Solitudine

« Indietro - Pagina 1 di 3 - Avanti »

da ragazzo

A volte mi capita di pensare a quale è la radice di tutto questo, ammesso che ci sia. Nasciamo diversi? cresciamo e lo diventiamo? Quale è stato il momento esatto in cui il binario è deviato su un altro, un evento del passato o solo un lento ma continuo sfacelo fino a qui.
Non capisco, anche perchè non credo che esista la persona "normale" e "diversa" è solo una semplice questione statistica, se tutti portassero le mutande in testa chi non lo farebbe sarebbe considerato pazzo.
Ma il fatto è che da un lato non si è fatti per stare soli mentre dall'altro si fa di tutto per esserlo, io faccio di tutto per esserlo. Mi costriusco il mio mondo e lo chiamo casa perchè qui le cose hanno un certo senso, la vera tristezza è che un senso che percepisco solo io, là fuori non c'è "l'altro mondo" solo una marea di altre case, ognuno con il suo senso che io non capisco che nessuno capisce il senso che non è proprio.

Questa incomunicabilità, questa indifferenza da me stesso in parte provocata, questo voler tirar su muri ad una realtà ostile salvo poi voler abbattere quelli che reputo inutili perchè mi soffocano, questa strato di cinismo e sarcasmo che mi sono disegnato addosso e che non riesco più levarmi, tagliatemelo di dosso per favore mi sta schiacciando, queste parole inutili che resteranno sole nella mia casa perchè le altre case non aprianno al mio senso perchè io stesso non riesco ad aprire al loro.

Eppure vorrei poterlo fare, quanto lo vorrei..

1 luglio 2008 - Alessandria

Categoria: Solitudine

da francesco

tu cambi nik, ma resti sempre cat ti conosco ormai, non mi fido più di te, non risponderò mai più in queste dediche, credi di essere furbo, ma non tutti sono stupidi, almeno io. vergognati. in questo modo tu rendi questo sito inutile, sei talmente falso... mi spiace solo per le persone che scrivono qui e sono sincere, cat sei un vero vigliacco di persona, questo te lo dico con il mio cuore.

2 luglio 2008 - Torino

da Cat

La tua è una delle poche dediche che sottoscrivo in toto.
Vorrei aggiungere qualcosa, ma non riesco. Scrivi bene, con stile fresco e sintassi genuina (e corretta).
Per questo hai i miai complimenti.
E già solo perc questo dovresti sapere che chi dimostra intelligenza viene ostracizzato.
L'intelligente si rende conto del male e chi si rende conto del male diventa un po' cinico, per sopravvivergli.
Conseguentemente è logico che gli altri non seguano il tuo senso. E' troppo sensato...

Davvero avrei scritto le stesse cose, se ne avessi avuto il destro.
Grazie amico.

2 luglio 2008

da ragazzo

x Cat: grazie

x francesco:
non so cosa ti abbia fatto Cat (e nemmeno mi interessa) ma ti assicuro che non sono lui, se conosci un modo con cui te lo posso dimostrare (chat? mail?) dimmi pure (scrivi qua sotto) e sarò lieto di accontentarti. Fammi sapere..

2 luglio 2008 - Alessandria

da marco

Ma certo che nasciamo diversi. Siamo tutti diversi. E non credo che vi siano nulla di male nella diversità.
Il problema è che spesso, oggi come in passato, la diversità può essere messa all'indice e determinare l'emerginazine dello sfortunato che rientra nella categoria dei "diversi"
Per fortuna nella nostra società vi sono dei forti antidoti contro la discriminazione e l'emarginazione, anche se ultimamente servirebbe un'altro bel vaccino di massa, specie per il nostro paese.
In fondo le società sono come un pendolo che oscilla tra conformismo ed anticonformismo, eccentricità e convenzionalità, ma indubbiamente oggi, nonostante tutto, penso vi siano molti più spazi di libertà per ognuno di noi rispetto ad un tempo.
Non esistono dunque persone "normali" e "diverse" esistono solo persone.
IL problema sta nel fatto, forse, che nell'oscillazione di cui parlavo, non è semplice avere l'agilità necessaria per non rimanervi intrappolati.. e qui ricadiamo nel caso singolo e particolare.
La tua sofferenza nasce dal fatto, credo, che oggi giorno quell'oscillazione è molto brusca perchè l'individualismo dei nostri tempi ha accentuato la contrapposizione tra l'io e gli altri, l'io e la massa.
L'essere sè stessi rischia così di diventare un'essere contro tutti gli altri, e non più un'essere sè stessi INSIEME agli altri.
Però ti voglio anche dire che se da un lato l'epoca nostra è responsabile di questi così aspri conflitti, dall'altro le paure personali certo non aiutano a superarli.
E tu hai paura. E perciò il senso che ritrovi nella tua casa, o tana, non può che lasciarti frustrato.
Per quanto male possano fare i pugni della solitudine evidentemente sono meno violenti di quelli che temi possa sferrarti il mondo che tu percepisci così ostile là fuori.
Perciò ti raggomitoli su te stesso.
Questa però non può essere la soluzione del problema. perchè non provare a bussare alla porta del vicino? magari anche lui si chiude ed è scontroso perchè ha le tue stesse paure, non perchè è realmente cinico o indifferente.
Perchè non provi tu a stendere la mano? Perchè non provi tu ad iniziare una conversazione, a picconare il muro d'incomunicabilità che ti separa dagli altri? in fondo la storia mostra che non esistono muri invalicabili. Gli imperi cadono, 18 anni fa il muro che divideva Berlino e L'Europa in due, è caduto.
Perchè non credere che noi, nel nostro piccolo, non si sia capaci di abbattere il nostro piccolo muro di cinta? L'uomo non è destinato a vivere nella cecità di cunicoli sotterranei ma alla luce del sole.
Ci vuole coraggio amico, lo so. Ed anche un pò di fortuna, di bravura ed intelligenza. Ed alla fine l'esito non è scontato, potresti trovarti ancora solo. Ma almeno, alla fine del percorso, avrai trovato te stesso ed allora la tua casa non avrà più finestre sprangate ma porte sempre aperte sul mondo, perchè almeno non avrai più paura, e sarai sempre pronto ad accogliere ciò che di buono ti riserverà ogni nuovo giorno. Non lasciare che le tue paure ti tengano ancora prigioniero.
Reagisci finchè sei giovane.
Buona fortuna.

2 luglio 2008

da Cat

Che ridere...credi sia io ad aver scritto questa dedica?
Mi spiace, ma non è così, anche se avri voluto essere io eh eh...
Mi hai messo di buon umore e hai offeso il vero autore.

2 luglio 2008

da franceco

cat, non ho offeso l'autore, ho offesoso me stesso, cat tu sei una mina vagante, l'autore di questa dedica? ti chiedo scusa, sono rammaricato, non è nel mio stile offendere, ti prego di perdonarmi, stai soffrendo. ti sono vicino, con affetto francesco.

3 luglio 2008 - Torino

« Indietro - Pagina 1 di 3 - Avanti »