Solitudine

da Rose

Mi sento così triste, è come se dentro di me piovesse a dirotto. Lo sapevo che sarebbe finita così...tutto il mio entusiasmo, tutta la mia voglia di agire spazzata via dalla cruda e nuda realtà: la mia vita non è normale.
Dopotutto le cene di classe del liceo servono proprio a questo: a confrontarsi, a vedere quanto siamo cambiati. Bhè, per me servono solo a darmi la conferma che tutti gli altri vanno avanti, ed io rimango ferma nella mia strana dimensione in cui tutto si derforma e cambia colore...è difficile dirlo, ma ormai non so più cos'è reale. Non ho la minima idea di dove sto andando. E dire che fino a due giorni fa ero così entusiasta...mi sembrava di aver fatto dei piccoli, piccolissimi passi avanti...credevo di contare qualcosa. Credevo di poter creare qualcosa di bello. Ed eccomi qua, sull'orlo delle lacrime...collasso psichico, dove ho sentito queste parole?
Ci sono i giorni così...i giorni in cui tutto mi sembra un guscio odioso e putrescente: questa città, questo tempo, la mia faccia, il mio corpo...oh, io so qual è la causa di tutto: è solo che ammetterlo mi porterebbe direttamente dallo psicanalista. Io non ho mai amato me stessa. Qualsiasi cosa io faccia, dopotutto il fine ultimo è sempre quello: diventare più simile a qualcos'altro, qualcun altro. Ma è possibile? E' giusto? E' normale?
Castelli in aria. Nulla di più. I miei piedi non poggiano su nulla di solido. E questo desiderio di scomparire, cos'altro è se non un distorto, disperato, estremo desiderio di vivere? Ma nessuno conosce la verità. Questo male rimarrà confinato solo come un groppo in gola, ed io sarò costretta ad adottare l'unica regola che sembra reggere, finora: dipingiti una faccia sulla faccia, dipingiti un sorriso sulla bocca, dipingiti uno sguardo negli occhi, indossa un vestito nuovo e mostra il tuo lato finto al mondo. Che tanto nessuno vuole vedere nulla di più.
Oh, cosa ho fatto? Mi hanno dato una vita ed io l'ho ridotta in macerie. Temo che da questa terra non possa più nascere nulla. E' sabato...il solito sabato. Ed io odio tanto stare da sola, quanto stare in compagnia di gente che non amo. Cosa, cosa mi rimane da fare?

18 ottobre 2008

Categoria: Solitudine

da Anonimo

ciao rose, ti sono molto vicina perché capisco perfettamente quello che hai scritto!so cosa si prova a guardarsi e vedere che non si è andati avanti..che gli altri invece di passi in avanti ne hanno fatto parecchi!vorrei davvero essere diversa..ma lo spettro della solitudine è sempre lì!qualsiasi cosa io faccia!allora credo che non se ne andrà mai più via!sono costretta a fingere sempre...ridere quando invece non vorrei che piangere. So che quello che abbiamo in un certo qual modo è frutto delle nostre azioni, ma non si perché non si riesca ad uscire!è un incubo dal quale purtroppo non si può uscire!il sabato poi... non fa altro che ricordare la solitudine ed il pensiero costante che altri, fuori, magari stanno ridendo, scherzando...e noi a casa a vedere c'è posta per te!!!che tristezza..ma purtroppo è questa la nostra vita e l'unica cosa che possiamo fare è sperare che le cose un giorno cambino

18 ottobre 2008

da francesca

ciao...
dv dire che questo lettera mi ha colpito 1 po'... perchè mi ci sono rivista 1 po' dentro... avere 1 vita davanti e non sapere cosa fare, come affrontarla!!
in fondo questo è il problema... e la frase che hai scritto e che mi ha tokkato di + è stata qll che la gente non vuole vedere altro che il nostro lato finto...
è vero, hai ragione ma è proprio x questo che noi non dobbiamo abbassarci a questo-... che dobbiamo nadare avanti con la nostra faccia, col nostro sguardo, col nostro sorriso, coi nostri vestiti,... con conoi stessi proprio perchè è questo che la gente non vuol vedere... e poi ti scrivo 1 altra cosa che mi ha detto 1 ragazzo 1 po' di gg fà quasi distrattamente... ti sembrerà inutile e scontata ma a me in questo ultimi gg mi sta aiutando molto... il 1° concetto dell'ottimismo è che anche il sogno + proibito può diventare realtà...
mostrati al mondo come sei... almeno non ti sentirai mai dire... ti credevo siversa!!!!

18 ottobre 2008

da Anonimo

fuori sembra che tutto scorra veloce..mentre ti senti rinchiusa in una bolla che ti isola..nessuno ti puo tirare fuori..solo tu puoi!ritrova la gioia di sorridere di nuovo..non rimanere chiusa in te stessa in tremila pensieri..qualsiasi cosa accada dentro di te devi reagire, esci x una passeggiata al sole, cerca di sorridere e vedrai che il cuore si sentira' sollevato. personalmente non avrei mai creduto che un giorno mi sarei potuta sentire cosi'..sono sempre stata una combattente, con la testa alta, sorridente piena di vita, di amici ovunque, credo che siamo state troppo attente a quello che ci accadeva intorno per accorgerci che non coltivavamo quello di cui avevamo veramente bisogno: volerci bene. basta con le fisime mentali. Esci e vivi. Ci sembra di avere un muro che ci impedisce di volare...l'unico muro siamo noi stesse, noi ci auto limitiamo. Decidi ora di risalire. Gia' il fatto di aver scritto quì e' gia' una reazione positiva: mettersi in discussioni ma mai essere severe con noi stesse! forse siamo orsacchiotti che ogni tanto vanno in letargo anche x un po di pigrizia. Forza! Mai commiserarsi ma darsi una mano uno con l'altro x ritrovare la forza di volare...xche' siamo nati x questo!!

18 ottobre 2008

da gabriele

ciao a tutti. Anche io mi sento spesso solo..Per questo vi dico (e forse soprattutto lo dico a me stesso) di tenere duro. Sarà banale ma è l'unica cosa che dobbiamo fare...lasciarsi andare e parlare di questi problemi penso che sia già un primo passo

18 ottobre 2008

da daniela

lucia non so ste stai leggendo am t.v.b

22 ottobre 2008 - Potenza