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da ragazzo
da Cat
E tu sei una persona molto confusa.
Lo dico con tenerezza naturalmente.
Però dovresti giudicare meno, soprattutto chi non ti ha fatto niente.
3 luglio 2008
da ragazzo
Ciao marco,
ho letto la tua bella risposta e ti ringrazio.
Il discorso però è che io non ho paura (o meglio penso di non averne, è difficile giudicare obiettivamente se stessi), ho provato a bussare alle altre porte e a parlare un linguaggio comune, a gettare un ponte ma non ha funzionato. L'ho fatto molte volte e ho riflettevo sul perchè non ha funzionato. Immagino che molti altri abbiano bussato alla mia, io ce l'ho messa tutta per capirli o per trasmettere il fatto di aver capito ma queste cose per quanto ne so non funzionano. Questa mie parole e le precedenti sono un altro modo per bussare a delle porte, il discorso non è che la gente non apra (anche se molto spesso avviene) il problema è l'empatia, si può parlare, conversare ma quando si arriva a un certo livello di "profondità personale" accade che non si riesca a cogliere/far cogliere "il nocciolo del discorso".
E' un altro tipo di solitudine nè migliore nè peggiore di altre, semplicemente diversa è la solitudine mentale, e non consiste nel chiudersi in un guscio consiste nel "percepire le altre persone ed essere percepiti come un guscio".
So che sono parole "difficili" e in fatti so che faccio fatica a farvi cogliere il punto del discorso, ma qui non ci sono colpe, non sono io che non so spiegare o voi poco sensibili, è che semplicemente voi non siete me e io non sono voi.
Su una cosa però credo siamo tutti daccordo: siamo molto più di codice fiscale, siamo una vita fatta di fisico ed emozioni. Ed è folle sperare di spiegarla in poche tristi parole.
3 luglio 2008 - Alessandria
da Cat
Se contassi qualcosa in questo mondo ti assumerei per spiegare il mio pensiero :-)
Sei una persona intelligente ragazzo,
Cat
3 luglio 2008
da ?
X Cat:
Tu conti molto...
3 luglio 2008
da Anonimo
Grazie a te della risposta mi dà modo di rileggere con più attenzione quanto hai scritto e di articolare meglio il mio pensiero
Sai scrivo di solito seguendo delle intuizioni, così mi sembrava di aver colto tra le tue parole la paura del mondo che definisci "ostile"
Ma il nocciolo della questione che tanto ti sta a cuore è un'altro ho capito :) Anch'io vi rifletto molto, vi ho sempre riflettuto fin dal liceo per motivi personali
L'estraneità, l'incomunicabilità che ci separano e ci rendono reciprocamente alieni agli altri.
la ricerca disperata di un punto di contatto, piccola scintilla da cui far scaturire la fiamma del'empatia
Certo che ti capisco. Un secolo intero, legioni di letterati, artisti, filosofi, si sono occupati del male di vivere dell'uomo novecentesco, della sua incapacità di comunicare, di stabilire rapporti con l'altro da sè e col mondo, della sua noia continua, della sua ributtante nausea.
I poeti del '900 si sono addirittura arresi: inutile comunicare, anchè non v'è più nulla da comunicare, nulla da dire.
Molti di loro, scrittori, filosofi, pittori, ma anche attori, artisti vari, si sono suicidati.
Ed il secolo cominciò, ricordiamolo, coll'Urlo di Munch, prima di precipitare nella Prima Guerra Mondiale.
Sì ti capisco amico. Anzi ti comprendo, umanamente e ti sono vicino
Ti sento un pò vicino a me.
Perchè, vedi, pur in questa incomunicabilità noi stiamo tutti attraversando esperienze simili
Ognuno a nostro modo, siamo ancora capaci di incontrarci e comunicare perchè siamo tutti uomini
Io sono, nonostante tutto, un'umanista convinto e con Terenzio ho sempre pensato "homo sum, nihil humani a me alienum puto"
Troverai chi ti corrisponde più di altri. é statistico :) E poi sai l'empatia di cui parli non puoi pretendere di stabilirla con tante persone..proprio perciò è così emozionante, coinvolgente: perchè è rara. Non può che essere così
Su un piano più ampio è la mancanza di impegno il grande male della nostra generazione.
C'è chi si stordisce e chi si ripega su sè stesso, ma nessuno ha più la voglia ed il coraggio di impegnarsi, riappropriarsi della scena Politica
Politica nel senso antico del parola
C'è solitudine anche perchè mancano ideali condivisi da esprimere con un linguaggio comune, manca impegno e manca la partecipazione
Ma questo è un discorso lungo, magari lo affronteremo un'altra volta :)
3 luglio 2008
da nemo
Probabilmente fatichi a cercare persone che la pensano come te - ma questo non è molto facile.
Non bisogna comunque chiudersi in sè stessi ma anzi fare in modo di conoscere più persone, il mondo è grande non mancherà occasione
saluti
3 luglio 2008
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