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da Disillusione

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da Teo

Cara disillusione,
un giorno il cielo verrà anche per noi.
Speriamo presto.
Il mio cuore sta cedendo.
Siamo uniti nella sofferenza.
Siamo uniti nella lotta quotidiana.
Saremo uniti in cielo.
Ti voglio bene.
Teo esule ultimo
Grazie per il tuo splendido e sentito intervento nella mia poesia.

12 agosto 2011 - Milano

da Anonimo

@ trofar Mi piace questa idea di farsi uccidere dalla vita e mi piacerebbe applicarla, ma non credo ci riuscirò. Come dicevo, sto talmente combinata male che mi è possibile solo soffrire. Ogni cosa che faccio, anche portare fuori il cane a passeggio, è per me come portare altri 40 chili sulle spalle: dentro di me sento una fortissima agitazione e insicurezza che mi rendono ogni piccola cosa talmente faticosa che non riesco a fare più nulla per puro diletto; ogni cosa mi costa fatica e ne rimango talmente affaticata che dopo ho bisogno di un bel pò per riprendermi. Solo quando sto sola e scrivo, leggo, o faccio qualcosa di manuale in casa sto davvero tranquilla e riesco anche a sentirmi bene, coinvolta, appagata... ma si può essere felici stando da soli? Non credo anche perché sento in continuazione la mancanza della compagnia esterna che purtroppo mi nego. Questa fobìa sociale non se n'è andata durante gli anni scolastici in cui dovevo convivere forzatamente con la mia classe... quindi non serve a nulla esercitarsi a stare con gli altri; e per questo credo che dovrò conviverci per sempre. Se questa paura della gente rimarrà, non sarò mai in grado di avvicinarmi a nessuno oltre il semplice rapporto di conoscenza. Che senso avrebbe allora vivere soli come cani? Il fatto è che so che potrei fare un grande bene a me stessa togliendomi il peso di vivere altri 50-60 anni di frustrazioni, ma con tutto non ho il coraggio di farlo perché ho ancora questa stupida e illusoria speranza che le cose andranno meglio, anche se sono sicura che non andranno mai come sogno e spero. Ho constatato di persona che quando le cose cominciano male, non c'è verso di riprenderle. Si sogna e si spera che accada il miracolo, ma il miracolo non accade mai. Questo succede per le cose piccole, figuriamoci quanto ciò possa influire su una vita! Ma in fondo pretendo tanto dalla mia esistenza, quando quelle delle altre non è che siano tanto meglio. Il bilancio della gioia nella vita di ognuno è sempre in negativo. Non sarebbe meglio far esplodere quattro bombe nucleari e finirla per sempre con questo strazio che è l'esistenza in questa valle di lacrime? Ah se non ci fosse questo dannato istinto di sopravvivenza...


Ciao Fredic77, sai una cosa? Sono in cura anch'io: faccio psicoterapia e prendo i farmaci più pesanti che si possano prendere nel mio caso. Ma devo dire che la "terapia" mi ha tolto ancora più la voglia di continuare a vivere. I passi in avanti che sto facendo mi stanno facendo percepire tutto il divario che c'è fra un essere umano normale e questo mostro di precarietà che sono io. Come ti ho detto, ho stimato che ci vorrà moltissimo perché diventi una persona al passo coi tempi. E possibile che tutta la mia giovinezza trascorra in questi penosi tentativi di recupero, è possibile che non guarisca mai; in ogni caso perderei troppo e la felicità resterebbe la solita chimera che è sempre dieci passi in avanti rispetto al punto in cui ti trovi. Per ciò che riguarda gli psicofarmaci, quelli mi stanno rendendo malata anche nel fisico senza che ci sia stato un minimo di miglioramento: prima avevo una salute di ferro; ora sono stanca tutto il giorno, mi sveglio gonfia sotto gli occhi, alle mani, intorno alle ginocchia. Sono più grassa del mio normale e sinceramente in queste condizioni non mi piaccio per niente. Per non parlare poi del fatto che ho altre brutte conseguenze che qui non voglio nominare procurate da disfunzioni alla tiroide indotte dai farmaci... vale la pena vivere così, per vedersi morire ogni giorno, per vedersi diventare sempre più decaduti, brutti, malati, discriminati e soprattutto soli? Gli altri si lamentano che la vita non è facile...loro che senza nessuno sforzo escono, guidano, vanno ovunque pare a loro, stanno con chi vogliono, senza sentirsi male. Che ne sanno cosa si può provare? Se fossi sicura di morire sul colpo, tenterei qualcosa, ma se non riuscisse? Dovrei sopportare anche il peso di essere trattata come "la pazza che voleva suicidarsi"... con tutte le conseguenze che ne deriverebbero. Tutti che vogliono colpevolizzare, tutti che cercano di dirti "impegnati, recupera", chi ti dice fai questo fai quello, chi non te lo chiede nemmeno più e considera il tuo non agire come un atto di egoismo. Che ne sanno? Non possono sapere. Solo se si trovassero in queste condizioni potrebbero capire; ma, ne sono sicura, se si trovassero nelle mie condizioni non sarebbero più vivi da tempo... sono solo io la stupida che persevera, solo io...



@ Teo L'offesa alla dignità di una persona è continuare a subire una vita che non ci piace. Morire è l'unica cosa dignitosa che si può fare in certe situazioni. La legge consente l'eutanasia nei casi terminali... perché non permetterlo anche a chi non ha perso tutto, anche la lucidità per fingere di avere una dignità come fanno tutti?

12 agosto 2011

da Teo

Cara Anonimo,
il mio nick è teo80, se vuoi puoi confrontarti anche privatamente.
Il suicidio personalmente lo vedo un pò come una resa, tutto qui.
E poi come dici giustamente tu c'è l'istinto di sopravvivenza... l'illusoria di speranza che un giorno qualcosa cambierà, anche se 30 anni di vita dicono l'esatto contrario.
Mi sento terribilemente solo pure io, e stanco.
Ho la strana sensazione che soffrire insieme renda più forti e meno vulnerabili.
Grazie di esserci.
Teo, ultimo, esule
Ps: non c'è giorno che io non domandi a Dio di fermare il mio cuore e di portarmi per sempre con Lui e con chi mi aspetta da troppo tempo Lassù... ma qualcosa sta accadendo, il mio cuore non è in perfetta salute... chissà

12 agosto 2011 - Milano

da trofar

è dura...poi concordo che i farmaci non servono ad un piffero...ovvero servono solo nelle crisi acute essendo pero consapevoli che stiamo assumendo droghe dai tremendi effetti collaterali...stai accorta perche le parole ahime hanno per etimologia piu significati...e per di piu noi le capiamo a nostro piacimento...partiamo dalla percezione: sai benissimo che la stessa cosa esempio un tramonto vista da due persone diverse da emozioni diverse...ovvero se una persona depressa guarda il tramonto questo gli trasmettera malinconia, mentre se lo guarda una persona felice gli trasmettera serenita...eppure il tramonto è lo stesso...questo per capire che siamo noi a percepire la realta nella nostra maniera...l'infelicita spesso parte dalla paura, certo che chi è caduto nel baratro della paura deve riconquistare in prima cosa il coraggio che ricorda bene NON é ASSENZA DI PAURA MA CORAGGIOSO é COLUI CHE PUR FACENDOSI SOTTO AFFRONTA GLI OSTACOLI CHE LO SEPARANO DAlla felicita...MIA CARA NON TI DICO CHE SARAI FELICE MA ALMENO TENTA IL TUTTO PER TUTTO INCURANTE DI QUELLO CHE PUO CAPITARE...TANTO PEGGIO DI COSI??? AL MASSIMO PUOI MORIRE...QUINDI...

12 agosto 2011 - Venezia

da Fredic77

Credo che per far dei passi, come io mi sto impegnando, bisogna fare dei fatti, cioè per esempio: tu hai detto che riesci a fare delle cose da sola, se qualcosa qualche attività riesci a fare vuol dire che non sei allo stadio finale, e questi non sono ragionamenti o teorie sono fatti. Allora devi riprenderti il tuo corpo e la tua mente, devi fare uno sport(non pensare che sia facile per me), non ti dico altro, se vuoi dare il giro a un po' di pensieri esci a vai a correre, vai in bici, vai a nuotare almeno la gente quando fa sport, non può darti fastidio perchè sono impegnati a muoversi.

13 agosto 2011

da Disillusione

Grazie ai vostri interventi sto un pò meglio. Non ho più quella voglia matta di cercare sollievo nel suicidio, quella voglia di lanciarmi da chissà dove e non sentire più niente. E bello sapere che non sono l'unica a passare una vita di sofferenza: è una cosa che non mi fa sentire troppo sola, anche se allo stesso tempo mi mette tanta tristezza... sapere quanto può essere ingiusta la vita con tanta altra gente fra cui voi mi fa sentire parte del vostro dolore e il fatto che nonostante il vostro vissuto di sofferenza, non avete dimenticato chi vi sta vicino, il fatto che mi avete teso una mano vi fa avere tutta la mia stima. Forse dovrei imparare da persone come voi...
Tuttavìa, la convinzione che la vita non meriti di essere vissuta in queste condizioni continua a farla da padrone. Forse è un'idea sbagliata, ma niente riesce a convincermi del contrario... tutta la sofferenza che c'è in giro continua a farmi pensare che non possiamo starcene con le mani in mano a subire... siamo o no esseri in grado di autodeterminarsi? E come se fossimo tutti possessori di un ricco capitale, quello della vita e che proprio per questo non siamo felici, perché abbiamo a causa di esso troppi fastidi e preccupazioni; allora perché non liberarcene per essere finalmente liberati dalla sofferenza? A me sembra logico fare così. Scusate se abuso della vostra disponibilità, ma vorrei capire.. vorrei capire PER QUALE motivo tutti vogliono vivere... quale motivo ci può essere oltre all'istinto di sopravvivenza...

14 agosto 2011

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