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da Anonimo
Il mobbing è un fenomeno poco conosciuto ma terribile, si annientano le persone facendo passare la vittima per colpevole agli occhi della gente e così oltre al danno anche la beffa di essere giudicato come la causa del problema.
I colleghi coalizzati perdono ogni senso di giustizia, di verità, annientano la propria morale individuale per aderire, per paura, problemi personali o perversione ad un comportamento collettivo di totale perdita di valori etici e sociali.
Cercano di toglierti tutto lanciandoti accuse false ed indegne: dignità, reputazione, persino il lavoro. Ti ritrovi incredibilmente solo contro tutti senza nessuna colpa, il gioco psicologico è tremendo, nessuno ti crederà, tranne i pochissimi che hanno consapevolezza di un tale fenomeno: dovrai per questo avere la forza di venirne fuori da solo, se ce la fai, altrimenti è la distruzione.
Non credo ci sia niente di più ingiusto e terribile.
4 marzo 2012
Categoria: Sfoghi
da anonima
ti capisco...il mobbing è una condizione a dir poco ingiusta e deprorevole... dove cerca di vincere chi vale ben poco... sia professionalmente che umanamente...
4 marzo 2012
da Chiara
Ciao Anonimo, lo sto subendo, e so cosa vuol dire. All'inizio solo da parte dei capi, ora anche dai colleghi.
Mi stanno distruggendo, logorando e ricoprendo di accuse infamanti, quando l'unica persona che soffre sono io. Non serve a niente ribellarsi, anzi, ti prendono per pazza malata, e si sa che la gente scappa dai malati di depressione.
Dopo tanti anni di duro lavoro, mi ritrovo sola, isolata da tutti, senza difese.
Da chi posso andare? Dai sindacati? Da un avvocato del lavoro? Sono un pesce troppo piccolo non mi difenderebbero. Posso contare solo sulle mie forze, ma stanno venendo meno anche quelle. Ho perso tutto, tranne la dignità, quella non me la potranno mai calpestare.
E' una grande ingiustizia, hai perfettamente ragione.
Spero nella giustizia divina.
Un abbraccio, e se vuoi possiamo farci forza a vicenda.
Chiara
4 marzo 2012 - Milano
da marta
io ho vissuto la stessa esperienza è una sofferenza che continua anche dopo la fine del rapporto dì lavoro. Bisogna avere il coraggio dì denunciare anche attraverso i giornali e la nostra storia non deve essere uno sfogo disordinato ma preciso e consapevole. I sindacati possono aiutare ma è utile sentire anche un avvocato del lavoro magari della categoria perché le spese legali possono essere onerose. La legge deve cambiare i datori dì lavoro non possono essere sempre liberi dì fare del male ai propri dipendenti con la coalizzazione dei colleghi
5 marzo 2012 - Pavia
da Anonimo
Grazie ragazze per la vostra comprensione; a Chiara vorrei dire che il sottoscritto è temprato da anni di dura lotta contro questo fenomeno, una lotta dove, come dici tu, ho lasciato sul terreno di tutto tranne che la mia dignità, sulla base della mia personale esperienza posso dirti che la guerra non è vinta e probabilmente non si vincerà mai per la troppa sproporzione tra le forze in campo ma ho capito, se ci rifletti bene, che in fondo lo scopo non è vincere ma rimanere a lottare per quello in cui credi, la verità e la giustizia: combattere per questi valori ti da una grande forza e paradossalmente ti senti quasi un "privilegiato" a dover essere tu il paladino della situazione.
Ti sembrerà di rimanerne annientata ed invece la costanza nella lotta ed il giusto tempo per l'acquisizione della piena consapevolezza della tua forza ti renderanno indistruttibile, vedrai...sarà un viaggio duro ma verso una meta davvero gratificante: il valore di te.
Nella mia esperienza ti dirò che mi ha molto aiutato la vicinanza delle persone, familiari ed amici, che mi vogliono bene e più forte che mai mi hanno fatto sentire il loro sostegno; sicuramente in questo sono stato fortunato rispetto a molti altri che hanno vissuto e vivono il medesimo problema trovandosi da soli, senza il supporto di qualcuno che gli faccia sentire sostegno, amore e vicinanza; tieni presente però un consiglio fondamentale, se mi posso permettere: non scaricare mai la tua rabbia sui tuoi cari, sarebbe l'errore più grosso, ci staresti molto male per avere provocato la loro sofferenza, non ne avresti davvero nessun sollievo credi a me.
E' una guerra, puoi arrenderti e rimanere sconfitto, dunque soccombere, a volte anche fisicamente, o andare via (ammesso che te lo possa permettere), oppure rimanere e combattere consapevole che i principi e i valori ti accompagnano a fronte del nulla più totale.
Credi in te e non ne rimarrai logorata, ti rafforzerai invece con il tempo come ho fatto io e niente, ti accorgerai un giorno, può veramente distruggerti...davvero così forti...proprio io...proprio tu...chi l'avrebbe mai detto...
Dunque non hai scelta, non puoi fuggire non puoi arrenderti...puoi solo combattere...scoprire la tua forza, chi ti vuol bene è con te è meraviglioso saperlo...non ti serve altro...ciao.
5 marzo 2012
da Anonimo
Anch'io l'ho subito e lo sto continuando a subire e non so che fare
5 marzo 2012
da samis
e la cosa più brutta e che può succedere, è che se uno è insicuro finisce per trovarsi una colpa anche se è totalmente innocente..
5 marzo 2012
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