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da Anonimo
Credo di aver provato le stesse sensazioni che un bambino prova quando scopre che Babbo Natale non esiste.
Si dissolve in un istante tutto ciò che rappresentava un punto fermo, qualcosa che ti riempie il cuore, qualcosa dato per scontato al di là di ogni ragionevolezza.
Chissà davvero perchè ho dato per scontato qualcosa che non è neppure esistito: l'evidenza era sotto miei occhi giorno dopo giorno, lei consumava le sue storie d'amore, me le raccontava per filo e per segno, mentre io mi illudevo di poter leggere nei suoi occhi di un qualcosa che non si sarebbe mai potuto avverare. Davo per scontato che lei in fondo mi amasse e che prima o dopo saremmo stati un "noi". Il tempo passava, io rimanevo (quasi sempre) a debita distanza, un po' perchè confidavo nel fatto che alla lunga sarebbe venuto fuori quello che "realmente" provava per me anche a discapito di certi segnali che talvolta mi mandava, un po' perchè sono seriamente impegnato e non riesco a non tenerne conto. La vedevo giorno dopo giorno ed è così che si rinnovava l'illusione.
Improvvisamente (lei non più così presente nel mio quotidiano) nella mia mente è apparsa in tutta la sua evidenza la forza di questa suggestione, non sarebbe mai potuto accadere quello che ho sperato, sono mancate le basi fino dall'inizio. Mi sono dovuto ricredere su quello che consideravo un assioma: ora credo che una donna che prova affetto per te, anche molto profondo, che ti considera un uomo di bello aspetto, che ti considera l'uomo migliore della terra, che parla magari di come potrebbero essere i "nostri" figli può fermarsi solo a questo; può non avere alcuna intenzione di costruire una relazione con te. Dall'oggi al domani ho realizzato che davvero si trattata di "solo" affetto, che davvero Babbo Natale non esiste.
Una convinzione maturata improvvisamente, e comunque così indiscutibile, basata come è sulla semplice constatazione dei fatti.
Vorrei essere come un bambino, e trovare immediatamente la forza per reagire; una forza che nel bambino è pressoché infinita. Invece io sono mesi che mi porto dietro questo magone.
24 dicembre 2011
Categoria: Amore impossibile
da Anonimo
E' successa la stessa cosa a me con una ragazza che lavora nel mio stesso campo. Ne sono profondamente innamorato, ma, non potendo dirle nulla perché convinto che non avrebbe corrisposto, mi sono tenuto questo sentimento finché ho potuto. E intanto la mente vagava, cercava di capire, di cercare soluzioni da quei pochi elementi che aveva a disposizione, elementi tra l'altro facilmente interpretabili. Non avevo parlato con lei; quindi mi basavo su sensazioni e segnali che avrebbero potuto avere ragioni diverse per manifestarsi. Cercavo di creare un quadro completo sulla base di elementi poveri e difficilmente assemblabili.
Lei aveva avuto degli strani modi di porsi, a cui non riuscivo a dare una netta spiegazione. A volte pensavo che avesse un pò d'interesse, altre volte mi dicevo che si era solo divertita con me, a farmi innamorare, anche se non aveva nessuna intenzione.
Le scrissi su facebook, chiedendole l'amicizia, senza però dirle direttamente che volevo capirne di più. L'amicizia non venne accettata e questo mi diede la quasi certezza che avevo ragione a pensare di essere stato preso in giro, anche perché nelle mail che ci scambiammo sembrava indispettita.
Ne seguirono mesi di sofferenza. Dopo questo la ritrovai per caso ad una conferenza. La salutai tutto entusiasta e ben consapevole di ciò che significava averla ritrovata dopo tutti quei patimenti. Anche lei mi salutò tutt'altro che infastidita, anzi direi che lo fece con un certo affetto. La cosa mi confuse. Pensai che mi avesse salutato così solo perché stava rispondendo al mio entusiasmo. Le scrissi, ma dopo mi disse di non cercarla più, nemmeno ci fossi andato a posta lì giusto per incontrarla e non per un obbligo lavorativo.
Ne seguirono altri mesi di domande, pensieri, sofferenza; cercai di strapparmi di dosso quell'amore in ogni modo, anche vedendo se qualche altra m'interessava; ma niente non c'era lo stesso coinvolgimento. Anzi era peggio perché quelle nuove conoscenze rendevano più dolorosi i ricordi. Alla fine verso Maggio di quest'anno cominciai a pensare di averne trovata una simile; ma c'era sempre un allarme che m'informava che non poteva essere amore. Cominciai a guardarla per come si muoveva, insomma fisicamente; ma l'amore non è arrivato. C'era sempre il ricordo di lei, la sua mancanza che mi lasciava arido. Le comincio a scrivere di nuovo e questa volta sembra disposta al dialogo. Non metto in mezzo l'amore però. I tormenti arrivano al punto che vado da lei e mi dichiaro. Davanti a questo perdo tutte le speranze, piango tutto il giorno e nei successivi la sofferenza si fa ancora più esasperante. Ma c'è sempre quel campanello che m'informa che, se mi salutò in quel modo, non mi rifiutava tanto brutalmente come credevo, e, se mi aveva parlato, forse voleva conoscermi. Continuo ad amarla disperatamente, senza poter farci nulla. Un bel giorno trovo una busta in bianco sotto il portone. La giro e vedo che non'è indirizzo né altro; la leggo: è una dichiarazione d'amore. Sembra scritta nel suo stile con la stessa grafia di quando firmava, o appuntava sull'agenda. Faccio ricerche e vengo a sapere che mi ama. Adesso stiamo insieme da due mesi.
Con questo vorrei dirti che non contano le parole che uno può dire. Si possono dire un sacco di cose, senza esserne consapevoli in pieno; la gente quando parla ne dice di boite: basta osservare chiunque per vedere quanta contraddizione c'è fra ciò che si sente e ciò che si dice, fra ciò che si sente e ciò che si fa. Non sempre c'è cattiveria dietro tutto questo. Ci sono condizioni limitanti, paure, domande, vergogne tanto più nell'amore.
Gli occhi non sanno mentire. Bisognerebbe essere degli esperti del linguaggio del corpo per riuscire a fingere e nemmeno quelli spesso ci riescono. Poi, se una donna parla di famiglia e di figli in quel modo con un uomo non credo che sia solo affetto. Credo che non lo farebbe mai nessuna donna: Sarebbe troppo compromettente, anche se fosse un amico. Metti gli sguardi strani con questi discorsi e capirai che questa donna ti ama... e che tutti i segnali negativi che ti ha dato sono solo dettati dalla paura di una delusione.
Toglimi una curiosità... ma tu gli hai mai chiesto direttamente se ti ama o meno? Lo hai chiesto dal vivo?
Lo chiedo perché non c'è altro modo per essere certi della verità. I gesti, le espressioni, gli occhi di una donna non mentono. Te lo dico per esperienza.
24 dicembre 2011
da luce spenta
Hai detto di essere impegnato quindi hai solo capito che ciò che contava davvero era chi avevi al tuo fianco. Sei convinto che l'altra donna non ti amava davvero, pensi che non ti abbia mai amato evidentemente... in fondo anche tu non amavi davvero l'altra donna per dire tutto questo, la vedevi solo come un rifugio che ti avrebbe protetto dai tuoi problemi con la tua lei... questo non è amore, è convenienza. Resta con la tua prima e vera lei, evidentemente questo è il tuo cammino, questa è la tua vera strada. Forse non ti raccontava delle storie che lei viveva, forse erano solo amicizie per vedere se tu ci tenevi davvero o se eri ancora legato alla tua lei. Sei impeganto in fondo, e la tua famiglia conta di più... la vita va' avanti per tutti, anche per l'altra donna che continuerà il suo cammino senza te in questo lungo inverno come negli altri che verranno siccome ormai hai scelto chi sia veramente il tuo domani. Pensaci bene però...
24 dicembre 2011
da Anonimo
Ho letto ciò che hai scritto e mi sembra che sia un po’ diverso da come dici: lui ci teneva sul serio. Se ha avuto una specie di risveglio tipo quello dei bambini che perdono l'incanto della leggenda vuol dire che ci credeva davvero. Forse è stata proprio la donna a renderlo dubbioso con quell’ atteggiamento sconsiderato. Restare con la famiglia offre più sicurezze è ben più facile che andare allo sbaraglio con una donna che, pur essendo un’amica, non gli dava sicurezze. Onestamente credo che la convenienza stia nella scelta della famiglia, ma non sempre questa è sintomo di felicità. Poi ognuno fa come meglio crede.
26 dicembre 2011
da Anonimo
Grazie per le risposte.
Molto bella la tua storia, anonimo. Posso sempre augurarmi che mi capiti qualcosa del genere, ma non credo proprio! Mi sono dichiarato anch'io a suo tempo, e mi sono anche messo a piangere quando ha confermato quello che temevo potesse confermare.
Da allora sono passati addirittura anni, e nonostante tutto in qualche modo ho continuato a sperare... per tutte quelle cose che continuavamo a dirci e per un rapporto che sentivo "vivo". Ma negli ultimi tempi ho preso coscienza di quella che credo sia la realtà... è stato solo affetto, lei mi considera come un amico più o meno caro dei tanti che le girano intorno.
Per luce spenta.
Le cose non stanno come dici tu. Lei non doveva essere una ruota di scorta per problemi che io avrei con la mia "vera" lei. Certo non ho potuto fare i salti mortali per fare quello che una persona libera da impegni SERI potrebbe in teoria fare... cose come farmi trovare in certo luoghi, farle sorprese, dedicarle poesie o canzoni o piuttosto cercare di frequentare certi suoi ambienti o altro, ma non potrai mettere in dubbio i miei sentimenti nei confronti di questa donna.
Anche perchè le cose non sono facili, per lo meno nella mia coscienza, perchè comunque rispetto la persona che mi ha accompagnato in questi anni. Nonostante certe cose stiano venendo meno.
26 dicembre 2011
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