Solitudine

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da Numb83

Vengo spesso qui, mi ritrovo (ahimè) in molte dediche. Ma il mio orgoglio mi impedisce di sfogarmi. Oggi farò un?eccezione.

Questo pomeriggio ho assistito alla discussione della tesi di un mio compagno. Di solito sono queste le occasioni dove al nostro fianco ci sono le persone più importanti della nostra vita. Familiari. Amici. Un/a compagno/a. Pensavo che quel giorno dovrò ?accontentarmi? dei miei genitori. Confronto a molte persone sono pure fortunato. Eppure?
Eppure leggendo le risposte alle dediche mi trovo d?accordo con i consigli, che ho messo in pratica per 24 anni. Sorridere, essere positivi. Aprirsi agli altri. Trovare interessi, muoversi, fare qualcosa. Tutto vero. Funziona con gli altri però. A me non è servito.
Ci sarà qualcuno che è stato marchiato a fuoco dalla nascita, e io sono uno di quelli.
Sono cambiato. L?università mi è servita per migliorare un po? il mio carattere. Meno timidezza, più sicurezza. Tutto inutile.
Ultimamente il lato più oscuro della mia personalità ha preso il sopravvento. Non c?è gioia vivendo così. Del resto era inevitabile. Può essere Natale. Il giorno del compleanno. Un giorno qualsiasi. E? tutto uguale. O forse è solo la consapevolezza: la certezza che qualsiasi cosa accada nella mia vita, bella o brutta, sarò solo.
Non provo rabbia nei confronti di nessuno. Forse solo verso me stesso. Ma non so nemmeno cosa rimproverarmi? Dicono di accettarsi per quello che si è. Lo farò. A dire la verità l?ho sempre fatto.
Niente da perdere, niente da guadagnare: non mi aspetto nulla di buono dal futuro. Forse meglio così: avendo zero aspettative non avrò mai delusioni. Una solo cosa è certa: devo bastare a me stesso.
Sicuramente questo non è il momento migliore della mia vita, e francamente non ho voglia di reagire, combattere, questi anni mi hanno segnato. Ma andrò avanti uguale.

Basta così.

Domani tornerò a indossare la mia solita maschera ipocrita, sorridendo a tutti, fingendo di non avere problemi, che tanto c?è sempre chi sta peggio (e in fondo è vero), che bisogna essere ottimisti e aprirsi agli altri? altro tempo perso. Fatica sprecata.
Oramai l?ottimismo e il mio entusiasmo sono sepolti sotto le macerie di questi anni sprecati.
Peccato.
Mai avrei immaginato di arrivare a questi punti. Ho scommesso tutto su di me. E ho perso.

17 novembre 2008

Categoria: Solitudine

da Ghost Cinderella

Mi è terribilmente familiare ciò che descrivi, sai...
A volte mi chiedo se non sia questo il nostro errore: fingere che vada tutto bene. Sorridere troppo. Esibire un'allegria forzata.
Mi chiedo...cosa accadrebbe se un giorno raccontassi a tutti la verità?
Che spesso sono sola, che non ho un ragazzo, che anche gli amic in questa città scarseggiano, che faccio una vita modestissima sotto il punto di vista degli svaghi...che scrivo cose tristissime su un sito di persone infelici e sole...
Se un giorno mostrassimo a tutti la verità, cosa accadrebbe secondo te? Cambierebbe qualcosa?

17 novembre 2008

da peyote '71

Anch?io ho ?buttato? degli anni all?università e rimpiango ancora di averlo fatto, non mi hanno dato niente né a livello personale né professionale, potevo impiegarli molto meglio?ma ormai è andata, alla mia laurea c?era la mia famiglia e poche amiche, nessuna traccia di un fidanzato né prima né dopo ancora per molti anni?.fingevo di essere contenta ma in realtà di quella laurea non mi importava niente e nemmeno oggi mi importa di averla; capisco le tue parole e il tuo stato d?animo, ma voglio dirti solo una cosa: nella vita si può sempre rinascere, a qualunque età, e alla tua età (anche se ora a te non sembra così) hai davanti ancora una marea di cose che puoi fare, e sai come può cambiare la vita in poco tempo?? Sai come può cambiare il corso degli eventi?? Dai stai su, te lo dice una che c?è passata. Nella vita c'è sempre chi sta peggio, ma poi siamo noi che dobbiamo fare i conti con la nostra...questo è il punto.

18 novembre 2008

da Anonimo

Non devi pensare questo!anche per te presto arriverà l'amore.In bocca al lupo

18 novembre 2008

da Numb83

... raccontare la verità? A parte che oramai credo che la "recita" si intuisca, si veda dagli occhi che sono spento, triste, vuoto e demotivato, credo che vuotare il sacco sia una sorta di test cui sottoporre le altre persone x vedere quanto tengono a noi: sono sicuro che la maggior parte si allontanerebbe (ma potrebbe anche essere che la penso così perchè in questo periodo sono negativo).
Nel mio caso non c'è nessuno al mio fianco, quindi non corro nessun rischio.
In passato mi "buttavo" nelle amicizie, ma non venivo corrisposto. Probabilmente mi legavo troppo alle persone, dimenticandomi che x loro c'erano anche altri amici oltre al sottoscritto.
Ora tengo a distanza di sicurezza le persone, mi avvicino ma non troppo, appaio un ragazzo "qualsiasi" di 25 anni proprio perchè non rivelo nulla di me, so che se mi avvicinassi troppo e rivelassi tutto di me riceverei sguardi di stupore, e davvero poca comprensione.
Penso che rimarrò in questa sorta di "limbo" x sempre.

18 novembre 2008

da Panterina

Bisogna avere anche il coraggio di levarsela quella maledetta maschera... io l'ho fatto!e anche se i consensi non saranno tanti e immediati..anche se pioveranno richieste di spiegazioni da qualsiasi parte(soprattutto dai tuoi),anche se sarai tentato mille e mille volte di rimetterla...ti renderai conto che è molto meglio essere disapprovato per ciò che sei che esaltato per quello che non sei... e prima o poi qualcuno che ti legge negli occhi lo troverai...o perlomeno ti sentirai libero... anche di mandare a quel paese chi ti ha sempre dato fastidio e non ha mai avuto la lezione che meritava!!!lo so, sembra un pò una dichiarzione di guerra al mondo...ma in fondo la nostra è una difficile guerra... ed è tutto lecito...un bacio!!

18 novembre 2008

da marco

Numb83,
mi dispiace avvertire tanta amarezza nelle tue parole, mi spiace che tu sia così solo.
Vorrei semplicemente chiederti se tu davvero credi che alcune persone siano "marchiate a fuoco" come tu dici fin dalla nascita, se per loro la solitudine siano un destino che è stato deciso allora, o forse anche prima della nascita, che devono subire come una condanna misteriosa.
Possibile che non vi sia altra spiegazione? questo mi domando, leggendo tanti di voi che scrivono qui.
Dici che non ti è servito essere sorridente e positivo, non ti è srvito aprirti agli altri.. perchè?
Lo sapresti spiegare innanzittutto a te stesso? Ti posso dire che da ciò che scrivi s'intuisce che questi tuoi tentativi non siano stati ardenti e convinti, che siano stati quasi insinceri, ma forse sbaglio.
S'intravede una linea d'ombra insistente che ti trattiene dolorosamente al di quà della vitalità viva dei nostri coetanei..
Non so perchè sia così, non so se vedo giusto, ti chiedo solo se tu sai darti conto di quello che ti accade..

18 novembre 2008

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