Solitudine

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da Cat

Stasera ho deciso di mettere le mie vergogne alla berlina di tutti.
Ho 26 anni e sono un ragazzo fisicamente per niente disprezzabile. Però, per un milione di motivi, ho sempre avuto problemi a relazionarmi con gli altri, come se fossi in qualche modo diverso, fuori dal coro.
La mia vita è peggiore di come sono io. Ho avuto storie brevi con qualche ragazza, ma non sono mai riuscito a costruire niente di serio, non so se per colpa o per destino o per tutti e due.
Ogni tanto la solitudine è così dirompente, la voglia di avere accanto qualcuno da coccolare è così grande, la voglia di fare l'amore così gigantesca, o anche solo di scambiare delle parole, delle effusioni, che ho provato a conoscere delle ragazze per chat. Ne ho conosciute ultimamente due e le ho incontrate.
Lo avevo già fatto in precedenza e avevo sempre incontrato persone simpatiche e carine e in effetti le riserve per questo metodo di conoscenza mi erano sparite.
Comunque ho incontrato la prima ragazza e, benchè ci fosse tra noi differenza di età (lei dieci più di me e una bimba), abbiam passato una bella serata a chiacchierare. Effettivamente non eravamo sulla stessa lunghezza d'onda, ma ho tentato di rivederla perchè era una bella ragazza, e non credo ci sia niente di male. Lei non ha voluto e rispetto la sua decisione. Anche perchè, pur essendo carina, probabilmente non eravamo compatibili.
Però, combinazione, due giorni dopo ho incontrato l'altra ragazza. Che imbarazzo. Era bruttissima poverina, e forse neanche del tutto normale. Abbiamo chiacchierato 10 minuti e poi ci siamo salutati. Questi i fatti.
Ora le conclusioni e la morale.
Da due giorni, ripensando a questi due episodi, mi rendo conto di quanto la mia vita sia diventata squallida. Di quanto la sofferenza abbia avuto la meglio su di me.
Quando ero su quella panchina vedevo quella ragazza e provavo un senso quasi di nausea che dura ancora. Ma non per lei, ci mancherebbe. Lei è una creatura umana che cercava solo amicizia.
Per me.
Perchè mi è negata la possibilità di corteggiare una ragazza che mi piace.
Mi sento e sono una m**da. Giudicatemi pure tale, non ho paura dei giudizi altrui. In effeti, dopo anni e anni di sofferenze, che si può fare? Come posso sopravvivere?
E non ho progetti, non ho futuro.
I sensi di colpa mi hanno di nuovo assalito e ho dovuto riprendere i contatti con il medico.
Vorrei un po' di tenerezza, da qualcuna che abbia veramente voglia di curarsi di me. Potrei donare tantissimo. So di essere, anche grazie alla sofferenza, sensibile, di buona cultura, carino fisicamente (ho avuto comunque delle storie anche se brevi con belle donne), e affabile.
Ma perchè la vita è così tremenda? A quale scopo? Perchè proprio io?
Cerco un approdo nel mare. Altrimenti non so quanto potrò resistere.
Non voglio far soffrire chi mi vuol bene, ma non posso vivere per sempre così...
Un po' di compassione.

13 maggio 2008

Categoria: Solitudine

da raffaella

Non capisco quando dici "Perchè mi è negata la possibilità di corteggiare una ragazza che mi piace". E chi te lo nega????
Purtroppo non vorrei essere brusca, ma non sei ne + ne meno come tutti gli altri. Tutte le persone che vedi per strada, sole. O quelle che leggi qui. O pensavi di essere l'unico a sentirti solo e a farti certe domande tipo: dove ho sbagliato? perchè a me va così? perché?
Ci fosse una sera in cui mi corico e non me le faccio pure io, ed il resto del mondo.
Se fermi una persona per strada, single ovviamente, e le chiedessi se vorrebbe innamorarsi di qualcuno, non credo dirà di no, se lo chiedessi a 100 persone non credo che ce ne sia una che dica no grazie.
L'unica cosa da fare è continuare a cercare, a crederci e a sperare. Come fanno tutti, purtroppo il cuore non va a comando non ci si innamora quando si vuole o se ne ha bisogno. ma succede.
Basta continuare a crederci, a sperare, a cercare la persona giusta, ed avere pazienza, infinita pazienza. in bocca al lupo, ciao

14 maggio 2008

da Greta

C'è di peggio di cui vergognarsi Cat...hai tutte le "carte" in regola, a volte si pensa di non essere nati sotto una buona stella ma sai un mio medico dice sempre "tutto arriva per chi sa aspettare" non è confortante come frase dirai ma credimi o sforzati di credermi è così. Io ho 31 anni e sto superando un problema a causa di una cosa triste accaduta nella mia infanzia e la sto superando non ci credo neanch'io ma CI STO RIUSCENDO mi sembrava di essere unica al mondo, un tunnel senza via d'uscita...ti auguro che la fortuna sia con te e che l'amore per la vita lo possa ritrovare presto prestissimo

14 maggio 2008 - Bari

da fe

mi fai una tenerezza unica...davvero, non è compassione la mia ma tanta tanta tenerezza...però mi sento di dirti una cosa..qualsiasi cosa io legga di te noto che continuamente dai la colpa al destino, al caso, a tutte queste cose astratte che con la nostra vita non hanno nulla a che fare.la cosa che ti chiedo è di provare a dare la colpa a qualcosa di concreto, a qualcosa che appartenga al nostro mondo, a qualcosa che come tale può essere cambiato e modificato a nostro piacimento.non è filosofia la mia ma è esperienza..sono anni e anni ormai che ho litigato con il destino, non lo nomino neanche perchè ci fa sentire come piccoli esseri schiacciati da lui..ma da chi?da una cosa inesistente.prova a cambiare...non so se hai sentito dire che l'uomo è un essere che si ''auto determina''per tanto siamo noi a creare le situazioni e noi che le cambiamo, ma anche e sempre noi che le sbagliamo...pazienza, ma cosi facendo puoi dare la colpa a te e puoi migliorare...comunque ti auguro tanto tanto amore perchè te lo mriti davvero...posso dirti una cosa?ti voglio bene anche se non ti conosco...ciao...

14 maggio 2008

da Gigia

Ogni individuo ha una vita diversa, se sia giusta o sbagliata chi puo' dirlo, non esistono parametri di misurazione. Ogni evento ogni persona, che si conosce, che entra a far parte della nostra quotidianita' che qualchevolta sa di invivibile, di assurdo per noi, serve per conoscere una parte di noi stessi e non dell'altro. Conoscere gli altri e volerli comprendere o capire cosa ancora piu' folle e' impossibile, perche' ogniuno ha un vissuto prima che lo conoscessimo, quindi il suo modo di porsi e comportarsi, scaturisce da cio'. Le persone sono porte che ognuno deve avere il coraggio di aprire per conoscere se stessi, comprendersi e amarsi un po' di piu', bisogna elaborare il dolore per comprendere delle situazione che qualche volta ci sembrano assurde. Ma, cosi nasce in noi la serenita' e l'amore per noi stessi e quello che aiuta a vivere e amare gli altri.I rimorsi o i rimpianti non servono, almanaccarsi per comportamenti avuti, non aiuta, coccoliamoci dicendo, che quel momento se abbiamo fatto cio' era perche'era quello che si provava, bisogna, prelevare gli elementi giusti e continuare sui nostri valori ed ideali. Buona strada.
Penso di averti dato degli elementi su cui soffermarti.

14 maggio 2008 - Salerno

da ire

guarda che non sei l'unica persona a cui va male e è andata male con le ragazze... ci sono cose molto ma molto peggiori... compassione? no mi spiace ma io non ti compatisco, anzi se vuoi trovare l'amore allora alzati e vai a cercarlo.tutti abbiamo ricevuto porte in faccia, tutti abbiamo ricevuto un sacco di no, tutti abbiamo affrontato delusioni e le abbiam superate.ora tocca a te.hai frequentato belle donne... ecco, pensa che c'è chi non ha mai frequentato nessuno allora.

14 maggio 2008

da Cat

Carissima fe,
Vedi, io non so proprio se dare la colpa al destino o al caso. Naturalmente la colpa è mia, in certi momenti e situazioni, e anche quando non ce l?ho sta sicura che i sensi di colpa arrivano comunque.
Tuttavia è certo, certissimo, che le possibilità per comunicare, per esprimermi, per amare, per realizzarmi, sono mancate. Non prendermi per un vanitoso, non lo sono. Ma io so di valere e so di poter dare tanto.
Eppure sembra sempre che qualcosa debba andare storto. E più va storto più divento fragile; e più divento fragile più sbaglio.
E? tre giorni che sto male, e non so bene neanche il perché. In effetti non è colpa mia se i miei incontri sono andati male.
Ieri sono stato a casa dal lavoro, perché non riuscivo neanche ad alzarmi.
La tua tenerezza mi è cara, davvero. Ma non riesco a capire perché la mia non riesco a darla anche a chi vorrebbe averla. Non riesco a capire perché sono così fragile, perché sono così solo. Perché ho tanta paura.
Mi imputi il fatto che non assumo abbastanza colpe. Ma se sto così è proprio perché me le addosso tutte.
Mai nessuna a prendere la mia mano e a cercare in me un po? di tenerezza; mai nessuna a piangere con me o con me a ridere. Forse in pochissimi momenti, troppo brevi per essere goduti. E in compenso tanto squallore.
Non so neanche se sei una ragazza. Ma, se lo sei, mi domando. Se incontrassi un ragazzo timido, carino fisicamente, sensibile e dolce, sei sicura di riconoscerlo? Ecco, io non vengo mai riconosciuto, perché vanno di moda gli spacconi.
Ma non voglio neanche dare la colpa alla società. La do a me e al destino. Perché come hai detto sembra divertirsi a schiacciarci. E io ormai sono così sottile che diventerò presto trasparente.
Grazie del tuo bene, sei carinissima. Lo contraccambio. E mi domando perché le persone come te non le incontro appena fuori da casa mia.
Spero di riparlare con te. Tu di dove sei?

14 maggio 2008 - Torino

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