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da una mamma per tutti
da lulu
cara mamma,
mi kiamo lulu ed ho 16 anni...
le dico che leggendo la sua dedica e le risposte delle altre mamme ho pianto, e piango tt'ra mentre scrivo, come una "ragazzina"... il suo doore come ql ddell'altra mamma e atroce...e terrificante... lei ha ancora una possibilià per il suo bimbo...l'altra mamma non ce l'ha piu..il suo bimbo dp tutto ql sofferenza e diventato un angioletto... non ho parole per descrivere cio che prova lei in questomomento e cio che provoi io leggendo...da grande io vorrei lavorare in questo reparti... ma non so se ce la farò..ne p viste 2 dmorti cosi... mia zia e mia nonna... so che e difficile e io sarei la prima a piagere in questo casi...e un'infermiera dv essere forte anzi dv essere un upporto per genitori peche soli non ce la farebbero...e io a ci lo darei i supporto se mi serve prima a me?? con le parole sono molto brava sono molto altruista quando ci potrei riuscire ma le lacime non mancherebbero mai... spero di essere piu fore in futuro e di aiutare questo bimbi ma anche le persone adultechehanno questo male...
dolce mamma ti saluto augurando a te al tuo bimbo e a tuo marito ch ttsi rsolva per il megli...un immenso abbraccio al pikkolino...
lulù92
p: anche se sono pikkola, quando ha bisgno di qlc io ci sarà sempre...
mi scusi se le ho dato del tu... ma è una mamma giovane lei...
scusi ancora...
lulù92
13 novembre 2008
da piccola17enne
Ciao, leggendo la sua dedica mi sono venute le lacrime agli occhi...beh, io da pochi giorni stò insieme ad un ragazzo che è nella sedia a rotelle a causa di una malattia chiamata tetraparesi spastica che provoca disturbi agli arti sia superiori che inferiori ed anche alla voce, sò che non è la stessa cosa ma io mi sono ritrovata molto in tutto ciò che ha scritto.
Il mio fidanzato, nonostante la sua condizione, ha una grandissima voglia di vivere che riesce a trasmettere anche agli altri ed io lo ammiro proprio per questo:perchè nonostante tutte le sofferenze ha sempre il sorriso sulle labbra e grazie a lui ho capito quanto possa essere bella la vita se vissuta con gioia e come si apprezzino le piccole cose, un bacio, un abbraccio, un panino mangiato insieme... signora, le auguro tutto il bene del mondo e spero per lei che tutto possa andare bene per suo figlio.
Un abbraccio.
Le sono vicina.
13 novembre 2008
da una mamma
Grazie delle risposte, mi fa piacere che la mia esperienza, per quanto dolorosa possa essere, possa aiutare almeno un pochino anche altre persone. Ieri io e mio marito abbiamo avuto il colloquio con i medici, ci hanno spiegato per bene tutto l'iter a cui mio figlio sarà sottoposto per poter affrontare il trapianto di midollo, lo sapevamo che non è una passeggiata, anzi sarà molto dura, ma ieri sera io e mio marito ci siamo guardati e ci siamo detti "OK ora partiamo, non pensiamo a tutte le difficoltà che potremmo incontrare, ci penseremo quando e se si verificheranno". Sappiamo bene che la strada è durissima, ma sappiamo anche che è l'unica che si deve fare per salvare nostro figlio. Siamo consapevoli che stiamo camminando sull'orlo di un precipizio, noi ce la metteremo tutta e anche di più per non cadere, ma sappiamo anche che non tutto dipende da noi. Io starò vicino a mio figlio sempre, camminerò per lui, respirerò per lui se necessario dai miei occhi non vedrà mai la paura di perderlo ma solo amore, grande, immenso, ti voglio bene mio piccolo grande campione.
14 novembre 2008
da lulu
salve cara mamma..pregherò per suo figlo affinchè tutto possa andare per il cerso giusto...nn ci saranno complicanzini...nn s preoccupi e rassicuri il suo bambino di tutto perche se sa tutto cio che dovra affrontae puo sembrare forte ma dentro e debole come in fin dei conti lo sono tutto le altre persone...gli faccia capire che tutto andrà bene...vi sono vicina
un bacio lulà92
14 novembre 2008
da Cinzia
la tua lettera mi ha toccato il cuore, non sono in grado di trovare parole adatte per un genitore straordinario quale sei, volevo solo ringraziarti, da questa sera guarderò il mio piccolo con occhi diversi e, spero, amche la vita.
14 novembre 2008
da ele
Mi ricordo di Riccardo che tutti in reparto chiamavano Ricky, io facevo le pulizie nella sua camera iper sterilizzata dove nessuno poteva entrare.Io la mattina prima di entrare dovevo stare prima in una preporta e poi spogliarmi e mettermi altri abiti, lui se ne stava sempre sul letto attaccato ad una macchina che scandiva i minuti le ore e gran parte delle sue giornate, tanti pupazzi, tanti giochi, tante cose. Ricky senza i suoi capelli, Ricky col viso un po' gonfio probabilmente per le medicine e un paio di occhi azzurri stupendi. Faceva finta di non interessarsi a me, ma sott'occhio mi squadrava, non parlava ma mi guardava in tutti i movimenti che facevo e se mi giravo anche lui girava il capo, un'orgoglio mai visto nei grandi, una tenacia da non credere. Qualche volta nelle feste poteva andare a casa al massimo per due giorni, ma tornava sempre prima e tutte le volte notavo che le labbra sanguinavano e nuovamente attaccato a quella dannata macchina che io odiavo. Un giorno lo trovai in corridoio, dovevo iniziare il mio turno, si avvicina e mi dice piano: Domani sono la dentro indicando la stanza che io dentro di me chiamavo Alcatraz, vieni a fare le pulizie vero? Sudavo freddo, si rispondo credo che domani dovrei esserci, lui continua...puoi avvicinarti se vuoi io sono ammalato ma non ti attacco nulla, lo so rispondo Ricky non ho paura. La sua mamma il giorno dopo mi avvicina dicendo Signorina Ricky l'aspetta tutte le mattine ma si vergogna a farglielo sapere, rispondo Signora se non mi sono avvicinata e' solo perche' ho paura di disturbare Riccardo o di non essere abbastanza pulita. Ho continuato a pulire Alcatraz per altri due mesi, lui sempre li ad aspettarmi, io a correre la mattina per poter arrivare prima e passare molto piu' tempo con lui. Dopo un po' ho trovato un'altro lavoro perche' il mio contratto scadeva ed io sarei rimasta a casa. Son passati 7 anni non so piu' nulla di Riccardo e molte volte lo penso, vorrei tanto sapere come e' finita per lui. Quello che mi ha insegnato quel ragazzino in poco tempo e' indescrivibile e tutti gli altri che stavano nelle loro camere pieni di tubi che si destreggiavano con le loro terapie da soli meglio dei grandi non potro' mai dimenticarli, le mamme che portavano delle croci invisibili, ma con dentro una forza grandissima. Mi spiace molto per la mamma di Rocco posso solo immaginare cosa prova e la lettera che ha scritto e' stato un gesto stupendo nei confronti di un'altra mamma che neppure conosce ma che si e' sentita di darle il suo grande affetto.Alla mamma del piccolo Tigrotto e a tutte queste mamme che stanno in questi reparti a lottare per i loro bimbi posso solo inchinarmi e urlare tutto il mio rispetto augurando a tutte loro nessuna esclusa un in bocca al lupo e di continuare ad avere tanta forza. Forza a queste mamme e tantissimi Auguri per voi e i vostri bambini. Ele
15 novembre 2008
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