Solitudine

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da Dario

ciao a tutti,
vorrei raccontarvi la mia storia e ciò descrivere ciò che sto passando ultimamente, le mie angosce e il senso di vuoto e di sconforto che mi attanaglia nella speranza che questo mio sfogo possa aiutare me o chiunque stia vivendo una situazione simile alla mia.
dunque, ho 23 anni e da circa 4 anni ho lasciato la mia città per trasferirmi in un appartamento da solo e frenquentare la facoltà di medicina..all'inizio tutto sembrava andare bene, ho subito sretto nuove amicizie e amche gli esami sembravano non essere un problema..dal febbraio 2006 però è iniziata una sorta di lento declino..i rapporti con gli amici dell'università si sono man mano sciolti e da quel maledetto mese non sono più riuscito a sostenere un esame..due notti fa, mentre provavo a preparare per l'ennesima volta l'esame di biochimica, con scarsi risultati, mi sono fermato a pensare a quella che era la mia situazione..sono in ritardo di 2 anni con l'università (e i miei non ne sanno nulla), non ho una ragazza da qualche tempo e quelli che credevo essere degli amici si sono completamente dimenticati di me..a ciò vanno aggiunti una sensazione di smarrimento dovuta al fatto che non riesco a più a concentrarmi in qualsiasi attività io svolga, dallo studio fino ai rapporti sociali con altre persone, e dei forti sensi di colpa nei confronti dei miei genitori, che hanno fatto sacrifici per pagarmi casa e università..praticamente da quel maledetto febbraio dell'anno scorso sono iniziati una serie di piccoli problemi che come i tasselli del domino hanno creato una reazione a catena che mi hanno fatto sprofondare fino a farmi provare, 2 notti fa, una sensazione di ansia tremenda..una sensazione terribile che non avevo mai provato in questa misura. mi sentivo una m**da, senza autostima..biasimandomi per gli sbagli fatti in passato..nn riuscendo a guardare al futuro con speranza..mi domandavo se ce l'avessi fatta..mi sentivo perso, solo, senza via d'uscita..per due notti non sono riuscito a chiudere occhio, fumo sigarette una dietro l'altra e non riesco a far nulla..sto da schifo..pieno di dubbi.
chiedo scusa se mi sono dilungato ma ho scritto di getto, senza pensare..x sfogarmi..

14 giugno 2007

Categoria: Solitudine

da ChiPuo'Capire

credo che autocommiserarsi serva a poco, piuttosto come qualsiasi altro ti direbbe, "è arrivato il momento di reagire".. essi'.. li chiamo semplicemente periodi, periodi no per essere precisi.. allora cosa fare? devastare la propria anima con quesiti inutili o rimboccarsi le maniche stropicciarsi gli occhi bere una tisana e riprendersi la propria vita? confido in te, nella tua sensibilità ma soprattutto intelligenza.. puoi cambiare le cose, ti osservo da qui se vuoi, o ti sostengo.. ma tu almeno provaci :D!

15 giugno 2007 - Roma

da Stephen

Caro Dario, ad un mio amico (che studiava in un'altra città, altrimenti lo avrei aiutato come potevo) è capitata una situazione pressoché identica alla tua. In più aveva anche i cosiddetti 'attacchi di panico'. Certo, è stato un periodo duro per lui, e poco 'fruttuoso' per gli studi.
Tuttavia ha fatto due cose che gli sono servite a 'guarire' in parte da quello stato: 1) si è iscritto alla stessa facoltà in un'altra città, 2) si è rivolto ad uno psicologo.
Il punto 1) non va certo bene x tutti: dipende dalla situaz. specifica in cui ti trovi, però...cambiare qualcosa, magari non in modo troppo drastico, se se ne sente la necessità, dovrebbe dare una certa spinta vitale. Quanto al 2), forse potrebbe esserti utile x parlare dei tuoi probl. con qlc1 che possa aiutarti in concreto, prevenendo p.es. possibili depressioni o simili...
Ciao

15 giugno 2007

da Sary

Ciao dario! secondo me dovresti parlarene coi tuoi genitori, vedrai che se parli loro con sincerità ti sapranno ascoltare e aiutare...a me è capitata una cosa silile alla tua e sono rimasta stupita di come i miei si siano rivelati dei veri amici. Loro ci sono sempre per te, ricordatelo! Parlagli e dopo ti sentirai meglio!
Buona fortuna!

15 giugno 2007

da anonima

Dammi retta, c'è chi ha problemi piu' grandi rispetto a quelli che descrivi tu. Io vivo da sola da due anni in un paese all'estero immagina...senza gli amici di una vita, senza genitori e cerco di mantenermi da sola con molti sforzi...Tirati su le maniche e cerca di dare il meglio di te... lo devi proprio a te stesso e a nessun altro.Siamo su questo mondo per lottare e non per piangerci addosso.
In bocca al lupo

15 giugno 2007

da maura

ciao dario,
sono le due di notte, non sono molto su col morale, e anch'io sono indietro con gli esami all'università, di un anno per il momento, ma credo ne passerà un altro..credimi siamo in tanti, ma tanti in questa situazione.Io studio giurisprudenza, tu medicina, due strade non facili.Potrei raccontarti mille esperienze di gente che è in una situazione ancora più grigia della nostra, ma quello che voglio dirti credo sia più importante:a tutto cè un rimedio, tranne che alla nascita e alla morte, perciò se senti di aver toccato il fondo a 360 gradi preparati alla risalita.Ora vedi tutto nero, soprattutto perchè non hai un sostegno dall'esterno, ma non lo troverai se non impari a tendere tu per primo una mano a te stesso.Gli amici arriveranno, per gli esami c'è tempo, e anche l'amore ti sorriderà, devi crederci, io ci stò provando fallo anche tu, perchè l'ansia non conduce a nulla, solo nella pericolosa strada della depressione.Ci sono ragazzi della nostra età che non riescono a dire ai genitori che all università non va e si ammazzano, ma io dico, meglio un figlio diplomato e felice, che un figlio diplomato morto, o no?non vale la pena, la vita è breve, fai piccoli gradini che ti porteranno alla risalita, e credi in te.
La malattia dei nostri tempi è la solitudine, siamo tutti alienati e superficiali, chi più chi meno, abbiamo dimenticato la via dei saggi:la pazienza, la meditazione, la consapevolezza.Ora vedi nero, anch'io un pò, ma diamo alle cose il giusto valore.C è una frase molto bella che dice "vivi come se dovessi morire domani, pensa come se non dovessi morire mai"..Ciò per me significa che ogni istante in cui disprezziamo la vita non ci rendiamo conto che i giochi sono sempre aperti, ma solo per chi ha il coraggio e la forza di non demordere e per guardare oltre i problemi contingenti.Intanto non chiuderti in te, sei un ragazzo sensibile, vedrai che le cose cambieranno, abbi solo pazienza, ce ne vorrà molta, fiducia e fede, e tanta forza.Affronta la battaglia a testa alta, le cadute a 23 anni sono un obbligo, chi non cade mai imparerà a rialzarzarsi, e molto spesso il bello della vita sta tutto là.In bocca al lupo.Un abbracio

15 giugno 2007

da Natasha

ciao dario,
mi trovo nella tua stessa situazione, è il mio primo anno di università fuori e le sensazioni sono le stesse... x questo non so proprio che consigli darti...sappi che non 6 l'unico a provare questa sensazione di fallimento... se x caso riesci a trovare una soluzione, fammelo sapere...xè è da un anno che c sto provando e ancora non ne riesco a venire fuori!!...un bacio enorme... spero che le cose si sistemino!! buona fortuna..

15 giugno 2007 - Bologna

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