CATEGORIE
« Indietro - Pagina 3 di 3 - Avanti »
da ragazzo
da Martu
ciao ragazzo... La tua dedica mi ha fatto molto pensare e credo che tu debba reagire.. non chiuderti nella tua "casa" nella solitudine! Affronta il mondo con le persone che ti amano perchè sono sicurissima che ce ne sono tante!! Non devi aver paura di tutti i pregiudizi che ci sono... vivi la tua vita, ma fallo essendo te stesso senza cambiare! So di non averti aiutato molto perchè in confronto agli altri la mia risp è uno schifo! FAtti coraggio!
In bocca al lupo ragazzo!
Un bacio...
3 luglio 2008 - Novara
da Cat
Caro Anonimo (autore della dedica?),
Sono troppo stanco per rispondere come si deve al tuo ultimo e intelligente intervento.
Le cose che dici sono filologicamente e storicamente correttissime. Anzi, tanto di cappello all'analisi insieme dotta e vivace che fai del flagello che ormai colpisce la nostra società: l'alienazione.
Alcuni la chiamano angoscia, altri -ma più come effetto alla causa-depressione.
Ma è sempre lei, la morte grigia.
Io ne soffro. Soffro di incomunicabilità. Soffro di fragilità e vivo l'angoscia.
Mi sento solo e lo sono. In alcuni periodi di più e in altri di meno.
Ora pare che sia di nuovo un periodo in cui tutte le carte vengono rimescolate e io debba staccarmi dalle poche persone che, almeno per poche ore la settimana, rappresentavano per me la parvenza di normalità (che non esiste).
Sì, vivo l'angoscia, l'orrenda amica dei letterati, dei poeti, degli artisti o anche delle persone comuni. Forse non soltanto del '900, anche se soprattutto del '900.
Certe volte vorrei davvero finisse tutto qui. Cadere dall'albero della vita e ridere in faccia a chi vi rimane attaccato, sapendo che, prima o poi, ogni mela deve toccare terra.
Poi ci penso e la cosa mi sembra talmente assurda...ma come, mi dico, io, che sono intelligente e sensibile (almeno lo penso per farmi forza), che avrei tanto da donare, perchè devo fare questa fine?...
Forse la farò, forse invece troverò la stabilità.
In ogni caso una delle piccole soddisfazioni è sapere che nel mondo ci sono ancora persone come te, con cui è un onore parlare.
Grazie
3 luglio 2008
da ragazzo
Ciao cat,
volevo scriverti una parola di conforto cercando di non essere ipocrita o buonista.
Se ti capita di pensare, di desiderare che finisca tutto, beh io non ti biasimo anche se non ti conosco nè dentro nè fuori quindi potrei scrivere cose per te stupide.
Non so se funziona anche per te ma da quello che mi dici tu non odi la vita, tu la ami, solo che non sei ricambiato
Ti cito un verso di Leopardi:
Questo io conosco e sento,
che degli eterni giri,
che dellessere mio frale,
qualche bene o contento
avrà forsaltri;
a me la vita è male.
Spesso non è il voler morire che ci fa star male, è il voler vivere..
4 luglio 2008 - Alessandria
da Robi
Quanto mi ritrovo in quello che viene detto qui.
Sono temi su cui sto riflettendo da un po, ed ho maturato questa convinzione, semplice o banale se volete ma almeno mi aiuta (e parecchio) a tirare avanti: non cerco più di combattere la solitudine o l'alienazione, ma faccio piuttosto del mio meglio per farmi trovare pronto casomai un giorno tutto ciò dovesse finire.
Ed a ragione Marco, è da noi che deve partire la proposta, l'apertura, bussare ad una porta, stendere una mano...poi la palla passa all'altro, che ce la può ripassare indietro invitandoci ad un gioco; oppure puo scaraventarla lontano in mezzo ai rovi grevi di spine, che andarla a raccogliere ci si riempie di graffi.
Molti dicono "tentar non nuoce", io non sono del tutto d'accordo, tentare costa, è dura, ed forse alla fin fine lì che si vede l'impegno.
x Cat :)
Quanto ad alberi e mele, mi è cara una frase del buon vecchio Nietzsche: "muori al tempo giusto!".
E suvvia, il tempo non è ancora giunto
5 luglio 2008
« Indietro - Pagina 3 di 3 - Avanti »
© 2001-2021 by SCRIVILO - Tutti i diritti riservati
p.iva 01436330938