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da Cat
Il male oscuro che chiamiamo depressione sa entrare in scena con una scelta di tempi davvero misteriosa.
Per me non è un periodo particolarmente difficile, eppure, proprio quando salgo un gradino, mi accorgo di quanti altri ne rimangono, come se il porci determinati obiettivi, anzichè spronarci, sia solamente un inganno per ricordare quanto resta da fare.
Dovevo andare al mare, in una casa che ho affittato, e ho domandato ad un amico se voleva venire con me. All'ultimo momento mi ha dato un "pacco" e sono andato da solo. Non era poi la fine del mondo: eppure, senza motivo logico, sono stati due giorni orrendi di solitudine. Ero lì, da solo. E pensavo a quanto sono pieno di rancore, di fiele. E faccio di tutto una tragedia. Il mio amico è stato uno stronzo, ma non per questo dovrei disprezzarlo, e invece, per chi come me non ha difese adatte, anche un piccolo rifiuto appare un gigantesco affronto. Lo so che molti di voi non capiranno.
Ma io ero lì, solo. E avevo paura.
Ero pieno di rancore, pieno di morte dentro.
Poi è successa una cosa tenera e terribile.
Mia mamma mi ha chiamato da casa credendo che io fossi in compagnia e mi ha chiesto come stavo. Io, naturalmente, ho risposto che stavo bene. E lei: "Bene, tesoro mio, l'importante è che tu stia bene e ti diverta." E ha pronunciato queste parole con un amore immenso, con una tenerezza viva, con tale gioia di sentire il proprio figlio contento, da farmi rimanere, per un istante, senza parole.
Poi, con tutta la tenerezza che ancora possiedo, ho risposto: "Sì mamma, sto bene e mi diverto". Per farla contenta, perchè ero talmente preso dalla gioia di mia madre di sapermi felice che non avrei mai potuto neanche insinuarle il sospetto del contrario.
Attaccato il telefono ho pianto.
Ho pianto per quelle parole dette da mia mamma, con quel tono dolce. Ho pianto perchè non sono felice e mi sento in colpa per questo. Ho pianto perchè avevo e ho paura. Ho pianto perchè avevo mentito.
Quando sono tornato a casa la prima cosa che ho fatto è stata andare da mia madre e dirle che ero stato benissimo. E il suo volto si è illuminato.
Sarebbe bello poter dire a mia mamma che sto bene senza mentire. Sarebbe bello che entrambi i volti fossero illuminati. Sarebbe bello non avere più paura.
P.S.
Anche questa settimana andrò al mare. Ho chiesto a un mio amico se voleva venire con me e, dopo tentennamenti, mi ha detto di no. Anche questa settimana dovrò mentire.
Ma voglio che il volto di mia mamma si illumini.
23 luglio 2008
Categoria: Solitudine
da mirtide
capisco benissimo..anni fa quando ancora non avevo rinunciato a serrarmi in casa andai in vacanza con alcune mie amiche in quei tipici luoghi estivi spagnoli..la vacanza era costata anche abbastanza..ma i miei pur di vedermi "felice"si sacrificarono mandando me in giro e restando loro a casa..Una sera..non so cosa mi prese..ero per strada..era affollatissima..piena di stranieri ubriachi e ragazze in gonnella che urlavano e si muovevano freneticamente..io non volevo andare in discoteca..perchè dovevo?quel locale mi sembrava una trappola..al buio..con musica(..e definiamola musica con molta titubanza)assordante..e cosi rimasi sola..per strada..mi prese una strana agitazione quel mio senso di diversità era evidente..ed avevo come la certezza che per me non ci sarebbe stata salvezza..perchè io non provavo piacere per le cose comuni..normali..solite..semplici..ero in vacanza..senza troppi problemi..ed in compagnia..eppure mi venne un nodo in gola..una voglia di piangere..ma un piangere sofferto..puoi anche piangere solo con gli occhi ma ti senti uno stravolgimento dentro..è come se tutto il corpo stesse piangendo..e proprio in quel momento ascoltai la telefonata di una ragazza che parlava con la madre..le raccontava della vacanza..scherazava con lei..ed io pensai a quanto quella madre era contenta..felice..ma soprattutto tranquilla e quanto invece lo era meno la mia..perchè io non riesco a fingere..sono un libro aperto..se non sto bene se ne accorge anche chi non mi conosce..si capisce anche dal semplice modo con cui accento le parole..Quella sera provai un dolore immenso..eppure ero vestita "a festa"..ero truccata..sembravo una ragazza come tante..che come tante va in vacanza per divertirsi..eppure forse per la prima volta in maniera concreta desideravo morire..Da quel giorno io non sono più andata in vacanza..non sono più andata al mare..e se chiamo un amico chiedendogli cosa farà il fine settimana..beh sicuramente mi risponderà che ha da fare con la ragazza..ed io mi sentirei a pezzi..perchè per me non ci è interruzione..anche se non frequento o vedo una persona per me non cambia..ma per loro si..perchè loro si "muovono"..loro fanno altro..non hanno tempo per pensare..ne tantomeno per pensare a me..mi scuso se scrivo male o faccio mille errori..ma quando scrivo..scrivo emotivamente..e non ho controllo..
24 luglio 2008
da Cat
Non preoccuparti per come scrivi.
Io ora sono nuovamente in un periodo di fosca solitudine. Solo che ho imparato a fingere.
Solo a me stesso non riesco a celare la realtà.
Leggeo che sei una ragazza molto sensibile, davvero. Ed è un piacere scriverti.
Sai, alle volte mi rendo conto che solo su questo pc riesco a comunicare.
Il mondo è così: una serie di scomparti stagni dove, poco alla volta, ci manca l'aria.
Se hai voglia di chiacchierare io ci sarò e se vuoi possiamo anche scambiarci l'e-mail, se ti va
24 luglio 2008
da venere
capisco molto bene il tuo stato d'animo... anche a me è capitata spesso la stessa situazione... domenica scorsa avevo voglia di andare in piscina, ho chiesto a diverse amiche se volevano venire per passare la giornata insieme, ma tutte avevano una scusa, così sono andata da sola, come del resto ho fatto tante volte...per carità, niente di grave...ho fatto la mia giornata ugualmente, ma con tanta amarezza...anch'io ho sempre nascosto ai miei quando stavo male, neanche si immaginano cos'ho provato dentro...ma il mio desiderio più grande è sempre stato quello di vederli sorridere e di non farli preoccupare...quanto ti capisco..
24 luglio 2008
da mirtide
ok cat..non condivido sempre ciò che scrivi..in alcuni tratti ti trovo estremo ma credo che se cerchi di comunicare ciò che quotidianamente vivi è perchè in fondo nel prossimo e permettimi anche nella vita credi ancora un pò..quel minimo che ti
spinge comunque ancora a confrontarti e a metterti in discussione..Teniamoci in contatto..ciao
24 luglio 2008
da Cat
Venere: sì, tu hai capito perfettamente. Tu sai esattamente cosa si prova.
Forse è un bene non cercare più nessuno, forse loro captano quando hai bisogno e, per qualche strana alchimia, non accettano mai le nostre proposte per un dispetto inconscio.
Non so cosa dirti, so solo che è così e io sono stufo marcio che sia così.
Mirtide: se vuoi possiamo scambiarci l'e-mail. Altrimenti continuiamo a scriverci e rispondere tramile le nostre dediche. Come preferisci.
Anche io sono pesanetemente in disaccordo con ciò che dici alle volte, però sembri una persona gentile e questo vale molto di più.
25 luglio 2008
da mirtide
io non sto sottovalutando la depressione ne tantomeno mi oppongo al fatto che sia una malattie..ma nel mio tentativo di contraddire certi atteggiamenti estremi ci è solo una ancora irrefrenabile voglia di pensare che tutto possa passare..Se è una malattia.. se i farmaci(almeno nel mio caso)non servono..se non riesco a parlare di ciò che mi tortura quotidianamente con un tizio che dopo 60 minuti mi sborsa 100 euro..ciò cosa significa?che sarà cosi per sempre?e allora ecco che l idea del suicidio diventa subito quella più opportuna e sensata!io questo week end starò chiusa in casa leggendo i miei soliti libri e di amici..conoscenti o quel che sono non ne vedrò l ombra..ma a me piace pensare che arriverà quel giorno in cui sarò tanto innamorata di me stessa..sarò tanto colma di amore sia per averlo dato che per averlo ricevuto(e non parlo di amore fisico..ma anche di amore per qualcosa di astratto..purchè non finalizzato..purchè non egoistico)che giornate come queste passeranno senza contare le ore..senza stare davanti ad un giudice che ti dice cos è giusto e cosa è sbagliato..e ovviamente quel giudice sono io..Perchè vedi la verità è che io sprigiono odio da ogni angolo..non avendo conosciuto l amore(forse anche per pigrizia..perchè l amore si impara..si coltiva..si addomestica..mentre l odio è più innato ed istintivo)ed essendo comunque bisognosa di qualcosa di forte..scatenante e penetrante..mi sono creata un surrogato..quindi se non posso amare..odio..e non odio gli altri..(a volte anche loro..tipo gli "amici"che mi hanno dato buca in passato li ho odiati e mi vergogno a dire che ho quasi desiderato di vederli ammazzati sotto un treno..)ma odio principalmente me..io sono sottoposta a violenza continua..Magari la mia sarà un altra malattia..non so..ma di sicuro molti miei atteggiamenti derivano dal fatto che l amore in tutte le sue varianti io ho sempre cercato di proiettarlo sugli altri ma con esiti devastanti perchè sempre in funzione di un io non ben definito..ma mai su di me..per questo dubito nel considerare la depressione una malattia..perchè ciò significherebbe che sono nata già malata..e allora che dire..mi appellerò ai miei geni..!Concordo sul fatto che qualsiasi cosa essa sia e qualsiasi cosa io abbia..è tremenda..perchè malgrado mi sia vivisezionata in maniera analitica..non riesce a piacermi ciò che guardo ogni mattina nello specchio..ed è proprio quello il momento in cui l odio comincia a cullarmi..tenendomi compagnia per tutto il giorno..alla fine se devo dire chi è mio amico..lui..il fedelissimo odio. . èsempre in prima fila..
25 luglio 2008
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