Sfoghi

da Auanagana Bob

Quando dici alla gente che sei figlio unico, il loro sguardo cambia.
Prima avevi potuto suscitare in loro simpatia, antipatia, odio, amore. Ora i loro occhi, implacabilmente ti lanciano un solo messaggio: "sto viziato di m**da".
Va bene, avete ragione. Da bambino ho avuto la cameretta tutta per me, e non dovevo dividerla con un fratello maggiore metallaro che si faceva le canne e portava le scarpe da ginnastica senza calzini anche il quindici di agosto.
Va bene, avete ragione. I vestiti li compravano direttamente per me. E non è che, per risparmiare, mi facevano mettere lo stesso cappottino rosa confetto appena dismesso dalla sorella maggiore, tanto tutto sommato ti sta bene lo stesso.
Però, signori della giuria, provate a pensare anche ad altro.
Pensate che quando a casa succedeva qualcosa, e c?era bisogno di un capro espiatorio, la predica si ripartiva egualmente tra tutti e sette voi fratelli.
Io ero l?unico, e se la prendevano sempre con me.
Pensate a quando uscivate la sera. Se ne rincasavano sei su sette, i vostri genitori andavano a letto soddisfatti del loro ruolo di educatori.
Io ero l?unico. Mi aspettavano come vedette sul balcone, e mi comunicavano con precisione svizzera i nanosecondi di ritardo rispetto all?orario concordato. Da loro.
Noi figli unici combattevamo da soli la nostra battaglia. Per questo, quando ci conoscete oggi, possiamo apparirvi sotto due forme. Se il nostro umore è lievemente plumbeo, siamo muti come statue di sale. Se il nostro umore è lievemente euforico, diventiamo inarrestabili logorroici.
Però ci troviamo bene tra di noi. Cresciuti con il dubbio di cosa sarà mai voluto dire avere un fratello o una sorella, ce li siamo scelti, ci siamo creati una famiglia di affetti, e non di sangue. Ci siamo abituati a non aver paura a rimanere da soli. E poiché di necessità virtù, i nostri spazi di solitudine sono divenuti un?ineluttabile esigenza. Ci troviamo bene tra di noi perché, tra figli unici, sappiamo odorarci e rispettare i nostri spazi. Quando ci passa, e decidiamo di tuffarci in mezzo alle persone, sembra che ci riesca molto bene. Ma prima, non rimaneteci male se vi chiediamo di lasciarci in pace.
Forse tutti quanti alcune volte siamo soli.
Forse non lo siamo mai.

30 novembre 2006

Categoria: Sfoghi

da Giu 85

E' la prime volta che leggo un tuo scritto che condivido pienamente al 100%..essendo figlia unica ti capisco eccome!!Non ho altro da aggiungere..hai detto tutto tu!!
buona giornata
giulia

30 novembre 2006 - Brescia

da Letizia

Sai io mi reputo molto viziata... eppure non sono figlia unica... Mia madre però lo è stata e leggo la sofferenza nei suoi occhi quando magari arriva natale e non ha più i genitori ne ha fratelli o sorelle... E' vero ci siamo noi, però gli sarebbe sempre piaciuto avere una sorella o un fratello... So che agli occhi della maggior parte della gente i figli unici risultano viziati... Ma tutti gli uomini hanno dei preconcetti... io me ne frego, e vado avanti...
Letizia

30 novembre 2006

da green punk

anche se questa risposta non si riferisce direttamente al tuo sfogo voglio dirti che prima dici tanto agli altri quando dopo sei tu ad essere la prima vittima dei pregiudizi: cm fai a dire che i metallari sono cannati... sono persone che ascoltano musica vera e che ci vuole dire qualcosa.nn sono drogati sono semplici persone che hanno un po più di cervello di te.

30 novembre 2006

da Auanagana Bob

Hai ragione i metallari di 15 anni non si drogano, i pinguini vivono all'equatore, il Papa non piscia mai controvento e le caldarroste si mangiano a ferragosto, infine tu non sei esaurita e io sono senza cervello!
Kiss

1 dicembre 2006

da pikkola kiki

i figli unici sono in gran parte viziati, e se sono così stai sicuro che non si sentono soli, perchè c'è la mammina che si trasferisce vicino al centro per farli uscire tutti i giorni.
è inutile ribadire perchè è vero.
non parlo di tutti, ma della stragrande maggioranza (degli ultimi tempi).
vanno in giro con esclusivamente roba di marca; nel loro armadio ci sono solo jeans da 160 euro, scarpe che costano altrettanto e felpe che io mi sogno.
roberto è vero. punto e basta.
ripeto, non tutti sono così, ma sono in molti che se il padre non gli "sgancia" 20euro di paghetta settimanale si incavolano col mondo.
beh sinceramente preferisco avere un fratello (anche se non fa il suo "lavoro" da tale), che non sa neanche quanti anni ho, nè dove vado a scuola, nè gliene importa qualcosa sapere cosa mi piace, nè mi chiede il perchè della mia tristezza o della mia felicità, preferisco aver portato indumenti di usati da altre 3 persone (tutti e tre maschi, il più grande ha 18anni in + di me), preferisco accorgermi che mio fratello ha 5 album enormi pieno di foto sue di quando è nato, del suo primo dentino, quando io non ne ho nemmeno uno, preferisco presentarmi dicendo "ho un fratello" piuttosto di "ho il nuovo modello di scarpe della nike"...
ma i viziati non sono solo figli unici...
scusa se mi sono permessa di dire tutto questo.
sempre se ti va sarei felice di leggere una tua risposta, possiamo discutere in maniera civile, non come fa certa gente..
un bacio

7 dicembre 2006