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da Cristallo
quando ero piccola mi tappavo le orecchie con le mani per fare il vuoto, far tacere i rumori e il baccano, far tacere il mondo assordante.
Ora che ho 19 anni mi tappo gli occhi...per non vedere più...per non vedere il vuoto intorno a me.
Nei romanzi ci sono dei capitoli per distinguere i momenti, per mostrare che il tempo passa e la situazione si evolve, qualche volta ci sono anche delle parti con titoli carichi di promesse, “L’incontro”, “La speranza”, “La caduta”, come nei quadri. Ma nella vita non c’è niente, né titoli né cartelli né segnali, niente che indichi attenzione pericolo, smottamenti frequenti o delusione imminente. Nella vita siamo soli con i nostri vestiti, peggio per noi se sono strappati.
Prima, credevo che le cose avessero una ragione d’essere, un senso nascosto. Prima credevo che da questo senso dipendesse l’organizzazione del mondo. Ma è illusorio pensare che ci siano ragioni buone o cattive, e in questo senso la grammatica è una menzogna, perché ci fa credere che le proposizioni si combinino fra loro secondo una logica che lo studio rivela, una menzogna protratta nei secoli, perché adesso so che la vita è solo una successione di tregue e di squilibri, il cui ordine non obbedisce ad alcuna necessità.
Ecco una descrizione perfetta.
20 febbraio 2010 - Firenze
Categoria: Solitudine
da Andrea
Ciao Cristallo, la tua descrizione è tanto vera, profonda e intelligente.
Sei una persona molto speciale.
Vorrei parlare con te, sarebbe interessante.
21 febbraio 2010
da Cristallo
Ti ringrazio andrea...ma non credo di essere cosi speciale..comunque se vuoi parlare mi farebbe piacere
21 febbraio 2010 - Firenze
da Marco
Leggerti è un'esperienza piacevole e al contempo dolorosa. E' piacevole perché mi offri tanti spunti di riflessione e mi fai sentire meno solo. E' dolorosa perché mi identifico troppo con quello che scrivi e le tue parole sono come chiodi confitti nella mia carne.
Credo che noi due avremmo tantissime cose da dirci.
Quando ci rendiamo conto che la vita è insensata e mettiamo da parte tutte le illusioni (esistenza di un Dio buono e provvidente, armonia e ordine del cosmo, ordinamento etico del mondo...) siamo sempre colti da una senso di smarrimento. Da una sorta di vertigine. E il malessere aumenta quando comprendiamo che anche la nostra esistenza è totalmente priva di senso. Che non esiste un centro né una direzione verso cui tendere (non so se ti è capitato di leggere la poesia "Il labirinto" di J.L. Borges).
Quello che posso dirti è che la mancanza di senso non è di per sé un fatto negativo. La mia vita è migliorata molto nel momento in cui ho accettato l'insensatezza della vita. Si può arrivare perfino a desiderare che la vita sia insensata; ad amare la vita proprio perché è insensata. Ma qui si entrerebbe in un discorso troppo complesso, che richiederebbe una discussione approfondita.
Sei una persona adorabile; sensibile e profonda come poche. E oltretutto hai una certa facilità di scrittura. Metti a frutto questo dono naturale. Scrivi tutto quello che ti viene in mente. La scrittura mi ha aiutato tantissimo quando stavo male.
Io credo che tu sia soprattutto una disadattata. Che ti senta come un pesce fuor d'acqua. Come un marziano che è capitato sulla Terra per sbaglio. E' una sensazione che conosco benissimo. La conosco da quando ero bambino. A tre anni e mezzo sapevo leggere e scrivere e questo fatto mi ha subito isolato dai miei coetanei. Ho sempre avuto difficoltà a comunicare con gli altri e alla fine mi sono rassegnato ad essere frainteso. Anche quando sono uscito dalle secche della depressione questo senso di straniamento ha continuato a tormentarmi. Mi sento sempre diverso dagli altri, sempre fuori posto.
Vorrei trovare il modo di parlare con te e di farti sentire meno sola.
Un bacione.
Marco
21 febbraio 2010 - Firenze
da Andrea
Io penso che sei una ragazza molto profonda e intelligente.
Anche Marco vorrebbe parlare con te.
Beh possiamo trovarci qui ogni giorno per parlare.
Un bacio.
21 febbraio 2010
da Cristallo
Caro Marco,
avevo già letto alcune tue risposte nell altra dedica che avevo lasciato.
Devo dire la verità, mi ha tanto sorpresa vedere ancora le tue parole...parole che in qualche modo mi hanno confortata.
La cosa che mi ha fatto "sorridere" è che sono riuscita tramite le mie parole a farti sentire meno solo...(ogni tanto qualcosa di buono la faccio.)
Ciò che scrivi è vero sono un marziano che è capitato sulla Terra per sbaglio ma io preferisco definirmi come la non protagonista della mia stessa vita.
Vorrei poter ritornare padrona del mio Tempo...ci riuscirò?
ecco un altro quesito a cui non so ancora rispondere...ti abbraccio..e quando vuoi si farà un pò di chiacchiere.
21 febbraio 2010 - Firenze
da Marco
Per Cristallo :
Allora qualcosa di buono l'ho fatto anch'io. E' una sensazione confortante, anche perché non mi succede tanto spesso.
Mi fa uno strano effetto pensare che viviamo nella stessa città. Il problema delle persone come noi è che difficilmente si incontrano, anche perché tendono a vivere appartate.
Io avrei tanto piacere di parlare con te ma non so come posso fare per spedirti il mio indirizzo mail. Se conosci il modo fammelo sapere.
Sei veramente dolcissima. E' bello sapere che esistono ancora persone come te.
A presto.
21 febbraio 2010 - Firenze
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