Lettere

da Ubuntu

Qualcuno mi ha detto che prendermi cura di te mi aiuterà a curare me stessa, a curare il passato e le sue ferite..non che abbia molta scelta. Non posso non prendermi cura di te perchè sei un essere completamente bisognoso, dipendente e io non posso che nutrirti, in tutti i sensi, non posso che continuare a dare a dare a dare, a darti tutto quello che posso. Non posso dire di sentirmi meglio nel darti quello che tu non riesci e non sei riuscito a dare a me, anche se ultimamente vedo che ti stai in qualche modo interessando alla mia vita, a volte mi sento completamente svuotata, prosciugata perchè non metto in tempo quel paletto che mi serve a proteggermi dall'effetto che hai su di me..tu chiedi chiedi e chiedi, tu con i tuoi occhi se li guardassi per un secondo di più, saresti capace di farmi sentire in colpa perchè devo andare, devo lasciarti, lasciarti nel tuo brodo. Non posso dire che chi mi ha preceduto ti abbia lasciato gli strumenti per venire fuori dalla tua situazione ma non posso permetterti di fare con me come hai fatto con lei, io ti rieducherò se è questo che devo fare, ti riconsegnero' uno straccio di vita e di personalità, metteremo insieme i brandelli di ciò che resta della tua autostima...ora non saprei da dove iniziare. Cominciamo da quando ti prendo in giro e tu ridi, io dentro mi sento male perchè so che sei così e così ti devo accettare, e rispettare, colo che mi fai pena e mi accorgo che non ho niente da dirti...dire che cosa, tu non ascolti.
Terribile quello che sono riusciti a farti, chissà se ti sei mai chiesto dove sei, dove sei tu, io vedo che sei dove ti mettono, fai ciò che ti dicono zitto quando tutto intorno a te dice di fare silenzio e le tue domande, sempre le stesse, sempre fuori luogo.
Ho imparato a non risponderti più, a lasciar risuonare nel vuoto le tue domande..non sempre il silenzio uccide, il silenzio fra di noi è sempre stato pieno di parole non dette

16 dicembre 2011

Categoria: Lettere

da Innamorata

Il mio compagno è così..come descrivi lui...ma pieno di amore e gioia nel cuore. Lui non ha mai pretese...è sempre pronto a donare tutto se stesso a chi ama...e mi fa stare male..perchè vorrei potergli restituire almeno 1/100 di quello che ha fatto nella vita per me... Non me lo permette...nn vuole...dice che lui sta bene così..eppure..non gli credo...i suoi occhi sono tristi...deve aver patito parecchie sofferenze da piccolo..ma io non voglio riedicarlo..voglio semplicemente che si ami...voglio che chieda quello che merita...voglio che pretenda di più..perchè ha tutte le carte in regola per poterlo fare..se lo merita molto molto di più di diecimila altri uomini...Uno come lui..non si trova facilmente...ed io voglio donargli la felicità, per sempre.

16 dicembre 2011

da aple

pur non riuscendo ad afferrare la situazione che ti ha portato a cotanta disperazione ti capisco... ho amato ed amo ancora una persona che ha deciso di dare la sua vita in mano a delle sostanze... che ha deciso di non vivere...di non sapere...di costruitre il suo mondo alienandosi da quella che è la realtà...e in questo vortice ha trascinato me... risalirè è difficile...forse sarà impossibile... e amara è la consapevolezza che in fondo la vedo come lui...che in fondo dietro la mia parvenza di uptown girl c'è l'amarezza e il cinismo di colei che non è in grado di apprezzare nulla di ciò che la circonda...pur avendo tutto... e senza lui... poco ha un senso

16 dicembre 2011 - Milano

da Ubuntu

Ciao Innamorata, è proprio questo il punto, il tuo lui, come il mio, sono persone che hanno una valutazione di se stessi molto bassa, nel caso mio praticamente inesistente. Volergli bene è una questione molto delicata. Ci sono momenti in cui lui pensa di non essere capace di fare delle cose ma nello stesso tempo vuole giustamente farle...solo un mese fa non avrebbe neanche avuto questa spinta a prendere delle iniziative e a mettersi in gioco e questo io lo considero un grande passo avanti. Non mi stancherò mai di ripetergli di guardarsi sempre indietro per rendersi conto di quanti passi avanti è riuscito a fare mettendo in atto tutte quelle risorse che sono già dentro di lui e che aspettano solo di essere incanalate nel verso giusto. "Rieducarlo" è una parola forte ma è quella che più calza in questo caso, perchè viene da un passato devastante in cui è stato per anni a contatto con persone da cui la sua vita dipendeva e che hanno approfittato, pur senza volere, di questo legame, per schiaccarlo e renderlo ancora più insicuro fino a farlo diventare incapace, come del resto faceva comodo a loro..a volte le persone delicate e buone vanno a coppia x strane alchimie proprio con le persone più violente, che sembrano più forti, ma di forza nel prendersela con una persona più vulnerabile ce n'è poca... Io credo in lui e spero che un giorno arrivi a crederci da solo, ciò che conta è stargli vicina nel modo giusto, senza farmi condizionare dal suo carattere. Per me non è facile, ci sono affinità nelle nostre storie che mi portano a fare i conti anche con la mia vita, vissuta, digerita e rielaborata, forse io sono un pelino più avanti nel percorso che mi ha portato ad affrancarmi dalle catene di certe dipendenze affettive e per questo a volte riesco a trascinarlo e a dargli input positivi, gelosa dei miei spazi in cui mi prendo ancora cura di me stessa, più del mio esempio, nel mio piccolo, non posso dargli, farcela si può e sono convinta che fra alti e bassi, per quante ricadute ci potranno essere, in qualche modo riprenderà in mano la sua vita...con o senza di me..
In bocca al lupo, grazie per il confronto

16 dicembre 2011

da Linux

Non erano parole casuali quelle in cui parlavo di divario di esperienze; dentro avevo delle buone possibilità, ma quell'ambiente ha mozzato di continuo i tentativi di crescere che ho messo in atto fino ad adesso. Ne è uscita una personalità molto equilibrata di base, ma slivellata nelle esperienze, dal momento che ci sono aspetti in cui sono quasi al passo con i tempi, ovvero tutte quelle cose che si sviluppano negli anni scolastici, la maturità sessuale e affettiva; mentre nell'aspetto relazionale non ho strumenti, non so come funziona tra le persone, cosa è giusto fare o meno. Queste carenze sociali, dovute al fatto che non ho avuto modo di relazionarmi abbastanza a lungo per riuscire a sviluppare un metro di giudizio anche in questo, mi hanno tagliato le energie riducendo la volontà a zero. Di mio non sono né depresso né altro, ma non potevo nemmeno avere uno straccio d'amico perché con lui mi sentivo fuoriposto, risentivo la vergogna delle origini o peggio sapevo bene che sarei stato allontanato, com'è infatti accaduto tante volte con amiche di cui mi sono innamorato... allora che senso aveva vivere? A che serviva studiare, lavorare, guadagnare se intorno non ci sarebbe stato nessuno con cui condividere ciò che avevo? Che differenza c'è fra morire e vivere in quelle condizioni? Un saluto e quattro chiacchiere ad occhi bassi e di sfuggita non farebbero maturare nessuno nemmeno se avesse grandissime capacità... l'impronta della vergogna lasciata su di me e puntualmente rifrescata dalla famiglia mi portava a sfuggire, a sentirmi inferiore a tutti; da solo mi facevo coraggio, ma puntualmente appena incrociavo mio padre o mia madre e tutto il castello crollava; devo essere davvero molto forte se sono riuscito a resistere a tutto questo senza perdere la salute mentale... perché è così: sto peggio di fisico che di mente. Per questo non riesco a prendermi cura di te, mi sforzo sempre, ci metto tempo, impegno, attenzione alle tue esigenze, ma nulla da fare... mancano troppe cose in me. Non ho nessuna esperienza umana a cui far riferimento. Vado a tentoni, mi butto, rischio facendo errori su errori. Pian piano sto recuperando però. Nelle condizioni giuste riesco a colmare le lacune a velocità sostenuta. Per condizione giusta intendo quella di ora, cioé ho un legame esterno forte che mi permette di non lasciarmi condizionare dai miei famigliari. E' per questo che vedi che ultimamente riesco a prestare maggiore attenzione alla tua vita... è perché l'aria sana che sto respirando mi sta liberando un poco alla volta i polmoni. Tu ormai dovresti saperlo... non dico nulla che non abbia base in me stesso. Altrettanto vorrei che dirti quanta rabbia mi stia facendo il fatto di amarti e non riuscire a dimostrartelo. Sbaglio sempre e ti ferisco, ma è perché ho un metro di giudizio ancora troppe grossolano in queste cose. E' una sensazione violenta di dolore, di rabbia quella di sentirmi dire dalla donna che amo che sono un essere bisognoso. Mi sento ferito; mi viene quasi da piangere ma non posso adesso o gli aguzzini ritorceranno il coltello nella piaga, distruggendomi nel corpo con il loro bene chimico. Mi fa rabbia non poter fare per te ciò che farei al massimo. Saremmo stati da dio insieme e ti avrei trattato come una dea; altro che regina. Ma tutto questo non è giusto nei tuoi confronti. Tu cercavi un pò di felicità e ti sei innamorata di me, che ti amo di tutto cuore, ma non riesco a restituirti ciò che mi dai a pari livello, non c'è tempo per farlo perché io devo crescere, e per farlo dovrò sbagliare ancora a rischio di ferirti...tu sei in una fase diversa: devi trovare la tua casa, una tua sicurezza nella vita. Lo so, col tuo aiuto, con la tua vicinanza riuscirei a fare sempre di meglio in poco tempo. Già adesso potrei scavalcare le mura di cinta e venire da te; ma che senso avrebbe? Cosa saremmo?Per esperienza mi potresti essere quasi nonna... cosa intendi fare? Non abbiamo legami di sangue, ma a me sembra ugualmente assurdo, ovvero per me andrebbe benissimo, ma per te? Tu non hai questo tempo da perdere; già ne hai speso troppo con chi è diventato consapevole troppo tardi. Ci vorrebbe circa un anno di lavoro duro su me stesso per ritornare al passo con i tempi... ma non posso pretenderlo. Tu devi andare; ne hai il diritto, lo meriti perché sei una persona straordinaria e meriti qualcuno che ti renda felice. Ti amo tantissimo non come madre, né come sorella, né come amica, ma come compagna, perché affettivamente sento di essere sufficientemente maturo. Non pensare che spargerò voci in giro, o parlerò male di te; è successo che scappasse qualcosa ma era solo per il fatto delle abilità sociali... non sapevo cosa implicassero quelle parole, che effetto avrebbero avuto sugli altri. Ho parlato male della mia ex perché non ha mai nemmeno tentato di ascoltarmi, ha mostrato chiaro il suo disprezzo con una noncuranza che non doveva permettersi. Te l'ho sempre detto che non ti sarebbe successo nulla. Devo lasciarti andare, perché questo aiuto che mi vuoi dare mi ferisce nella dignità di uomo maturo sotto certi aspetti. Ti amavo, volevo essere un compagno per te... e mi sento male a dover accettare di essere cresciuto come un bambino. Ci soffriremmo entrambi continuando così. Non devi sentirti in colpa e in più non ti ho mai chiesto di salvarmi... certo mi addolora lasciarti andare; come non potrebbe se so di amarti e sento che non ti dimenticherò? Ecco qual è stata l'eredità lasciatami dai miei parenti... farmi perdere la persona che amo di più. L'ho detto che a questo punto non mi avrebbero fatto più nulla di forza. Ma è rimasto quel male insidioso che si è infiltrato tra noi e ha fatto crollare tutto. Mi sento uno schifo... avrei dovuto vivere delle esperienze sciocche su cui fare esperimenti in modo che non mi sarebbe successo questo col grande amore. L'avrei fatto se solo avessi potuto. Adesso sono preoccupato per me perché so che non mi rimangono molte possibilità, ma più che altro mi fa male questo amore che è qui rimasto sospeso a metà, che non è in grado né di scomparire né di uscire fuori. Di me poco m'importa, perché non ho più nulla da perdere. So bene cosa mi aspetta dal momento che perderò tutta la forza di reagire, ma quello che mi addolora di più è la consapevolezza che terrò sempre questo rimpianto, il più grande in mezzo a tanti altri. Ti ascolto, invece... nell'immediato mi è difficile perché mi trovo ancora in difficoltà con le persone in genere, ma ho ascoltato la tua dedica; ebbene quello che vedi non sono io; se sono così adesso non significa che non posso essere migliore; anzi c'è in me una grande malleabilità e una fervente voglia di cambiare; il tipo passivo che rimane nel posto che gli riservano gli altri è nato dacché ha visto che lottare sarebbe stato inutile e anzi controproducente. Non avevo legami con l'esterno perché loro mi avevano indebolito e qualunque tentativo di ribellione riusciva solo a mutarsi nel loro rancore e nel peggioramento delle mie condizioni; se adesso sostengo la lotta per trovarmi un posto più adatto è perché ho te. So bene che quel posto di soprammobile non mi appartiene e mi piange il cuore ogni volta che me lo assegnano a gesti e a parole... ma adesso ho una speranza e mi sto ritagliando degli spazi miei in quell'ambiente rigido, ossessivo, ottuso, oppressivo. Rimangono però le lacune lasciatemi da quella formazione malsana. In pratica non riesco a muovermi mentalmente, tanto più con te. Già non ho vie formate da percorrere... poi con te mi paralizzo perché se anche ho azzardato qualcosa poi ti sei sentita ferita perché infatti avevo azzardato senza nessuna consapevolezza nella speranza di far bene. Hai fatto bene a non rispondermi. Così almeno ho capito questo fatto delle domande inopportune, di cui non conoscevo l'esistenza. Adesso riguardo quello che hai scritto e riesco solo a pensare che tutto questo è ingiusto; è un'ingiustizia che nessuno di noi ha voluto. Adesso ti ho scritto quello che penso... poi decidi tu cosa è meglio per te... adesso posso solo dirti che sento la profonda ingiustizia di questa situazione: tutto questo non è giusto per l'amore... è troppo terribile accettare che debba essere così.
Solo vorrei dirti che se devi educarmi solo per ridarmi uno straccio di vita senza te risparmiatelo. Meglio vivere conservando un pò di sana inconsapevolezza a questo punto.

16 dicembre 2011

da Innamorata

Wow..che storia profonda ed incasinata!!! Scusate se mi intrometto nelle vostre comunicazione...ma ho solo una semplice curiosità...oppure un consiglio per Lui... Scusa..ma in parte conosco quello stato d'animo che tu descrivi alla perfezione!!! L'ho vissuto da giovane...molti anni fa...ti posso dire...che l'unica soluzione per ridare o trovare la dignità in te stesso...e la tua vera essenza..che consiste nella libera esposizione del proprio essere..senza vincoli mentali nè sentimentali..E'..oppure..diciamo..sarebbe..ANDARTENE A STARE DA SOLO...voglio dire...VIVERE DA SOLO!! Ti assicuro che questo è l'unico modo che hai per crescere...e finalmetne amare liberamente sia te stesso che una Donna. SPERO DI GRAN CUORE CHE TU ABBIA LA POSSIBILITA' DI FARLO...e se ne hai le possibilità..TI PREGO..non perdere altro tempo prezioso..non conosco la tua età anagrafica...ma davvero..richieresti di rimanere in un limbo tremendo...dove la perdita dell'anima...è cosa assai peggiore...della mancanza momentanea di fiducia in se stessi...FALLO..SE PUOI... FAI IL GRANDE BALZO..e vedrai quanto ti stupirai di te stesso!!! Ne resterai piacevolmente meravigliato. Ad entrambi..auguro..un amore infinito e bellissimo..pieno di gioie e soddisfazioni..che vi meritate entrambi. AUGURI CARI RAGAZZI.

17 dicembre 2011