Pensavo che non avrei scritto più nessuna dedica ; poi ho pensato che la mia testimonianza potrebbe essere di conforto per tanta gente sola.
Da quando mi sono rassegnato alla solitudine la mia vita ha subito una trasformazione radicale. Credo di avere fatto più progressi in questi ultimi mesi che in tutta la mia vita precedente. Mi sento letteralmente rinato.
La solitudine diventa un incubo quando noi non sappiamo accettarla e questo è quello che mi è accaduto per circa vent'anni.
La solitudine diventa un incubo quando la ricerca di un partner assume connotati maniacali ed ossessivi.
La solitudine diventa un incubo quando la mania di accoppiarsi si impadronisce della nostra mente e la colonizza completamente, rendendoci simili a degli automi.
Io ne sto venendo fuori e per me si tratta di un'autentica liberazione. Non so neanche chi debba ringraziare per questo miracolo. Forse devo ringraziare la vita, che mi ha posto di fronte a tante esperienze dolorose. Arriva un momento in cui una persona comincia a sentire la nausea della sofferenza. Arriva un momento in cui un uomo sente il bisogno di spezzare le proprie catene. Questo è quello che è accaduto a me e in questo senso mi ritengo straordinariamente fortunato. Ovviamente la forza di volontà non c'entra niente. Si tratta di processi misteriosi, che sfuggono completamente al nostro controllo e che richiedono un lungo periodo di incubazione.
Non intendo assolutamente parlar male dell'amore, che per tante persone è un'esperienza magnifica e esaltante. E tuttavia una piccola riflessione la devo pure fare.
Gli uomini tendono sempre a mitizzare quello che non hanno. Pensano più a ciò che gli manca che a quello che già possiedono. Per molte persone sole l' amore è diventata un'autentica ossessione. Un'ossessione che avvelena le loro esistenze e che gli impedisce di apprezzare quello che già hanno.
Io mi sento come una persona che si è liberata da una droga. La mia autostima è cresciuta moltissimo da quando non passo il tempo a smaniare dietro alle donne. Ho riscoperto la gioia di leggere, di scrivere, di giocare... tutte cose che non riuscivo più a apprezzare perché quella maledetta ossessione si era completamente impadronita del mio cervello.
Ovviamente mi guardo bene dal generalizzare la mia esperienza personale. Probabilmente io non avevo tutto questo bisogno dell'amore... desideravo un partner per sanare i miei complessi d'inferiorità e le mie ferite narcisistiche. Non cercavo tanto l'amore quato la sensazione di essere apprezzato ed accettato da una donna. Ogni individuo rappresenta un caso a sé. Ma ho pensato che qualcosa di simile potrebbe essere accaduto anche ad altri. Ed è per questo che vorrei darvi un piccolo consiglio. Cercate di comprendere bene voi stessi. Sforzatevi di capire cosa si nasconde dietro alla vostra ossessione. Non abbiate paura di guardarvi allo specchio. Potreste fare delle scoperte interessanti.
18 giugno 2010 - Firenze
Categoria: Solitudine
EHEEEHI, "brother"! Lo vuoi sapere un modo per vincere le avversità? Quando tutto va male, pensa di essere fortunato, perchè potrebbe andare peggio! W LA VITA nonostante tutto!
22 giugno 2010
Ho seguito per circa un'anno le tue dediche, e sin dalla prima ho pensato ( che peccato questo è un ragazzo che vale) non ti ho mai risposto perchè ti avrei trattato male, una persona intelligente, colta, e razionale nelle risposte come te, non si rispecchiava nello stato d'animo di rabbia che esprimevi. Sono profondamente commossa, che tutto ciò che volevi amavi e pensavi si sia svegliato, e si fonda in questo coro misterioso che si leva dalla coscienza come dal fondo di una prigione con una serie più o meno vaste di profonde armonie. Continua a gettare lo sguardo nel fondo misterioso del tuo essere, non limitare mai più la tua veduta rassegnandoti al destino della talpa, che è la negazione della parte migliore del pensiero umano, ed è perciò contrario al metodo e al fine del vero positivismo, il quale non dovrebbe trascinare nessuna delle forze dell'animo, n'e rinunziare a quel sentimento profondo dell'umana coscienza, che ci spinge ad integrare la sfinge dell'essere sull'origine della destinazione delle cose, ed a penetrare in qualunque modo in quell'ignoto regno del positivismo. Tanti auguri ragazzo.
22 giugno 2010
caro Marco,
ho letto con attenzione e molto interesse cio' che hai sritto, credo di avere la risposta hai tuoi problemi...un viaggetto in brasile...la mia non e' una provocazione e' solo un consiglio. la tua felicita' e' piu vicina di quanto immagini... non chiedi molto credimi...auguri
23 giugno 2010 - Arezzo
A primula:
complimenti per come hai saputo fotografare il mio carattere. La mia mente e il mio cuore non sono neanche lontani parenti. La prima è fredda, razionale, lucida, dotata di spirito critico, animata da una logica implacabile. Il secondo è impulsivo, passionale, battagliero e ha un pessimo carattere.
Ma forse sono le due facce di una stessa medaglia.
A Mara:
Sapessi quanto lo desidero... è il sogno della mia vita. Io adoro il Brasile, la sua musica, la sua gente... chissà se un giorno potrò trasferirmi laggiù...
23 giugno 2010 - Firenze
Salutami Kakà se ci vai...mio grande eroe...sapessi quante lacrime ho versato quando se ne è andato...
23 giugno 2010 - Milano