categoria: Pensieri