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da Sere90
Era il mio piu' grande sogno. Non volevo averlo per me, perché so come succede quando hai qualcuno che volevi: prima o poi o ti stanchi o scopri che non era la persona giusta. E a me questo non importava: mi lasciavo andare nel puro desiderio. Ogni volta che lo vedevo entrare in classe mi batteva il cuore all'impazzata, e fantasticavo, perché lui era irraggiungibile per me. Ricordo: primo giorno di scuola, neanche lo noto. Poi sento quella risata: quella risata allegra, forte, felice. E sento il cuore battermi a quelle battute piene di spirito, e pian piano lo ascolto. Diventa un sogno, irraggiungibile, pieno di vita, e ogni giorno che passa mi rendo conto di quanto sia bello, lui con quel suo modo di fare, bizzarro come il mio, indipendente, un po' crudo. Ogni sua parola diventa verità, e l'ascolto rapita nell'immensità della sua presenza, e quegli occhi quando si voltano a guardarmi schiacciandomi nel loro infinito bagliore... e io piccola e ingenua non riesco a dirgli niente. Così il tempo passa, lui cresce nel mio cuore e inizia a popolare le mie poesie, le serate a parlare di lui con lo sguardo disperso nel vuoto di un sogno, mentre le amiche provano a consolarmi dicendomi che forse qualche piccola speranza c'è... ma a me non importa della speranza, perché parlare solo due secondi con lui dà uno spicchio di vita a ogni mia giornata.
Ti sogno spesso
che mi abbracci
Ti sogno spesso
che mi baci
Ti vorrei
Anche se so
che non potrò averti mai
e lentamente
mi sveglio da questi sogni
per scoprire che tu
sei così lontano da me
con quelle ragazze che hanno la fortuna di piacerti
ma non se ne accorgono
di quanto tu sia
importante per me
se potessi
non mi sveglierei mai!!!
E l'anno passa, arriva la terza... lui cambia, ormai si è adattato alla gente che viveva con noi. Le sue parole quando mi parla diventano piu' dure, preso dalle dicerie delle due ragazze della nostra clase che mi odiano...
e io sto male in silenzio, ogni sua parola affilata come lama, vivendo a pieno anche questa emozione, perché quello che non capivo era quanto fossi fortunata anche in quei momenti...
e il mio sogno si fa ancora piu' lontano, l'idea che un giorno lui si avvicini a me svanisce del tutto.
Poi quel maledetto schok, quella maledetta notte.
E quel dolore che mi strappa il cuore dal petto e me lo lacera fino a che tutto inizia a sparire.
E vago nel buio piu' totale, in quel silenzio opprimente che odora di morte in me.
Niente, e soffoco nel niente.
Tutto è distante, sfuocato, senza senso.
Senza senso.
E così, ultimo giorno d'esame. Pensieri confusi, pazzeschi e pieni di orrore che nascodono ogni cosa dietro a un vetro. Niente in me.
Bambola vuota, bambola senza senso.
Mi ha strappato tutto. Lui arriva: è un pensiero confuso, distante. Non mi rendo neanche conto che sia LUI. Non è che una forma lontana e opaca, coperta da una nebbia del dolore piu' nero che ha ucciso la mia anima.
La sua voce senza significato in me:
"Serena?"
Guardo quell'immagine sbiadita ondeggiarmi davanti confusa. "Sì?" Faccio un sorriso, tanto per fare. Come sempre.
Non un pensiero, non un'emozione. Niente. Il nulla totale. Eppure, prima volta che mi rivolge la parola così. Nel mio silenzio quella radiolina che mi pizzica l'orecchio come una zanzara:
"Lo sai no... non mi rivedrai piu'."
Parole vaghe, si disperdono nella tomba in cui riposano i miei pensieri pungenti.
Alzo le spalle davanti a quegli occhi senza senso: "ok."
Lui sembra sorpreso: "Ok allora... addio."
"Addio."
Mi volto, cammino. Mi fermo. Che strano. C'è qualcosa che non quadra in tutto questo... no, non è possibile che io...
"Gio?"
"Dimmi!"
Si gira quasi di scatto, stranamente attento. Ok, ora glielo dico, mi sei sempre piaciuto... Non ci vuole molto, le mie parole devono solo uscire inespressive dalla mia bocca... quando non provi niente, non c'è neanche la paura.
Eppure la paura era tutto, con lui. Era parte del tutto.
Dire cosa provo se non provo niente? Mentire, fingermi entusiasta...
Lui è ancora attento, aspetta... sì aspetta, quanto sarà passato poi... il tempo è eternità... è sempre un'eternità senza sosta, senza un attimo di quiete nel dolore...
aspetta.
Sospiro, alzo le spalle. Guardo quel nulla sfuocato... ah sì, è lui... ma boh, cosa vuoi che dica. Tanto sono morta.
Strano... riprovo... qualcosa sentirò...
niente. E tanto sono morta. Sono una bambola.
"Auguri."
Non sto a guardare la faccia che fa, tanto chissenefrega...
chissenefrega.
È solo una figura lontana dietro allo specchio che riflette un mostro, dietro alla morte. È inutile stare a fingere quando sei morta dentro, a far cosa?
"Sul serio è venuto apposta da te solo per salutarti?"
la mia migliore amica, un viso lontano mentre le spiego. Confuso dietro questo vetro che mi ha rinchiusa in una cupola da mesi.
Annuisco, lasciandomi andare... come sempre, no? No. Niente. Tanto non c'è niente, ma almeno quando parlo con lei, questo niente è pace.
Annuisco. Forse sono davvero morta, forse sono un fantasma.
"È pazzesco, stranissimo Sere! Ma ti rendi conto? Gli si corsa dietro per anni e neanche ti parlava..."
"Lui sapeva." dico, cercando di farmi venire in mente quel ricordo così lontano di lui.
Annebbiato, distante.
Come lo vedevo prima... com'era che lo vedevo prima? Boh...
"Secondo me qualcosa provava se era venuto da te."
Può darsi... strano... quanto avrei voluto e desiderato una volta che finisse così, che si dedicasse a me un solo secondo...
mah, com'è strana la vita.
E solo ora che ci ripenso, mi rendo conto di quanti miei secondi mi siano stati strappati via, insieme a lui.
Quanti amici andati, quanti sogni svaniti, quanto...
nel dolore che continua a soffocarmi, cogliendomi all'improvviso quando cerco anche ora di esprimere i miei pensieri. A volte mi chiedo per cosa sto lottando...
peccato che se non vado avanti, sarò ancora piu' niente di quello che ero prima.
Perché la vita è degna di essere vissuta quando c'è.
12 luglio 2008
Categoria: Vita
da Agata
Ciao Sere!
La tua dedica è bellissima, come sempre...certo, è anche molto triste.
Mi piange il cuore pensando a quanto male ti ha fatto quel bastar**o!
Xkè non è stato solo un male fisico, ma ha cambiato in maniera più che negativa il tuo modo di vivere e pensare.
Può qualcuno farci tanto male?
Secondo me è ingiusto, non è possibile...mi sembra davvero inconcepibile!
Per fortuna ora ti stai rialzando, stai ricominciando a vivere e a lottare...e non chiederti mai perchè lo fai, non dare mai nulla per scontato!
La tua lotta è ESSENZIALE per ritornare te stessa e mettere da parte questo dolore, che purtroppo sempre resterà in un angolino del cuore e potrà ritornare a farti male in alcuni momenti...Ma tu devi riuscire a sopprimerlo, a domarlo, a trarre (nonostante tutto) una lezione importante da questa esperienza sicuramente orribile, ma che potrà aiutarti a crescere, con più fiducia nella persona che sei e con la consapevolezza che sarai sempre più forte di tutto e tutti!
Ora stai lottando, stai ricominciando da capo e ti rendi conto di quanti momenti hai perso, chiusa nel tuo silenzio e nella tua disperazione. E questo è molto triste...
Ma puoi sempre cercare di riafferrarli (per quanto ti riesce), quegli attimi,...almeno così sentirai di non averli persi per sempre...
In virtù di questo, io ti consiglio di contattare questo ragazzo e parlarci, proprio come avresti voluto fare quel giorno...spiegagli un paio di cose e magari confessagli anche la tua vecchia cotta (e chissà se è ancora vecchia!)...
Ricordati che la vita ci sorprende sempre in meglio dopo un temporale (e anche i ragazzi!).
Ora è il momento per te di essere più felice che mai!!
Riprenditi la libertà e la felicità che ti caratterizzano e che ti sono state strappate!
1 bacione e un imbocca al lupo x la tua "lotta" e per tutto ciò che vorrai fare e sono sicura farai...perchè sei forte e io credo in te (nonostsnte non ti conosca di persona!).
Ricorda:
..."Tu sei tutto ciò che vuoi essere. Tu Sei sconfinato come l'universo infinito...".
Ti auguro di esserlo, SEMPRE.
A dispetto di chi ci vuole male!!
kisses...Agata
12 luglio 2008
da Anonima
Ahiaaa che male che fa.
Forse non ti servirà a nulla ma mi hai ricordato molto me stessa e un ragazzo anni fa.
Io ero la solita timida, al primo anno delle superiori, lui era nella mia stessa classe ma sapeva parlare esssere di compagnia e far ridere gli altri. Più lo guardavo e più mi scioglievo.
All'inizio anche il "mio" era come il tuo : se stesso, simpatico, mai crudele, finchè non sono saltate fuori le solite idiote come nella tua scuola. E anch'io ho passato più tempo a sognarlo che a studiare, avevo si i libri davanti ma lui riusciva ad entrare nei miei pensieri, sempre e costantemente. Quanto male a vederlo con le altre.
E a guardarlo sempre in silenzio, se mi si avvicinava era solo per chiedermi una risposta al compito da fare e poi te saluto. La scuola finisce e ognuno prende la sua strada.
Passa un decennio e tra i tanti lavori che mi ritrovo a fare, faccio la cameriera servo ai tavoli. E quando non mi ricordavo più della sua esistenza, rieccolo li, al bancone del bar: dentro di me torno di nuovo anagraficamente e cerebralmente a 15 anni, ma un po' la timidezza l'ho superata e la gioia di vedere "un amico" che non vedo da 10 anni è tale da salutarlo felicemente. Lo saluto andandogli incontro con un sorriso felice di vederlo e di sapere un po' di lui dopo un bel po' di tempo. La sua reazione: si gira, mi chiama per cognome (come a scuola o per tenere le distanze?) e mi rifila un ciao come se ci fossimo visti la sera prima, se avesse salutato sua nonna lo faceva con più entusiasmo. Ma non basta, mi rivela che la stessa sera sarebbe passato di li con (sue stesse parole) una di quelle da mettere nel suo carnet (di sciupafemmine) quindi mi dice di preparare il tavolino per lui con un po' di fiori. E la sera si presenta davvero con lei, avrei voluto dirle che trattamento le aspettava ma ho preferito lo conoscesse da se per stavolta ho voluto farmi i fatti miei. E li ho guardati mentre lui con la faccia da provolone le cingeva il braccio e facevano cin cin con i bicchieri guardandosi negli occhi. Mi ha lasciato 500 lire di mancia (sei anni fa c'erano ancora le lire), che ho depositato nelle offerte per i cani del canile. Questo non voleva buttarti giù anche se mi sa che ci sono riuscita, ma solo quello che io ho capito in quel momento: ci sono persone (in questo caso uomini) che se cambiano lo fanno solo in peggio, non capiranno mai niente.
Forse il "tuo" è diverso, dopotutto un passo verso di te l'ha fatto, magra consolazione.
Arriverà uno che ti farà sentire viva.
Ciao
12 luglio 2008
da Aliante
Mi dispiace che stai male.
Fatti coraggio, ne vale sempre la pena, ricorda.
Aliante
12 luglio 2008
da matteo
sere90 scusa, io non ho capito questa dedica, lui ti piace, poi crescete e lui cambia di personalità e non ti piace più, poi non capisco come mai vi dovevate dire addio... scusa ma se mi puoi spiegare per favore non ci ho davvero capito nulla!
12 luglio 2008
da matteo
ah! ora capisco! è accaduto tutto nel periodo in qui accadde quella brutta storia di quel umomo di quaranta anni, per questo da un giorno all'altro i tuoi sentimenti per lui sono svaniti, vuoi un consiglio da amico serena, rintraccialo, dilli che ti piaceva da sempre e dilli che l'ultimo momento in qui l'hai visto non hai detto nulla perchè... non dire la verità se mai inventati una scusa...
12 luglio 2008
da Sere90
Grazie a tutti per le risposte... ci tengo a dire che se riuscissi a provare sentimenti anche ora, sognarlo non sarebbe così pieno di dubbi... quando sto per provare un emozione sento fitte di dolore, i medici hanno detto che può essere causato dallo stress e dai nervi, fattostà che ora come ora i miei sono tutti pensieri, che quando stanno per farmi provare qualcosa mi squarciano il petto, starei male se lo baciassi. Rieschirei di provare ancora l'emozione del dolore, ed è questo che ha allontanato da me gli amici.
12 luglio 2008
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