CATEGORIE
da ragazzo
Ricordo l'estate della mia pre-adolescenza, parlo di qualche anno fa.
Era una giornata come questa, baciata dal sole, di quel sole sfacciato che ti asciuga e ti scalda quando esci dall'acqua.
Non ero un ragazzo completamente solo, avevo un paio di amici che vedevo raramente più che altro nel fine settimana. Non li chiamavo spesso perchè avevo paura di essere insistente, e quando mi chiedevano cosa avessi fatto durante la settimana mi inventavo storie di amici immaginari. Lo facevo da un po' ed ero diventato (fin troppo) bravo.
Ma in giorni come questo, io sapevo cosa c'era fuori dalla casa, il sole e le ragazze che facevano il bagno i ragazzi che giocavano sulla spiagga etc, le stesse ragazze che mi ignoravano a scuola (giustamente dato che io non facevo nulla per piacergli).
E la sera, si ritrovavano al parchetto e si scambiavano quelli che erano i primi baci di una vita. Quelli che non si dimenticano. E io ero a casa e sapevo ciò che succedeva. Ma ero un ragazzo intelligente, forse troppo. Ero talmente intelligente che riuscivo in qualche modo a convincermi che era meglio così che non mi stavo perdendo niente, una sorta di complesso di superiorità in formato ridotto.
Una parte di me non ci ha mai creduto e con l'adolescenza e poi la "maturità" ho realizzato cosa ho perso anche se non capisco tuttora il perchè e come avrei potuto realmente evitarlo (inutile dire "fai il simpatico" chi è qui sa benissimo che non è tanto semplice)
Ogni giornata come questa me lo ricorda, mi ricorda che nessuno mi ridarà indietro quegli anni, persi per sempre dietro il vetro di un finestra da cui guardavo, una parte unica della mia vita, scorrermi davanti.
24 luglio 2008 - Alessandria
Categoria: Solitudine
da Cat
Capisco bene di cosa parli. L'intelligenze è causa/effetto della sofferenza.
In qualche modo hai ragione: ti rendevi conto di essere diverso, non banale.
Esattamente quello che succedeva a me. La società ama i mediocri, nel senso letterale del termine. Quelli molto stupidi e quelli molto intelligenti (e quindi sensibili) sono tagliati fuori. Soprattutto i secondi.
Lo so bene: è la mia tragedia. E mi ritrovo solo pur sapendo di essere una persona intelligente e un ragazzo carino.
Anche io ho perso quei momenti; in cambio ne ho avuto altri molto più tremendi, che pochi hanno vissuto ( e forse tu sei tra questi) i quali mi han permesso di avere una consapevolezza superiore, di guardarmi dentro, di capire che la vita è essenzialmente sofferenza.
E ho capito di morire ogni giorno, perchè senza amore, senza tenerezza, senza una progettuelità si muore.
Io lo so, io l'ho capito. Perchè l'ho vissuto. So che è tutto falso, è tutto fasullo.
Eppure cosa posso fare? Stare a guardare che succede. Fare un bel respiro e sperare di resistere.
E nel frattempo sognare che qualcosa cambi e che io possa smetterla di marcire.
24 luglio 2008
da Gretuzza.style
ooo tesorooo!!!daiiii su non preoccuparti di tutto questo
pensa solo che ciò che ora non devi assolutamente fare è perderti il tempo che stai vivendo ora... guarda avanti, che c'e sicuramente un bel sorriso per te...sicuramente c'e il mio per te...un bacio... AnGeLiCaMeNtE
24 luglio 2008 - Varese
da displov
mamma mia che parole davvero mi hai fatto gelare il cuore...eppure io faccio il tuo esatto contrario sto in giro dallle prime ore del pomeriggio fino a tardi...ma quando torno acasa provo la tua stessa straziante sensazione...epuure tempo fa lessi una frase che mi fece riflettere...ESSERE SOLI E DIVERSO DAL SENTIRSI SOLI...LA PRIMA è MOLTO + RARA...qualsiasi xsona puo essere solo anche fra mille xosne...ed è qll che succede a me...sempre
25 luglio 2008
da Alex Darth NodTEK
ti capisco e come! anche la mia vita e' passata così come la tua :( e nessuno ce la ridara' piu' indietro... e logicamente ora le cose alla nostra eta' sono molto piu' difficili e praticamente insormontabili.
Alessandro
26 luglio 2008 - Milano
© 2001-2021 by SCRIVILO - Tutti i diritti riservati
p.iva 01436330938