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da una mamma per tutti
da chicca
Cara mamma, le sue parole sono piene di amore, dolore e speranza. Ho 21 e tre anni fa sono stata in uno di questi reparti della mia città. La zia di una mia amica lavora li come infermiera e visto che stavamo facendo uno stage nell'università vicina siamo andate a trovarla. Prima di quel giorno non immaginavo come fosse vedere quel raparto ma appena Varcai la soglia mi sono venuti i brividi. Avevo la pelle d'oca dalla testa ai piedi. Quei bambini che correvano per il corridoio... sembravano così felici. Alcuni forse non si rendono neanche conto di cosa ci fanno li dentro..Mi veniva da piangere, fino a sera ho avuto quel nodo in gola. Io non la posso capire totalmente perchè non ho figli, però mi rendo conto cosa si prova a stare li dentro, la cosa è peggiore poi se ci hai il figlio. Auguro a lei e alla sua famiglia tutto il bene di questo mondo.
11 novembre 2008
da Mamma di Rocco
Carissima mamma..
è un'altra mamma che ti parla..sono parole di una donna che come te ha passato anni in quel reparto di ospedale a lottare per la sopravvivenza del proprio bambino..Rocco non ce l'ha fatta, ma nonostante le chemio a cui è stato sottoposto, a 9 anni se n'è andato con il sorriso..nei mesi di malattia io dal mio bambino ho imparato..io piangevo, e lui rideva..vedevo i suoi capelli neri cadere e mi chiedevo perchè proprio Rocco, perchè proprio mio figlio..poi ho conosciuto tanti altri genitori che combattevano come me contro un male che probabilmente non se ne sarebbe andato mai..c'è stato un momento, prima che Rocco morisse, che credevo che ce l'avrebbe fatta, lo vedevo sereno, mi pareva stesse meglio..ho scoperto in seguito quanto stava soffrendo..quanto il suo corpicino ne risentisse..ora Rocco è un angioletto..è stato forte per due anni quasi..ma la malattia è stata più grande di lui..non ho smesso di andare a visitare gli amichetti di Rocco in quel reparto, bimbi che ancora una speranza ce l'hanno..ci porto Francesco, l'altro mio bambino..lui è sano, ma sa quello che ha passato suo fratello, ed è molto sensibile al riguardo..
Non perda mai la speranza..il suo piccolo ometto sarà senz'altro fortissimo ed io le augurò di vincere questa lotta..
11 novembre 2008
da una mamma
Grazie a tutti per le bellissime risposte, soprattutto alla mamma di Rocco, che con coraggio mi ha parlato del suo bellissimo angioletto. E' strano come tutti i bimbi reagiscano alla malattia più o meno allo stesso modo, mi ricordo anche io la prima volta che mio figlio perse tutti i capelli io sono rimasta di sasso lui ci rideva sopra, si prendeva in giro. E' vero sono dei piccoli grandi campioni, tutti, loro sono degli eroi perchè loro affrontano tutto con coraggio e fiducia e tu genitore che sei li di supporto non puoi far altro che essere contagiato da tanto coraggio. Io non so da dove mi arriva la forza che ho dentro ma so di averla per lui non posso cedere perchè più tranquilla sono io più lo sono mio figlio più grande, mio marito e l'altro mio figlio più piccolo. Per chi di definisce codardo sappi che non lo sei, non è facile entrare in reparto del genere, la malattia fa paura e i piccoli malati ti struggono il cuore, noi genitori siamo li perchè li c'è la nostra vita, ma viverlo da fuori è molto pesante, non sentirti in colpa, ci hai provato, quando sarai pronta lo farai ne sono sicura. Un abbraccio
12 novembre 2008
da Denise
sono d'avvero senza parole...sono solamente con le lacrime agli okki...sono solamente una piccola ragazzina di 17 anni e da questo piccolo intervento sono riuscita a capire tantissime cose che forse prima sottovalutavo..Vi auguro di cuore che riuscirete a trovare tantissima forza perchè vi garandisco che non è così facile ed io ne so qualcosa...un garnde bacioo
12 novembre 2008 - Catania
da ele19
sono una studente di infermieristica devo ancora fare il primo tirocinio e sò che in questi tre ani di studi probabilmente mi troverò in un reparto di pediatria mi vengono i brividi solo a pensare ad un bimbo che soffre, ad una mamma che può sentirsi impotente... io mi sento una stupida ma spero un giorno di lavorare "lontano" da un bimbi malati, sòche avrebbero tanto da insegnarmi, ma purtroppo non ho la forza, non sarei in grado di essere forte per loro... Ho una nipotina che rigraziando il cielo è sana come un pesce, e solo a pensare che ogni giorno bimbi come lei muoino, sono malati, soffrono.. rabbrividisco... non voglio nemmeno pensarci. faccio i miei più vivi complimenti a "una mamma" e alla mamma di Rocco per la forza che hanno. E vi ringrazio... il perchè è una lunga storia... diciamosolo che leggendovi ho deciso di lavorare su me stessa, di impegnarmi per dare un giorno (chissà magari fra40 anni)l'amore che ho dentro a bambini che ogni giorno con il sorriso sulle labbra lottano con un mostro enorme.
13 novembre 2008
da BETTY
Io ho una figlia che fa l'Operatore Socio Sanitario in una Casa di Riposo per anziani e svolge il proprio lavoro con amore e dedizione.
Vorrebbe tanto entrare in un Ospedaletto per dedicarsi ai bambini!
Le ho detto: "Ma se dovessi entrare lì, come faresti a sopportare le sofferenze di quei bimbi?".
Mi ha risposto che non sarebbe facile (lei è madre i 3 ragazzini), ma sarebbe GRATIFICATA se potesse alleviare la disperazione che si avverte in quel luogo, anche se i genitori si comportano con dignità e consapevolezza.
Lei pensa che "l'unione fa la forza" e che i bambini, rassicurati dai genitori e dal personale ospedaliero, possano trascorrere la loro degenza in modo più sereno!
13 novembre 2008
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