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da Anonimo
Ciao a tutti, anch'io come tanti qui conosco e vivo l'esperienza dolorosa della solitudine e scrivo le righe che seguono come spunto di riflessione, rivolta a tutti, su questa dimensione esistenziale che ci accomuna.
Credo che, per coloro che non si trovino nella solitudine per circostanze contingenti, il problema sia pressochè irresolubile;i buoni consigli da circostanza prospettati tante volte non credo che approdino a nulla; a certe altezze il problema finisce di essere di tipo psicologico e diventa qualcosa che trascende le soluzioni-ricette sociali.
La condizione esistenziale della solitudine (intesa come assenza-separazione dal prossimo)deriva dalla difficoltà-impossibilità di comunicazione con chi ci interessa, sembra quasi che manchi nell'anima un recettore che ci faccia riconoscere come affine a chi ci rivolgiamo;
ohh..ho provato il filo della lama più tagliente, lo sguardo del "Tu sei come se non esistessi".
Il perchè di questo stato di cose?
Semplicemente non esiste una ragione "completa" che corrisponda alla profondità del nostro dolore, tutto si riduce a dire banalmente che è capitato così,non diversamente, per esempio, dalla circostanza favorevole, di chi scrive, di avere in atto ancora tutti i capelli in testa contrariamente a tanti altri.
Dinnanzi tutto ciò non resta, nè può restare altro che un ammutolito silenzio..
11 aprile 2007
Categoria: Solitudine
da Federic
Ciao Anonimo, non sono d'accordo con te. Se fosse così la solitudine sarebbe una specie di destino dal quale è impossibile fuggire. Ho provato la solitudine per molto tempo e confesso che nei momenti più difficili avevo paura che non ne sarei mai uscito, eppure adesso sono su questo sito a testimoniare che ne sto uscendo e che è possibile uscirne!
Io non mi sono trovato nella solitudine per circostanze causali, ho sempre avuto problemi nelle relazioni con gli altri e poca autostima. Eppure ne sto uscendo.
E sai come sto risolvendo i miei problemi di comunicazione con gli altri? In due modi, andando da uno psicologo e facendo parte di un gruppo di giovani. Sono d'accordo con te quando dici che la solitudine diventa anche qualcosa a livello psicologico, ma questo non significa che non se ne possa uscire! L'aiuto di uno psicologo a volte può essere necessario per capire alcuni errori che facciamo nella comunicazione con gli altri, alcune idee sbagliate che abbiamo sulla comunicazione con gli altri, a fianco dell'impegnarsi in una realtà sociale, in un gruppo, in un'attività che ci permette di conoscere nuoe persone.
Perchè dalla solitudine si esce conoscendo nuove persone e trovando tra queste persone quelle che diventeranno nostre amiche.
Possono essere diversi i modi in cui si conoscono queste persone, ma è sempre trovando altre persone che si esce dalla solitudine.
Un abbraccio forte!
11 aprile 2007
da serenata
Fino ad un annetto fa mi sentivo dentro un vuoto incolmabile, intorno a me non c'erano persone, mi sembrava che nessuno mi amasse.
Ed effettivamente era così, frequentavo soprattutto gente egoista e un po'troppo superficiale, credo.
Sebbene io non avessi l'affetto di nessuno, non ho mai creduto che le cose sarebbero andate per sempre così.
Per cui ho fatto una ''rivoluzione'' : ho cercato di guardare molte cose con spirito diverso, soprattutto ultimamente sono riuscita a non PRETENDERE a tutti i costi qualcosa dall'amicizia.
Quest'ultimo anno è stato.. diverso, piacevole, conosco ogni giorno nuove persone e cerco sempre di dare una chance a tutti.
Le cose non vanno sempre bene, ma l'importante in fondo è essere tranquilli con noi stessi.
Alla fine tutti sentiamo questo senso di solitudine esistenziale, ma il concetto filosofico è una cosa differente dalla timidezza o dall'introspezione.
E'solo pessimismo.
Credo.
Io ho cercato di essere il più positiva possibile.
Eppure sono sempre io, me stessa.
Solo con un atteggiamento diverso nei confronti della vita.
Per cui non credo che esistano ''particelle speciali'' per la comunicazione con gli altri, dobbiamo essere noi a tentare e a farci conoscere perchè prima o poi viene spontaneo..è spontaneo cercare di avere amici, avere qualcuno da amare..
Ed è meraviglioso.
11 aprile 2007
da venere
per serenata:
hai ragione, guardare le stesse cose ma con occhi diversi ti cambia la vita: "il vero atto dello scoprire non consiste nel trovare nuove terre, ma vedere con occhi nuovi" M. Proust
11 aprile 2007
da disordinemantale
credo esattamente le stesse cose.. a 30anni non ho ancora trovato una risposta al perchè capitano queste cose..
soprattutto, non penso che esista una cura alle sensazioni forti di sconforto che toccano certe persone, lasciando illesi tutti gli altri.
noi, che sentiamo questo, siamo condannati a vivere filtrando ogni esperienza attraverso le maglie della solitudine. non c'è rimedio. non finirà. non sopporto più le frasi di circostanza, tipo "vedrai, quando meno te lo aspetti, incontrerai le persone giuste, tutto passerà, non sarà così per sempre". è scritto nel mio dna che dovrò stare così.
sono un'alienata. amo i colori e cerco continuamente sensazioni.. sono curiosa delle esperienze.. provo tante emozioni.. per le cose semplici.. per dettagli che gli altri non vedono nemmeno.. ma non so mai con chi condividere.. anche ora che scrivo, che ho rispondo a questo tuo pensiero tanto simile al mio.. sono sola. sola, perchè non sei qui.. non sei reale. non sei concreto. e non posso vivere lo stupore di aver trovato un punto di contatto in modo pieno. al più, possiamo solo sperare di consolarci nel mondo nirtuale.
22 aprile 2007 - Perugia
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