Cerco di mantenere la calma, tento di rimanere impassibile di fronte ai giorni che trascorrono senza Lui.
Cerco di farmi amico il suo silenzio, di abituarmicene ma esso in realtà è un grido, uno schiaffo sul viso, un livido violaceo che compare sulla mia pelle.
Annaspo in un oceano di lacrime, in maniera goffa e ben poco leggiarda.
Squarcio i miei pensieri con infiniti perchè a cui non riesco a trovare risposta, nessuna mi soddisfa.
Nessuna in qualche modo può darmi conforto e forse ormai è tardi per trovarlo.
Cerco di farmi forza, di reagire ma la verità è che che Lui mi manca terribilmente e la sua assenza è come veleno che scorre nelle vene, contaminando il sangue.
Aspetto qualcosa che mi scuota, uno spiraglio di luce in questo buio sordo e cieco, una speranza per rifiorire.
Ma le mie foglie sono secche, i rami bruciati, le radici sterili e la mia linfa vitale sembra essere esaurita.
Bene, ho capito come si sta senza Lui.
Ho imparato la lezione.
Ora ditemi che lo scherzo è finito, smettiamo di giocare.
E ridatemelo.
11 gennaio 2007
Categoria: Drammatiche