Sfoghi

da KiM

In realtà non so a chi dedicare questo messaggio. Forse dovrei scriverlo a tutte le persone che conosco, perché sembra che in un modo o nell'altro io sbagli sempre tutto con loro. Riesco sempre a fare arrabbiare le persone, non con la voce, perché io in realtà parlo poco, non urlo e cerco sempre di non litigare. A fare male sono i miei silenzi, la mia ansia e le mie lacrime. Il fatto è che quando le persone mi danno fiducia e si aspettano molto da me, faccio di tutto per non deluderle. "Di tutto" significa che sono disposta a chiudermi in casa, a lavorare giorno e notte per qualcosa in cui credo, a chiamare poche ore prima di partire per una vacanza dicendo: "Ho un impegno, non posso più venire", a interrompere i rapporti con gli altri e a chiudermi in me stessa. Perché io, quando desidero realizzare qualcosa, penso solo all'obiettivo e mi dimentico dei mezzi. Stavo pensando a quante persone ho perso in questo modo. Tante, credo, forse troppe per potermi ricordare il nome di ciascuno di loro. Quante volte le mie amiche mi hanno rinfacciato di non esserci stata? Quante persone che conosco solo di vista ho fatto arrabbiare con quell'ansia che mi accompagna fin da piccola? Vorrei avere una gomma per cancellare la parte brutta di me e soprattutto gli sbagli che ho fatto, le cose che ho detto o scritto senza riflettere. Invece riesco solo a starci male, a dirmi che tanto ormai è fatta, l'opinione che hanno gli altri di me è cambiata e non c'è modo di tornare indietro. Purtroppo, quando mi trovo davanti ad un problema, cerco il modo più semplice per aggirare l'ostacolo, perché credo che non ci sia nessuno disposto a darmi la spinta per saltare. Ecco perché non so vivere. Ero convinta che questi mesi sarebbero stati i migliori della mia vita: esami finiti, solo una tesi da preparare, una tesi su cui sto lavorando da tempo e in cui credo molto. Eppure, in tre anni, non mi è mai capitato di piangere per un esame; invece non faccio altro che versare lacrime per una cavolo di tesi, che alla fine è solo una formalità, anche se come sempre ci tengo a fare le cose fino in fondo. Forse non è completamente colpa mia, però non riesco ad attribuire la responsabilità a nient'altro: mi vedo sempre come l'antagonista della mia vita e di quella degli altri. Vorrei imparare a fregarmele, a vivere più serenamente, ma sono solo capace di piangermi addosso. Chiedo scusa a tutte le persone che ho deluso, a quelle che hanno cercato di aiutarmi nonostante io non sia stata in grado di cogliere questa opportunità e anche a quelle che, malgrado tutto, continuano a restarmi accanto.

12 ottobre 2012

Categoria: Sfoghi

da Lalla

Ciao, ricordati sempre che non è mai troppo tardi per cambiare il proprio comportamento. Certo, le persone che hai deluso ci metteranno un po', all'inizio non ti crederanno... ma con il tempo non potranno che valutare positivamente l'inversione di rotta. Certo, non è facile, è un percorso lungo, ma se ci credi veramente (e se lo fai per te e non principalmente per gli altri), allora vedrai che tutto si risolverà. Credici!

12 ottobre 2012 - Biella

da Max

Non sei tu a sbagliare ma chi ti ha egoisticamente caricato di tanta responsabilità, così tu fai, per compiacere questi altri, io lo chiamo ricatto morale, scusa il mio essere così diretto, credo che, tu ne sei consapevole ma non hai il coraggio di ammetterlo a te stessa, ogni tanto è utile invece riprendere il contatto con la realtà, altrimenti l’io interiore e quello esteriore che usiamo per vivere si allontanano l’uno dall’altro col risultato di sentirsi smarriti. Ciò che sta dentro percepisce la realtà vera e i suoi meccanismi, ma l’io esteriore è il più esposto ai condizionamenti dell’ambiente circostante ( persone, cultura, rapporti sociali, società ) e non sempre riesce a difendersi ma subisce, venendo a mancare l’armonia tra interiore ed esteriore si soffre e sai bene che quando la corda è tirata da due forze contrapposte è lo stallo e il pianto è l’effetto di questa impotenza nel poter agire. Dovrebbero essere questi altri vicini a te, a chiederti scusa, per la loro ottusità, ma non ci pensare ora.
Visto che sei accurata nel fare le cose, magari avrai la costanza di provare a recuperarti, non c’è la bacchetta magica, ma quello che mi viene in mente è scientifico, accurato e semplice.
C’è un fisico e biologo di origini russe che ha fatto studi molto interessanti che riguardano anche lo stato psico-fisico del corpo. Il suo nome era Georges Lakhovsky, scienziato di inizio 900 ha scritto vari libri, bisognerebbe leggerseli prima di continuare il discorso, non c’è niente di miracoloso o cose strane da fare, sono studi provati dal momento che caso raro, lui era biologo ma anche fisico, conoscitore della vita e in grado quindi di trovare i mezzi per agire sugli organismi viventi. A tua discrezione se vorrai approfondire, in quel caso si potrà approfondire.

13 ottobre 2012

da primula

Segui il consiglio si Max, dice delle cose molto sensate.

14 ottobre 2012

da KiM

Grazie a tutti, in fondo credo che non siano gli altri a non volermi restare accanto, nel senso che loro ci provano, chiedendomi di uscire o semplicemente di farci una chiacchierata per telefono. Sono io che non accetto l'aiuto degli altri, perché così facendo mi sembra di arrivare a svelare una parte profonda di me stessa, tutti quei paradossi che caratterizzano il mio Io interiore, quando invece vorrei essere una sola persona, perfettamente razionale e coerente. Il fatto è che sono bravissima ad inventare problemi dove non ce ne sono, solo che purtroppo non sono altrettanto creativa con le soluzioni. Forse, come mi avete detto voi, l'unico modo è provare a recuperarsi, cosa che sicuramente cercherò di fare. So già che i rapporti non torneranno esattamente come prima, perché ci sono molte ferite aperte e non parlo solo di me, ma anche delle mie amiche, che nel corso del tempo sono cambiate, sono passate attraverso esperienze diverse e quindi sarebbe pressoché impossibile ricucire ogni singolo pezzo. Però forse, qualche toppa si può anche mettere. Con questa vena di ottimismo vi saluto, ringraziandovi ancora!

15 ottobre 2012