CATEGORIE
« Indietro - Pagina 1 di 2 - Avanti »
da Miss Freud
Ho pensato che forse le ragioni della mia infelicità erano dentro di me anzichè fuori;che avevo continuato a disamorarmi di ogni uomo e lavoro e storia appena accennava a perdere la sua magia iniziale solo perchè non ero in grado di sostenere una responsabilità adulta nè di interpretare in modo positivo i comportamenti evoluti della nostra specie.
ho pensato che forse quella che io chiamavo leggerezza era una forma di superficialità egoista che mi spingeva a scappare invece di affrontare le sfide della vita, e quello che chiamavo peso era la giusta consistenza delle cose.
ho pensato che forse avrei finito per ritrovarmi sempre nella stessa situazione con qualunque uomo, passata la fase dello slancio e del divertimento e della scoperta.
ho scoperto che in fondo non sapevo niente di lui, a parte quello che mi ero immaginata sulla base di impressioni deformate dalla vicinanza e dalla suggestione.
ho pensato che forse doveva succedere perchè ha avuto l effetto di spezzare finalmente la linea della mia immaturità ostinata, farmi guardare intorno per la prima volta come una persona cresciuta.
ho pensato che forse non era più il momento di inseguire e cercare e stupirsi ma di fermarsi e accettare e costruire, uscire dalla provvisorietà effimera e inaffidabile dell adesso per addentrarsi a passi marcati nel domani.
28 luglio 2007
Categoria: Pensieri
da angie
Well, Miss Freud, i'm Angie...
divagando da una pagine all'altra di questo sito, mi sono imbattuta nella tua riflessione.
Hai saputo cogliere, da persona intelligente quale sei, tutti gli aspetti che hanno minato ogni tipo di stabilita' che tu cercavi dare alla tua esistenza.
L'immaturita',la grande voglia di liberta', il rifiuto delle regole che scandiscono il nostro vivere da adulti, l'approccio con uomini che non rispondevano appieno alle tue esigenze emotive...e non ultimo un lavoro con poche gratificazioni, tale da non farti accettare il peso delle responsabilita', ti hanno messo probabilmente piu' volte nella condizione di azzerare tutto per tornare a capo.
Questa e' l'ipotesi analitica che tu riesci a vedere.
Insomma una sorta di Peter Pan..e' quasi normale..perche' il mondo ne e' pieno..
Ma, se invece...seguimi..ci fossero stati vuoti, a seguito di abbandoni nella tua infanzia o adoloscenza, in famiglia e ora arrivata all'eta adulta, temi che tu possa subire di nuovo quella sensazione incontenibile di vuoto che ti mette in fuga...piuttosto che subirla???
Questa che ti ho esposto potrebbe essere una chiave analitica dei fatti..ma non ti conosco, e quindi la mia ipotesi potrebbe essere inesatta..anzi azzardata...perche' la psicanalisi ha bisogno di fatti...di certezze..
Non sempre si riescono ad accettare verita' nascoste..propri perche' sono state rimosse e c'e' bisogno di lavorarci su..
Io, ti ho offerto uno spunto..tu continua a guardare dentro di te..attraverso proiezioni ad occhi chiusi..continua a cercare il pezzo mancante,( e' una sensazione comune..credimi) e piano piano affiorera'... intanto impegnati affinche' il tuo quotidiano possa essere sempre piu soddisfacente.
Ti sono vicina con il cuore..anche perche' ho scoperto che ci legano alcuni tratti ed affinita'...
Baci grandi... angie
29 luglio 2007
da miss Freud
ciao Angie..
ho riletto più volte la tua risposta, ma c è una parte che proprio che non riesco a comprendere:"temi che tu possa subire di nuovo quella sensazione incontenibile di vuoto che ti mette in fuga...piuttosto che subirla???"
cosa significa?!
parliamo di cosa intendo io per "vuoto".
il vuoto è una condizione normale della nostra esistenza, nel senso che col vuoto dobbiamo fare i conti ogni giorno.e la vera vittoria non consiste nel "riempirlo",perchè il nostro vuoto è incolmabile(soprattutto per noi che siamo donne)ma di saper camminare sul ciglio, vederlo,sapere che esiste e gestirlo!
dicevo che per noi donne il vuoto è una condizione naturale, perchè siamo "mancanti"(la nostra parte genitale ce lo dimostra),e ci dobbiamo saper porre davanti ad esso.perchè siamo "mancanti"e non "mancate"!!
è cosa difficile saper fare i conti col vuoto..io ci sto lavorando!
baci.
30 luglio 2007
da angie
Adorabile.. Miss Freud,
ad eesere sincera mi fa piacere leggerti..e confrontarmi con te, che dimostri di essere una donna intelligente, attenta alle varie sfumature di colore che pervadono la nostra evoluzione di vita.
Riprendendo il discorso che non ti e' chiaro..cerco ora di farti un esempio..e sono quasi certa che non e' il caso tuo...
Dunque..mettiamo che una bambina piccola subisca un abbandono in famiglia da parte del padre..il padre abbandona la madre per incompatibilita' catatteriale o altro..mi segui?...La bambina essendo in tenera eta' non riecse a comprendere il fatto e le spiegazioni che vengono date dalla rispettiva madre non sempre sono esaurienti per giustificare l'accaduto. Si soffre e si vede soffrire la propria madre per la mancanza del padre..marito.
La bambina diventa una donna..si innamora e dopo la fase iniziale e' portata a chiudere con frequenza ogni rapporto amoroso...dare un seguito ad un legame equivale per lei ala paura di venire abbandonata..questa volta non come figlia ma come partner...e l'angoscia e' tale da farla fuggire e mettere la parola fine ad ogni rapporto...
PREFERISCE FUGGIRE ANZICHE' ESSERE ABBANDONATA DI NUOVO...
non riesce a trovare stabilita'...anche perche' ella e' portata a scegliere partners con le stesse componenti caratteriali paterne ed avendo lei stessa assorbito, come carta-carbone, le caratteristiche del modo di essere e di fare della madre, intuisce che l'abbandono sara' inevitabile...per cui la via di fuga e' meno dolorosa dell'angoscia dell'abbandono...
E' chiaro che non tutte reagiscono allo stesso modo..ci sono modi diversi di vivere le situazioni..dipende dalla sensibilita' di ognuna...ma prima o poi si va a cozzare contro questa dura realta'.
Chi ha tempo e possibilita' economica ci lavora su con l'aiuto di un esperto. E se ne esce.
Altre...cercano di aiutarsi da sole..con l'informazione e ponendosi in modo diverso davanti a questi grandi quesiti..ma in questo caso un senso di vuoto permane.
Tornando indietro nel nostro discorso...a quando la ragazza.. cresciuta accanto alla madre ed avendone assorbito modi di essere e di fare..si trova a scegliere nella vita un partner con le stesse credenziali del padre...e' a questo punto... dopo la scelta "involontaria",...che la ragazza vede coinvolta, se stessa, in una specie di superamento della madre e cioe' riuscire in quello che lei ha fallito per porre fine all'angoscia..in modo da superare l'angoscia stessa.
Miss Freud..forse mi sono dilungata un po' troppo..e non so se ho reso bene l'idea... ma la psicanalisi e' una materia complessa con risvolti non sempre comprensibili.
E' una materia che mi appassiona da tanto e dopo aver letto trattati su trattati (veri e non di quelli che si trovano in commercio) di pensieri e scuole diverse...diciamo che me ne sono fatta una cultura.
Spero tanto di non averti annoiata...
Un abbraccio
Angie
coinvolgimento della stessain una sorta di superamento.. cioe'.. il traguardo E' "riuscire in quello che la madre ha fallito!"
30 luglio 2007
da miss Freud
non mi annoi per niente, anzi,quello che scrivi mi interessa molto!
piuttosto, se vuoi puoi consigliarmi anche qualche trattato, che io adoro leggere.
scusa l invadenza, ma tu hai mai fatto un percorso d analisi?perchè da quello che scrivi sembri "consapevole",e afferrata in materia.
l esempio è stato molto chiaro, hai ben espresso il concetto!!!
l ultima frase, quella in fondo, mi ha colpita molto: coinvolgimento della stessa in una sorta di superamento.. cioe'.. il traguardo E' "riuscire in quello che la madre ha fallito!"
sai, mi hai posto un quesito MOLTO interessante.
come ho accennato, mio padre io non l ho mai ben conosciuto, e non perchè sia scappato o trasferito lontano, ma perchè all età di 3 anni i miei si sono separati, e se fino all adolescenza lui è riuscito ad essere abbastanza presente, dopo di chè non ha saputo coltivare e costruire un rapporto che stava mutando, io non avevo più 10 anni, ma crescevo, stavo diventando una ragazzina, una donnina, con esigenze nuove, e probabilmente non ha saputo far di meglio.
e quel vuoto ha avuto un prezzo, alto in certi casi, fino a quando, crescendo si è presentato il conto:rapporti sbagliati, le non scelte, uomini inetti, ecc..
ma adesso BASTA!
quando VEDI, quando le consapevolezze le hai tutte davanti agli occhi, quando sono ben visibili, quando ci lavori per anni...indietro non ci torni!
perchè l analisi fa un pò questo effetto..nessun dietro front(si dice così?!!)
mi sono un pò persa, torno al discorso di prima ponendoti una domanda..ma credi che il superamento di cui parli sia un bene oppure rientri nella patologia?..cioè..è ancora nevrosi?
perchè è proprio quello a cui sto pensando in questo periodo..hai perfettamente colpito il bersaglio!!!
curioso, eh?
baci..
31 luglio 2007
da angie
Salve, Miss Freud...
all'inizio leggendo la tua riflessione mi accorsi subito che dietro il tuo "disagio" poteva celarsi un'angoscia dovuta ad un abbandono. Per "abbandono" si intende
una mancanza di presenza per interruzione di un cammino a due per molteplici ragioni.
Ogni motivazione che ha causato l'abbandono va vagliata singolarmente
e diciamo che ognuna ha il suo peso.
La separazione tra coniugi e' la causa piu' frequente che instaura questo "malessere".
Dunque...per poter arrivare al cosiddetto "traguardo" e cioe' al superamento della propria madre, del proprio "io" e dell'angoscia stessa c'e' bisogno di un percorso di analisi...perche' le nostre reazioni sono meccanismi inconsci e quindi "partono" prima che noi ne prendiamo coscienza e riusciamo a controllarle. Per riuscire a modificarle c'e' bisogno di lungo lavoro con l'aiuto di un esperto in materia...e a volte si "fatica" anche dopo...dipende dai casi.
Io non ho fatto un percorso di analisi...ho un compagno medico che segue tutti i vari aggiornamenti e mi permette, quando si puo', di accompagnarlo ai convegni che riguardano la neuropscachiatria. Mi consiglia infine i trattati da leggere. Inoltre ho un amico analista con cui faccio lunghe chiacchierate.
Queste conoscenze mi danno modo di capire bene gli altri e a volte riesco a intuire cosa puo' esserci dietro a un determinato modo di fare.
Miss Freud...sto cercando di terminare perche' e' molto tardi questa notte e per un paio di giorni saro' molto impegnata.
Subito dopo vedro' di darti notizie piu' dettagliate in merito al percorso del "superamento"... ok??
Un bacio grande...
Angie
P.S. Bob..in India!! Beato lui!!
Che bella persona che e'!!
1 agosto 2007
da miss Freud
concordo.
bellissimo individuo.
1 agosto 2007
« Indietro - Pagina 1 di 2 - Avanti »
© 2001-2021 by SCRIVILO - Tutti i diritti riservati
p.iva 01436330938