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da Fabio
Ciò che voglio scrivere non è il solito messaggio pacifista decorato di "pace, amore e buone intenzioni", ma è un ammonimento a noi stessi che calza a pennello in questa categoria. Vedo che qui vengono continuati a essere definiti guerrafondai solo i ricconi e i soldati, ma io penso che lo siamo anche noi tanto quanto loro, loro dipendono da noi perchè noi consumiamo i loro prodotti, prodotti ottenuti violentando i diritti altrui, siamo bravi a parlare, ma allo stesso tempo ci riempiamo la pancia. Il petrolio il petrolio (fosse la sola cosa che otteniamo con la forza)... siamo noi che lo consumiamo, quei ricconi tanto demonizzati si puliranno il sedere con i dollari finchè noi consumiamo, perchè questo siamo ai loro occhi, combustibile, nient'altro, potremo fare i moralisti, i desiderosi di giustizia, ma sempre da loro staremo a succhiare, sempre da loro dipenderemo, e intanto loro ci contrattaccano ulteriormente viziandoci, abituandoci a uno stile di vita spropositato, insano, a un benessere eccessivo, oggi siamo ricoperti di vanità, tanti che si giudicano umili lo fanno per pura vanità, nn lo dico con cattiveria, ma è una realtà oggettiva. "Ormai siamo talmente abituati a uscire con l'ombrello che nn sopportiamo più il contatto della pioggia".
Allora io guerrafondaio, voi guerrafondai, noi che oggi siamo i romani, i babilonesi, cosa possiamo fare anzichè parlare sconclusionatamente? Forse niente, perchè ormai siamo talmente immersi nel sistema che nn riusciremmo a immaginare uno stile di vita libero, che nn si erga sulle spalle di altri, però...potremmo magari cercare a moderarci nello stile di vita, rinunciando a tante cose inutili, potremmo cercare di giudicare di meno, di nn definire troppo chi sono i buoni o i cattivi, perchè noi stessi tutti siamo gli uni e gli altri, tutto questo nn porterà alla tanto agognata pace globale, ma forse aiuterà noi stessi a comprendere la verità delle cose.
Per chi vuole realmente la pace allora invece di parlare iniziasse a dimenticare se stesso e facesse come in passato ma anche nel presente tanta gente come per esempio Francesco D'Assisi, Galgano o un barbone che conobbi tempo fa accomunati tutti dal pensiero universale del "non voler ottenere la propria pace sulla sofferenza altrui", una massima che fu espressa da Buddha, io guerrafondaio mi considererò tale nonostante odio la violenza e le ingiustizie proprio perchè purtroppo ahimè campo sulle spalle di altri e nn ho la forza e il coraggio di rinunciare e cambiare così come hanno trovato la forza loro di fare, e voi?
6 luglio 2006
Categoria: Pace
da Auanagana Bob
Nel nostro piccolo cerchiamo di comunicare fra di noi impossibilitati dai potenti a cambiare le cose e a raccontarci i pensieri di grandi pensatori, quello che tu dici lo sappiamo, ma quando un ingegnere e il suo progetto del motore a vapore sparisce cosa possiamo fare?
Se disturbiamo troppo il sistema, il potere veniamo eliminati, solo quando l'aria sarà irrespirabile o i produttori di petrolio ricatteranno troppo l'Europa e altri paesi ricchi, ci libereremo della vecchia invenzione del motore a scoppio, nel frattempo possiamo comunicare tra noi i nostri pensieri per acquisire una consapevolezza collettiva, per unirci tutti insieme in un desiderio che è quello di un cambiamento in un mondo migliore, prima si pensa, si esterna, ci si relaziona poi si agisce e si trova la forza tutti insieme.
Pace
7 luglio 2006
da Fabio
Appunto, solo maggior consapevolezza possiamo ottenere, è quello che ho scritto d'altronde, ma ahimè questa tanto desiderata pace sarà secondo me sempre e solo un'utopia, perchè noi interdipenderemo sempre dai potenti e quindi le nostre saranno sempre parole al vento finchè il mondo funzionerà così, tanto la storia questo insegna, cade un'impero e ne inizia un altro, da una parte ci si evolve e da un'altra si regredisce, è sempre un tira e molla, e cmq ricordiamoci che nn è solo il petrolio l'unica fonte di sopprusi al mondo, per dirne una, se vi informate saprete che parte del materiale del quale sono costituiti i nostri pc o portatili, sono fatti di un minerale che viene estratto in Congo, che dati gli alti costi dell'estrazione, la manodopera viene sfruttata a costo zero, quindi vi è una sorta di semi-schiavitù, e noi usufruiamo di tutto ciò quindi a prezzi accessibili, ricordiamocene, le nostre comodità derivano dalla sofferenza altrui, se nn sappiamo rinunciare (io nn riesco a rinunciare, e voi?) nn parliamo, perchè trovo che sia da ipocriti parlare e ingozzarsi su ciò che si contesta, naturalmente ho solo enunciato le mie osservazioni al riguardo su fatti comunque oggettivi, sarei contento di sentire le vostre osservazioni, un saluto
7 luglio 2006
da Auanagana Bob
Non parliamo è eccessivo, anzi al contrario parliamone di più, perchè chi tace acconsente, e non si deve essere rassegnati, tanto qui non canbia nulla ecc...c'è Geenpeace, c'è Medici senza frontiere ed Emergency, c'è l'Associazione per la ricerca sul cancro e ci sono gli aiuti umanitari e con il computer ed Internet ci scambiamo opinioni e idee e soluzioni anche positive, devi avere fede, devi crederci, devi lottare, anche con le idee perchè tante idee spesso portano a una soluzione, non dobbiamo chiuderci, dobbiamo aprirci dire la nostra opinione senza paura, da un mattone nasce una grande torre.
Il Congo è sfruttato ma anche aiutato da persone di buona volontà.
Io faccio la mia parte, piccola,non solo qui, anche per rispondere ad Amos ora che mi ricordo, la faccio anche fuori e tutti possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo.
Guarda Beppe grillo quante cose ha smosso!
Crediamoci!
7 luglio 2006
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