Solitudine

da marco

Il messaggio precedente è capitato in un momento in cui sto attraversando per l'ennesima volta un pesante periodo di isolamento, perché per me solitudine ha un significato positivo, è il momento in cui ti incontri con te, ti riconcilii con te stesso, ed è un momento di grande dolcezza ed importanza, perché dedicare tempo a noi stessi, ascoltarsi, è vitale quanto ascoltare e dedicarsi, una volta rientrati a casa dalle fatiche quotidiane, alle persone che amiamo. E'l'isolamento semmai, cioè la distanza non voluta dagli altri, e quindi la mancanza non desiderata degli altri, ad arrecare sofferenza. Ebbene quel messaggio conteneva una grande verità: chi è solo, lo è anche perché alla fin fine, non accetta compromessi al ribasso, non si snatura, rimane fedele a se stesso.
Questo è il punto: la fedeltà nei confronti del proprio sè, fedeltà che è scelta e necessità, che è libertà e ineluttabilità, ma che alla fine è la bussola che guida le azioni di queste persone. Io oggi ero al mare, solo, e per quanto triste, tristissimo, ho fatto una bellissima nuotata, ed in acqua, nuotando a rana, molto lentamente, sono riuscito anche a distendermi, a dimenticare la mia tristezza smisurata.. e quando sono tornato verso l'asciugamano, sì la tristezza s'ispessiva alla vista della coppia felice, o ascoltando i programmi per la serata di un gruppo d'amici, ma neppure troppo.. me ne sono andato perché mi stavo scocciando, non perché non riuscissi a sopportare le coppiette o le comitive.. ma sono triste, tristissimo. Eppure quanti giorni ho passato solo.. anche quando avrei potuto non esserlo; anche oggi alla fin fine avre potuto non esserlo, ma perché accontentarsi? o sentirsi comunque a disagio? Ed allora sono stato al cinema da solo, sono uscito la sera da solo, sono stato nei locali da solo, a pranzo da solo.. certo bisogna essere forti per sopportare questa condizione. E' un fardello questo confino che colpisce, e che carcera, è la peggiore delle galere, perché apparantemente sei libero, ma in realtà non sei libero di fare nulla, ed anche se agisci, la tua azione risulterà depotenziata, perché non condivisa.. eppure, nonostante tutto, l'unica via maestra è la coincidenza con se stessi.Se erriamo, è perché ci siamo allontanati da noi stessi; soffriamo la mancanza degli altri a volte così tanto, che non ci accorgiamo che per avvicinarci a loro, perdiamo di vista noi, ed in questo modo essere felici sarà sempre impossibile. Quante dediche qui sono state scritte da persone che pur circondate da amici, amiche fidanzati o fidanzate, si sentono sole? ecco perché da noi non dovremmo mai allontanarci, mai, a costo di restare soli, ma pur sempre con noi. Saremo sempre meno soli che isolati in mezzo ad una folla di estranei, cioè persone con cui non ci sono e non ci saranno mai sintonia, simpatia, empatia. L'antico maestro diceva conosci te stesso; mi permetto, sommessamente, di aggiungere e restaci fedele, sempre.

16 agosto 2012

Categoria: Solitudine

da Sara

Parli di una esperienza che conosco molto bene...ma non riuscirei mai..a decidere di stare da sola... ho bisogno degli altri..perchè è proprio in mezzo agli altri che la mia personalità prende più valore...con la comunione o la comunanza, con l'amore reciproco, con l'affettività data e ricevuta...compromessi? No!! Mai...ma consapevolezza del proprio valore SI..sempre...a costo aconhe a volte..di rompere rapporti..o relazioni che ci tengono legati.. Un caro Saluto ed abbraccio.

16 agosto 2012

da marco

Ciao Sara,

Nessuno vorrebbe stare solo, infatti ho distinto tra solitudine ed isolamento come sensazione di alterità e distanza incommensurabile dagli altri.. neanch'io vorrei essere solo, ed in effetti non lo sono sempre, non posso dire di esserlo sempre stato, ma non ho una compagnia d'amici con cui esco quasi quotidianamente, non me ne andrò una settimana in vacanza quest'Estate, non ricorderò serate esaltanti, tutt'al più piacevoli.. anch'io, come tutti, cerco la comunione con gli altri, mi piace dare e ricevere affetto, rimanermene abbracciato con un persona che mi piace, ridere e scherzare, mi piacerebbe organizzare tante uscite sempre diverse con gli amici... ma non è possibile, semplicemente, e alla fin fine, non lo è mai stato, ho sempre convissuto con un senso di precarietà estrema dei rapporti, che potevano avvicinarsi e perdersi subito dopo, o magari continuare, ma sempre all'insegna della discontinuità.. e così è, per ora..forse si deve alle circostanze, forse alla mia infanzia ed adolescenza, al mio cammino un pò tortuoso e non lineare.. e così è, a volte pare impossibile, ma anche la normalità è difficile da raggiungere per alcune persone... io però ti ringrazio per la tua risposta, contraccambio il saluto e l'abbraccio, e ti auguro di continuare sempre a donare e ricevere affetto ed amore! ciao

17 agosto 2012

da holly

Grazie mille per tutto ciò che hai scritto. E' un momento davvero brutto, davvero triste per me, e la tua bella dedica è stata una boccata d'aria fresca. Ciò che tu hai scritto è così totalmente vero. Nel giro di un anno, la mia vita è cambiata completamente. Avevo un ragazzo che mi ha aperto le porte della vita, ed ho passato momenti felici con lui. POi l'amore è svanito, e sono passati mesi e mesi prima che avessi il coraggio di affrontare la verità. In quei mesi incerti mi sono praticamente annullata. Tutti i miei sorrisi, i miei abbracci e i miei baci erano completamente falsi. Le feste a cui andavamo, le cene, i ristoranti...oh, non ero sola, non ero chiusa in casa, ma era tutto finto. Non ero io. Quelle cose non mi appartenevano. Così un giorno ho scelto la strada più dura, quella della verità, e tutto è cambiato. Tutto ciò che vivo adesso, è vero. E' la mia autentica solitudine, ed è comunque meglio di qualsiasi apparenza di felicità. Ho perso la maggior parte delle persone con cui passavo feste e sabati sera. E non perchè credo che siano persone sbagliate o cattive, ma perchè non si è mai creato un autentico legame, un autentico affetto, un'amicizia che ti riempie anche il cuore, non soltanto una stanza. Non posso dire di essere completamente sola, ma la maggior parte del tempo ci sono soltanto io a confronto con me stessa. Non ho un lavoro fisso, non c'è nessun posto che io possa chiamare davvero "casa", è un periodo in cui avrei tanto bisogno di una persona accanto, ma quella persona non c'è e sono stata costretta ad abituarmi all'idea di cavarmela da sola. Vorrei riuscire a risolvere tutti i problemi che mi trascino dietro da una vita e avere qualcosa di meglio da offrire agli altri. La maggior parte delle persone sole si lamenta perchè non riceve comprensione o affetto dagli altri, ma il mio problema è l'esatto opposto: io voglio imparare a costruire dei legami veri, autentici, voglio essere in grado di amare davvero qualcuno. Per fare questo, ho troncato tutti quei rapporti finti che non mi avrebbero portata da nessuna parte. La solitudine mi terrorizza, ma proprio per questo devo imparare a farci i conti. Devo imparare ad apprezzare le cose anche se non posso condividerle con nessuno. Forse così potrò diventare una persona che non vuole semplicemente aggrapparsi agli altri, ma condividere tutto ciò che c'è di bello al mondo. Per me è stata una scommessa azzardata: rinunciare a un'apparente felicità per tornare nella vecchia, ben nota tenebra. Sperando di farci i conti una volta per tutte, e uscire a rivedere la luce.

24 agosto 2012