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da Bob Auanagana per Tutti
I posti di lavoro disponibili sono veramente pochi, con tutta la droga disponibile sul mercato, sigarette,alcol, incidenti stradali che ne derivano e quant'altro pensate che ci sia in atto una selezione sociale per i giovani?
14 novembre 2011
Categoria: Domande
da Ubuntu
Puoi dirlo forte, senza contare che chi ha la fortuna di non perdersiprima per strada si trova magari dopo il Diploma a dover affrontare i test d'ingresso per l'Università e magari ha maturato di fare Medicina dopo aver studiato al Liceo Classico ma non riesce a passare il test, ecco le barriere sociali della selezione...il futuro è già ipotecato anche quando decidi di impegnarti..io vedo giovani che hanno voglia di lavorare eccome! che magari hanno una laurea in ingegneria e vanno ad aiutare a fare i traslochi piuttosto che restare a casa a fare niente, vedo famiglie che fanno sacrifici per racimolare 500 euro per
permettere al figlio di frequentare uno stage (si perchè succede anche
che per trovare lavoro devi pagare) e magari chi ha un'azienda cerca di portare
il figlio a lavorare con lui, proponendogli un futuro che non ha scelto e che non ha maturato dentro di se, sono scelte imposta dalle circostanze..poi dicono che i giovani sono senza midollo ma come si fa? per forza che sono vulnerabili e frustrati...su questo ci guadagnano gli psicologi, se la famiglia non ci è riuscita..
ma a me non piacciono gli sfoghi senza uscita, il vero pericolo è che i giovani perdano la speranza e la fiducia nel futuro. La crisi deve essere una sfida, un'opportunita di crescita, un cambiamento culturale, mai come ora è importante credere nel proprio valore e nelle proprie risorse, senza identificarsi con gli insuccessi di adesso, perchè i fallimenti di adesso si vivano come conseguenze di questo preciso momento storico. La frustrazione è una fase di questo passaggio, non l'indicatore del valore di una persona..Non molliamo
15 novembre 2011
da Max
Una selezione accettata passivamente. Dire che manca lavoro non è del tutto vero, manca il lavoro che uno desidera, e il desiderio come si forma ? in gran parte dai messaggi esterni che la mente elabora e fa suoi, i sondaggi sulla professione più desiderata nei giovanissimi dice, veline show girl, calciatore, medico, ingegnere. Evidentemente il messaggio che questa società lancia è ristretto, vita brillante, tanti soldi, fama, successo. Molto bene se non dovessimo fare i conti con la realtà, chi ti cambia il rubinetto, o ripara l’auto, chi installa l’impianto elettrico o ti ripara il divano, chi ti fa trovare ogni giorno frutta e verdura fresca, chi il pane appena sfornato ? abbiamo abbondanza di professioni e carenza di servizi, questo snobbare il lavoro manuale è il problema, questo volere tutto e subito senza sacrifici, senza dare continuità al’azione. Senza una meta precisa, vivere alla giornata, l’idea che farò quello o niente. Se ci fosse più determinazione ci sarebbero meno sballi, la mente la si guida, se non trova un obbiettivo si perde, la droga e l’alcool sono un mezzo di rifiuto della realtà che non è come noi vorremmo. Il punto è sapersi adattare. E’ chiaro che stiamo assistendo ad una selezione, chi non si adatta soccombe. Dire mancano gli incentivi è un modo per giustificare questa mancanza di dinamica. Non esiste incentivo che vale se uno non è motivato e le motivazioni partono dalle personali convinzioni, se uno ha interesse va in capo al mondo pur di realizzare il suo sogno. Che gli incentivi puramente economici siano un fallimento è evidente, basta conoscere la storia di quelle aree che hanno ricevuto vagoni di denaro, la gran parte delle aziende sono rimaste finchè c’erano bonus fiscali, ci deve essere qualcosa d'altro pe dare durata, ci vuole un progetto voluto con forza, la determinazione è il motore della continuità dell'azione, che possono solo essere di tipo psicologico-emotivo.
Conta molto l'esempio.
Diciamo che i giovano non hanno buoni esempi, non li abbiamo tutti noi persone normali esempi di vita che emozionino, che permettano di impegnarsi a fondo per quegli ideali che certi esempi possono trasmettere, ma a volte come questi tempi, si deve trovare la forza di non seguire il peggio ma sacrificarsi per il meglio.
Capisco allora il sacrificio, non certo quello di liofilizzare il cervello con droghe e alcool o misurare la tenuta dell’auto a 120 l’ora contro un platano, quello è buttare un’opportunità è dichiarare la sconfitta.
Ci sono tante cose da tenere in considerazione, non ultima anche questa perdita di ogni credo, l’azzeramento dell’aspetto spirituale nell’approccio alla vita, che è la forza, l’alimento che nutre il pensiero ad andare avanti, può essere utile conoscere il pensiero le linee guida di civiltà remote, per farsi un'idea della nostra realtà.
17 novembre 2011
da Giacomo
Secondo me caro Bob queste ragazzine nemmeno ci pensano a questo grave problema, ancora stanno vivendo il primo innamoramento e le prime avvisaglie di vita, figurati se sono in grado di afferrare il problema che tu giustamente poni, ma non noti che nessuno ti ha commentato?
Se chiedevi che regalo giusto fare al mio fidanzato per il suo compleanno ti rispondevano in cento.
Lascia stare perdi il tuo tempo, questa generazione é viziata ed abituata ad avere sempre tutto servito su un vassoio d'argento, é probabile che credano che un giorno qualcuno bussa a casa dicendo loro ecco questo é un ottimo lavoro pagato benissimo.vedrai che quando si renderanno conto della grave situazione che li aspetta cambieranno modo di essere e di fare.
Saluti caro Bob, apprezzo molto i tuoi enormi sforzi e la tua infinita pazienza con questa generazione di eterni immaturi.
17 novembre 2011
da milly
Carissimo Bob, quello che dici è vero, ma solo in parte:anche la mia generazione non ha avuto la vita facile, ma,forse, eravamo più "attrezzati" ad affrontare le difficoltà, non ci avvilivamo eccessivamente ed andavamo avanti caparbiamente!Anche a noi faceva male essere scavalcati dai soliti raccomandati, che,a volte, non brillavano per capacità particolari, anzi... Temo che, oggi, molti giovani si cullano o si lasciano deprimere ed avvilire da una realtà certamente non bella, ma sopratutto, vorrebbero tutto e subito, scartando quelle poche possibilità, che la vita offre.Se veramente urge sistemarsi e non si vuole gravare sui genitori, allora si prende ciò che c'è, salvo,poi, a lottare per migliorare la propria posizione:nessuno ti regala nulla a questo mondo e credo che non vi sia alcuna selezione naturale e sociale tra i giovani!Penso che in ogni tempo, la preparazione prima o poi ha il sopravvento su tutto.E'sbagliato dire in tutte le salse che i giovani d'oggi sono sfortunati, che non hanno futuro e che non vale la pena darsi da fare e che tutti gli sforzi sono inutili!Bisogna, però, con umiltà ed intelligenza farsi un esame di coscienza.convincersi che un lavoro onesto e ben fatto, vale quanto una laurea in ingegneria!Alcuni credono di essere geni, invece,sono persone normali!Penso che il lavoro una persona se lo può anche "inventare".Ragazzi che mi leggete parlo con simpatia, non con cattiveria, coraggio,non vi arrendete e datevi da fare!
19 novembre 2011 - Salerno
da ire
Caro Giacomo, io faccio parte di quelle "ragazzine", come dici tu, che però non si comportano esattamente come dici (mi viene da dirti, ma che giovani conosci? probabilmente ne conosci pochi o conosci solo quelli menefreghisti visto che il timore, la preoccupazione e l'instabilità dei miei coetanei io la vivo tutti i giorni e ne sono circondata) ma si destreggiano tra curriculum (sai ne dobbiamo portare un'infinità, quasi sempre vengono cestinati, spesso anche davanti ai nostri occhi e quando va bene ti senti dire "no mi spiace, non ha esperienza per fare la commessa o la donna della pulizie"), lavori che non hanno scelto ma a cui si devoo adattare e si adattano senza tante pretese, lavori pagati in nero, lavori sottopagati, diritti e doveri negati, "ti faremo sapere" che puntualmente saranno parole campate per aria. Come se non bastasse, a tutto questo si aggiungono anche le critiche, non costruttive, di adulti e pseudo adulti che i giovani non sanno neanche dove stanno di casa o magari ne conoscono qualcuno superficialmente e magari anche di quei giovani poco seri e allora generalizzano come se quelli fossero "i giovani". Per finire, non ti è venuto in mente che se pochi hanno risposto è perchè siamo stufi di queste domande visto che ci siamo in mezzo tutti i santi giorni e non perchè siamo troppo stupidi e viziati per pensarci? Quanto è facile giudicare senza conoscere bene.
21 novembre 2011
da erika
Caro Giacomo, sono una ragazza di diciassette anni, credo che come me molti altri abbiano voglia di porsi degli obbiettivi e non puntare a diventare una 'showgirl' ma una persona con della cultura.
Nonostante non sia facile e non sempre ciò che faccio abbia successo io ho voglia di imparare.
Sogno di diventare un architetto,
è una passione che coltivo sin da piccola e, mi impegnerò al massimo per farcela.
Ma le persone che scrivono opionioni come le tue mi fanno pensare che quelli che non hanno fiducia nel futuro non siamo noi giovani, ma gli adulti come te, che generalizzano il tutto e scoraggiano chi come noi, ha molte ambizioni e spera in un futuro migliore del presente!
21 novembre 2011
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