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da Simone
Ho 28 anni, sono laureato in Giurisprudenza con il massimo dei voti, Master in diritto comunitario, lavoro (si fa per dire)in uno studio legale come tirocinante (in verità come schiavo) senza guadagnare niente di niente anzi devo ringraziare i proprietari dello studio che mi consentono di far pratica (oltre il danno la beffa). Spendo mediamente 300 euro di benzina al mese x andare in giro tra clienti e Tribunali (il mio "tutor" non può prendere la sua BMW serie 5 perchè mi deve insegnare i posti). Ho fatto domanda per più di 50 concorsi pubblici.
La mia ex mi ha lasciato perchè a 28 anni ancora non le davo una sicurezza economica tale da poter programmare un futuro serio.
Vedo oggi i miei ex compagni di scuola che all'epoca di studiare non ne volevano neppure "a legnate" sposati che lavorano e guadagnano "un pacco" di soldi facendo il muratore, l'idraulico, l'elettristica, il meccanico, il pizzaiolo, il fruttivendolo e ect ect.(ATTENZIONE HO GRANDISSIMO RISPETTO PER QUESTI MESTIERI CHE PRESUPPONGONO ENORMI SACRIFICI).
Risultato: 1)Ho passato 21 anni della mia vita sui libri; 2)Ho buttato la mia gioventù a studiare come un pazzo con l'illusione del famoso "pezzo di carta" che ti apriva tutte le vie, mentre i miei amici e compagni andavano a divertirsi al mare, in disco in compagnia delle ragazze più belle della città; 3)Ho perso un bel pò di vista per studiare anche di notte con una lampadina per non dar fastidio alla mia famiglia; 4)Non becco un quattrino; 5)Mi sento uno schiavo ma devo ringraziare pure il mio "padrone"; 6)Ho subito l'umiliazione dell'abbandono senza proferire parola perchè in fin dei conti tanto torto lei non ce l'aveva; 7)Cammino ancora con l'auto di mio padre e mi vergogno a chiedergli 10 euro per andare in pizzeria con gli amici il sabato sera; 8)I miei ex-compagni, dall'alto dei loro macchinoni, mi prendono per il culo vedendomi ancora con quella carretta; 9)I miei sogni sono andati tutti a "farsi benedire".
Adesso mi chiedo dov'è l'errore? Dove ho sbagliato? Ho perso tutta la mia giovinezza per arrivare ad un obiettivo. Arrivo, apro la porta, ed in verità non ce nulla di ciò che immaginavo. Ma solo umiliazioni, rimpianti e solitudine. VIVA LA SCUOLA, VIVA L'UNIVERSITA', VIVA L'ISTRUZIONE E VIVA NOI POVERI "DOTTORI". CHE OGGI SEMPRE PIU' FACCIAMO RIMA CON CO... I!!!
25 ottobre 2007
Categoria: Sfoghi
da Silvia
Hai ragione!!!
25 ottobre 2007
da Marco
Mi viene in mente una canzone di Max Pezzali "Noi - Parte 2" leggendo la tua lettera! Io sono uno studente universitario e anch'io inizio a pentirmi delle scelte fatte in passato!
25 ottobre 2007
da kibi
Ho 26 anni ed ho fatto tutto come i tuoi amici: invece di continuare l'università, dopo aver finito il liceo ho iniziato a lavorare, mi sono divertita per un po', poi mi sono sposata...adesso il mio matrimonio è finito, ho cambiato lavoro e mi sono dovuta accontentare perchè non ho studiato e non posso fare quello che volevo veramente...se potessi tornare indietro non commetterei l'errore di non studiare, ma non solo per il lavoro, quanto sopratutto per me stessa...sii orgoglioso di te e di quello che hai fatto, studiare è una delle cose più belle che ci possano essere, ti apre la mente e se ancora non hai un buon lavoro che ti permetta di mantenerti non è la fine del mondo, in fondo hai solo 28 anni e che io sappia i buoni professionisti si formano con l'esperienza...non avere fretta...un abbraccio!
25 ottobre 2007
da Anonimo
nn hai sbagliato ma sappi che io a 19 anni finita la scuoala superiori sono andato al al lavorare m faccio il culo e non prendo poi così tanto
oggi ne ho 25 e rimpiango d non aver studiato
25 ottobre 2007
da ult
hai torto.
perchè la strada che hai preso paga e paga bene non solo in termini economici ma anche di soddisfazione personale e gratificazioni.
te lo dice una che ci è passata e che ora è felice di aver realizzato il sogno di una vita: diventare un avvocato.
certo è una strada in salita, coem è giusto che sia per una professione impegnativa e bellissima. si deve studiare molto e fare molta gavetta, come in tante altre professioni. ma se lo fai con passione e convinzione non ti peserà affatto. certo se prendi la tua vita di praticante invece che una palestra che ti porterà a imparare a fare il mestiere che hai scelto come una schiavitù ti conviene cambiare strada e mollare. non penso che tu non sapessi che la via era lunga e difficile...
in bocca al lupo.
un giovane avvocato soddisfatta e felice
25 ottobre 2007
da Gioia
Carissimo Simone, hai sicuramente ragione, ma ciò ti fa onore!
Io avrei tanto desiderato andare all'università, laurearmi in psicologia (materia che adoro), ma purtroppo non ho mai avuto il coraggio perchè ho sempre avuto paura di non farcela, di non aver voglia di studiare e poi sinceramente non me la potevo manco tanto permettere...poi lavorando non è facile impegnarsi e studiare, allora ho lasciato perdere!
Praticamente ho preferito il lavoro...come semplice segretaria c/o una società d'informatica, ma l'università sicuramente la rimpiangerò per sempre!
Mi dispiace per la tua condizione e mi fa piacere che ne parli qui a noi!
La tua ragazza è stata cattiva, una non ti può lasciare per questo motivo, manco fosse stata colpa tua!!!
E poi l'amore dov'è andato a finire???
Per lei era più importante accasarsi anzichè pensare al tuo amore???
Che schifo!
Se avessi scelta un'altra facoltà, secondo me, ti sarebbe stato più facile trovare impiego...comunque...spero che le cose ti vadano bene al più presto, perchè dopo tutti questi sacrifici, lo meriti eccome!!!
IN BOCCA AL LUPO!!!
25 ottobre 2007
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