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da Marco
Recentemente, proprio su questo sito, mi è capitato di leggere dei messaggi assolutamente raccapriccianti. Le persone depresse venivano attaccate e insultate con una violenza inaudita, venivano definite "schiavi" e trattate come dei vigliacchi, come degli smidollati totalmente privi di forza di volontà. Io credo che chi ha scritto quei messaggi abbia dei grossi problemi da risolvere, ma mi è venuto il dubbio che anche altre persone potessero pensare la stessa cosa e così ho deciso di scrivere qualcosa sull'argomento.
Come qualcuno saprà il sottoscritto ha sofferto per quattro anni di una gravissima forma di depressione e ha anche alle spalle un tentativo di suicidio.
L'errore capitale che commette tanta gente è quello di esortare il depresso a fare uno sforzo di volontà. E' un errore banale che tantissima gente commette in perfetta buona fede. Chi osserva il depresso dall'esterno (e non ha mai sperientato la depressione sulla propria pelle) non riesce a capacitarsi della sua inerzia, della sua passività, della sua apparente abulia. Ritiene quindi che ciò che manca al depresso sia la forza di volontà e che egli, per usare un'espressione molto abusata, "non si sforzi abbastanza".
Signori non-depressi; ascoltate le parole di uno che ci è passato:
Il depresso compie continuamente enormi sforzi di volontà. Deve compiere uno sforzo sovrumano per alzarsi dal letto, per lavarsi i capelli, per bere e per mangiare. Deve compiere un sforzo titanico per compiere tutti quei gesti che a voi sembrano assolutamente elementari.
Ricordatevi sempre che la depressione è una malattia e come tale deve essere trattata. Voi biasimereste un cieco per il fatto di non vedere o uno zoppo per il fatto di zoppicare ? Evidentemente no. Allo stesso modo non potete rinfacciare al depresso il fatto di non uscire di casa, di starsene a letto il più possibile e nemmeno di meditare il suicidio.
Ancora un'osservazione: chi tira in ballo la forza di volontà non si rende conto di un fatto assolutamente elementare. La volontà non è un'energia a sé stante. La volontà è connessa a tutti gli altri aspetti della personalità di un individuo. Se l'equilibrio psicofisico entra in crisi, è perfettamente naturale che anche la volontà ne risenta.
La scienza ha individuato molto bene le cause organiche della depressione; il che non esclude che esistano altre cause ancora più profonde, di tipo esistenziale e puramente psicologico. Ma spesso è sufficiente innalzare il livello di serotonina all'interno del liquido cerbro-spinale per provocare una reazione positiva ed accrescere la forza di volontà dell'individuo. Questo fatto dovrebbe indurre tutti quanti a riflettere sulla vera origine della tanto decantata "forza di volontà".
Una raccomandazione a tutti coloro che hanno figli, amici o genitori depressi: non fateli sentire in colpa per lo stato in cui si trovano. Sottolineate con gioia ogni piccolo progresso; non date a vedere che siete delusi, incoraggiate i vostri cari senza essere invasivi. E soprattutto evitate di giudicarli. Soffrono già tanto e non hanno bisogno che si aggiunga altro sale alle loro ferite.
31 marzo 2010 - Firenze
Categoria: Solitudine
da Angy*
Ciao Marco...ciò che hai scritto aiuterà a capire meglio a chi non ha vissuto in prima persona la depressione...chi invece l'ha vissuta in seconda persona, sa tramite i medici lo stato psicologico che attraversa l'ammalato...ci vuole molta pazienza e amore verso queste persone...naturalmente l'ammalato prima di tutto deve accettare di curarsi, impresa difficile più delle volte, sempre a causa della malattia...se presa in tempo e con le cure che oggi ci sono, perchè in merito la scienza ha fatto passi da gigante, oggi in brevissimo tempo si possono vedere subito dei miglioramenti...invece prima i risultati erano molto più lunghi e il paziente recuperava molto lentamente...tutto quanto non aiutava il paziente e le persone a lui vicine...ora in poco tempo e con la cura mirata si fanno passi da gigante...il mio consiglio è quello di farsi aiutare e di non vergogniarsi mai della malattia...purtroppo in continuo aumento in tutte le età a causa del lavoro precario...purtroppo i telegiornali non fanno che parlare di suicidi a causa della perdita del lavoro...spero tanto che il governo riporti la dignità a queste persone creando posti di lavoro...un abbraccio Marco con un mondo di bene...un miao miao anche alla tua gattina. :-)))Angy*
1 aprile 2010 - Cagliari
da Salvata
Ciao Marco, ho letto con molto interesse il tuo messaggio che spiega molto bene il problema delle persone depressi, quella malattia dell'anima che lascia tormento, angoscia e toglie la capacità di vivere una vita normale, diventando anche difficile uscire di casa per paura. Conosco bene la malattia perchè ne ho sofferto molti anni or sono, avevo solo 22 anni e non sapendo bene di cosa si trattasse, allora i medici non la ritenevano ancora una malattia vera e propria ma uno stato d'animo passeggero...Ho vissuto momenti atroci, ho perso la totale padronanza di me stessa, non vivevo più, ma soccombevo in uno stato di angoscia perenne, come se una seconda anima nera e marcia si fosse appropriata della mia pelle. Sono ricorsa alle cure di psicofarmaci consigliatami dal mio medico curante. Ma al 3° giorno...quando sentivo si è vero un sollievo dal dolore, qualcosa è scattato in me...MI SENTIVO SCHIAVA DI UNA PILLOLINA, MI SENTIVO PRESA IN GIRO DA UNA MISERA PILLOLINA BIANCA, non ero più padrona di me stessa...Mi sono resa conta di non vivere più una vita da persona volenterosa, come se la mia mente si fosse annebbiata, incastrata, bloccata e con essa tutte le emozioni erano morte. Il riufito di tutto cio' è stato talmente forte e potente da farmi REAGIRE immediatamente, e senza l'aiuto di nessuno. Semplicemente qualcosa dentro di me è scattata, e grazie a quella spinta sono tornata a vivere. E' stato difficile in un primo momento rendermi conto della fatica che avrei dovuto fare per RITORNARE A VIVERE, ma LA VOGLIA di farlo, LA VOGLIA DI UN RISCATTO e soprattutto un certo orgoglio personale, Mi hanno aiutata a LOTTARE. All'inizio ho fatto tutto da sola, nel senso che lo slancio è venuto da me, i miei famigliari stavano male per me ma non capivano, con gli amici non mi confidavo perchè mi vergognavo..Ripeto, allora era considerata un disagio MENTALE...I miei colleghi idem... Pero' sono orgogliosa di aver fatto quello SCATTO...Poi in seguito mi sono fatta aiutare, anzi SUPPORTARE da uno Psicologo che sviscerando i miei problemi esistenziali mi ha fatto capire che NON ERO MALATA...ma semplicemente bisognosa di comprensione ed affetto. Mi ha supportata nel mio cammino, lunghissimo...è durato 5 anni...ma la lotta l'ho iniziata CON TANTISSIMA FORZA DI VOLONTA'...perchè credimi, senza quella... I medici, i familiari, gli amici, i colleghi..non possono addossarsi tutta questa IMMENSA impresa. Certo sono fondamentali per quanto riguarda i valore affettivo...Ma per il resto io credo che Forza di Volontà unito ad una Buona DOse di fiducia in un bravo psicologo...possano benissimo aiutare, chi come me, soffriva o soffre di depressione. Certo ogni tanto ho qualche sconforto..ma confrontandomi con la gente, mi sono resa conto di non essere un'animale fuori dal comune...di essere una persona come tutti gli altri, con i propri ALTI e BASSI della vita. Ora sto benissimo, ho riacquistato piena consapevolezza delle mie forze, delle mie debolezze, Amo la vita, sono tornata ad amare ed essera amata, ho amici che mi vogliono bene, insomma ho una vita Normale. Quell'anima nera, se n'è andata per sempre, insieme a quell'odioso dolore e angosciante pesantezza. Grazie comunque per aver dato la tua testimonianza.
1 aprile 2010
da Marco
A Angy:
Ciao Angy; sono felice di sentirti. Hai scritto delle cose giustissime. Tanta gente si vergogna di essere depressa, anche perché ha paura di essere emarginata o colpevolizzata. Penso che quando una persona ammette di essere malata e decide di curarsi abbia già compiuto metà del suo percorso e abbia ottime possibilità di venirne fuori.
Salutami la tua micia.
1 aprile 2010 - Firenze
da Angy*
Ciao SALVATA, grazie anche a te per aver dato la tua testimonianza...purtroppo questa malattia, a scattenarla possono essere varie circostanze...la tua era causata da problemi legati alla tua infanzia...e poi crescendo qualcosa che ti portavi dentro da molto tempo ha fatto esplodere la malattia...sono felice per come sei riuscita a vincere la malattia...ti mancava l'autostima...la cercavi sempre negli altri...ma ora sai benissimo che per volersi bene bisogna cominciare sempre da se stessi...un abbraccio con un mondo di bene :-)))Angy*
1 aprile 2010 - Cagliari
da Marco
A Salvata:
Grazie anche a te per la tua testimonianza, anche se il tuo punto di vista è molto diverso dal mio. L'importante è che le opinioni siano espresse in modo educato e civile, proprio come hai fatto tu.
Ti rispondo sui dui punti in cui mi trovo in disaccordo con te.
1) Io non ho mai detto che si debba diventare schiavi degli antidepressivi; al contrario ! Ho soltanto detto che in certe circostanze, quando una persona rischia di perdere la vita, l'apporto dei farmaci può essere fondamentale. Non farne uso equivarrebbe a un suicidio.
2) Sul problema della Volontà si potrebbe dibattere per secoli senza mai trovarsi d'accordo. Io non nego che la forza di volontà sia fondamentale; dico soltanto che essa è strettamente connessa con tutti gli altri aspetti della nostra personalità. Di conseguenza essa non è libera, ma condizionata dal nostro equilibrio fisico e mentale. Se l'equilibrio di una persona è alterato (ad esempio per una carenza di serotonina ) è inevitabile che la sua forza di volontà ne risenta. Capisco che qui entrano in gioco dei fattori irrazionali come l'orgoglio e il desiderio dell'uomo di sentirsi libero, ma quello che dico è suffragato da migliaia di esperimenti scientifici. Riportando al loro livello naturale certe sostanze chimiche si ottiene un incremento della voglia di combattere e della forza di volontà. Insomma; per fartela breve: non si dovrebbe dire "Chi vuole può"; si dovrebbe dire: "Chi può vuole" ;)
1 aprile 2010 - Firenze
da Salvata
CIao Angy, Ciao Marco. Grazie per le vostre risposte. Andy sei molto dolce e comprensiva, credo tu abbia un grande cuore aperto al mondo, è bellissimo poter aiutare gli altri. Un grande bacio di stima.
Marco ti sento più disincantato e piu' teconico..sulla questione...forse più deluso, probabilmente per la tua esperienza. Non mi riferivo a te quando ho scritto degli psicofarmaci, non sapendo cosa ne pensassi, ma spero sempre che non ci si debba ricorrere... Ho voluto solo riportare il ricordo della mia esperienza, sperando che sia di aiuto a qualcuno...Ammetto, che ogni tanto ci ricasco...ammetto che quella nuvola nera ogni tanto riappare sulla mia anima...ma spero sempre che non entra...E' difficle lottare quando si è soli, mi auguro che tutte le persone che soffrono di depressione, trovino nella vita tanto amore, tanta comprensione, tanta considerazione, tanta sensibilità e tanta serenità... Che la luce entri nei loro cuori per sempre...L'Amore, la solidarietà è la fiducia, penso possano sconfiggere qualsiasi dolore.
Grazie a tutti per esserci, è importante, per chi come a volte...si sente sola, per chi come me, ha paura di morire.
UN GRANDISSIMO AUGURIO DI BUONA PASQUA A TUTTI
2 aprile 2010
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