Ragazzi,
ho letto velocemente quello che avete scritto, i vostri sfoghi, e mi ci sono ritrovata, ma (perché c'è un 'ma'..) ora mi sembra che tutto quello di cui vi lamentate sia piccolo e di poca importanza. Pochi giorni fa ho scoperto di avere un carcinoma invasivo, detto anche cancro o tumore, e come non rimanerne shockata? Impossibile. Lacrime, attacchi di ansia, scoraggiamento, desiderio di non pensarci e continuare invece a farlo. Mi dicono che è un tipo di carcinoma non grave, che ne uscirò bene, che è guaribile, ma tempo fa mi era anche stato detto che avevo un nodulo benigno, quindi come credere ancora ai medici? Mi sento male, non ho fiducia nel futuro. Pensare che avrei voluto avere un bambino, proprio ora che invece è IMPOSSIBILE. Penso a come sia ingiusta la vita, a come io abbia già sofferto tanto tempo fa, quando ho perso una delle persone più importanti per me, e quando, poi, ho avuto altri problemi. Ho sempre voluto dare il massimo, lottare, nel mio essere perfezionista (troppo, me ne rendo conto ora), e mi sono 'beccata' il cancro. Parola, questa, che è rimasta un tabù, anche se - dicono - le speranze di guarigione si sono alzate molto. Io non voglio morire, proprio non voglio. Ma sono anche arrabbiata, non so nemmeno con chi, forse anche un po' con me stessa, per l'esistenza stressante che ho avuto e che ho ancora. Però fermarsi a riflettere mi mette ansia. Forse questo non è il sito adatto per parlarne, ma ho bisogno di sfogarmi. Devo tenere duro. Il problema è che il mio ragazzo sta lavorando tantissimo ultimamente, e lui è proprio la persona che vorrei vicino. Io sono in bilico tra i disequilibri che mi circondano e lui se ne sta su un piedistallo milanese a fare quello che deve guadagnare per comprare qualcosa che vuole condividere con me. Ma io sento che il presente è ora, il libro del futuro è momentaneamente chiuso per me e spero che lo riapriremo insieme. Lo capisci?
18 aprile 2008
Categoria: Vita