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da Anonimo

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da Anonima

Troppo pragmatismo caro Max. Nessuno possiede la verità assoluta e l'interpretazione della realtà e soggetta a dinamiche anche astratte, psicologiche, che giustificano l'esistenza di motivazioni diverse a volte (molto spesso) da quelle che sembrano scontate.
Un tradimento appare agli occhi di chi guarda semplicemente per quello che è ma solo chi l'ha compiuto è in grado di condannarlo o giustificarlo, solo chi l'ha compiuto sa se è stato un errore o un passo necessario.
Attribuire l'imputazione di un fatto ad una persona è un mero esercizio di sterile sentenzialismo non è certo verità se per verità si intende vera conoscenza.
La verità ha mille sfumature, tutto il resto è giudizio.
Non confonderti Max!

26 ottobre 2012

da Max

Non è affatto scontato chiedersi se in una vicenda personale abbiamo le nostre responsabilità.
Vorrebbe dire ammettere i propri limiti, può essere traumatico, ammetto che ci sono argomenti che andrebbero affrontati con maggior tatto, quando la ferita è ancora aperta il dolore è superore ad ogni tentativo di serena valutazione.
Un tradimento affettivo riguarda due persone, tu puoi condannare chi ha materialmente preso l’iniziativa e siamo d’accordo, ma trovo utile prima o poi capire le ragioni che hanno spinto l’altro a tradire la nostra fiducia, se è un traditore seriale si dovrà imparare a riconoscerlo per non ricaderci, bisogna chiedersi senza censure se nel nostro comportamento attiriamo i farabutti, non credo affatto che una ragazza si renda conto di questo, la risposta è spesso “ non posso farci niente”, io lo interpreto invece come un’assenza di valori, ovvero delle regole di comportamento che indirizzano nelle scelte, qualunque essere segue delle regole, anche gli animali, ogni cultura che ha regole nei costumi e tradizioni procede e prospera, quando queste vengono meno si sfalda, è storia.
Mi sembra che oggi le persone siano sospese a mezz’aria, lo puoi capire dal massiccio uso di psicofarmaci legali o meno e il successo degli psicologi, perché ? forse si divertono a farsi tritare il cervello ? oppure non hanno risposte soddisfacenti alle loro domande ?
Pragmatico ? temo sia necessario, ma non è sempre indispensabile, dipende dalle situazioni.

27 ottobre 2012

da Anonima

Tu, caro Max, hai risposte soddisfacenti per la tua vita?
Ti invidio, niente psicofarmaci, niente strizzacervelli, forti valori e ferree regoli morali.
Adesso che ci penso però anche io ritengo di avere buoni valori e non ho mai ricorso a certe soluzioni per schiarirmi le idee, eppure sono spesso piena di dubbi.
Mi sa che prima o poi cercherò anch'io di farmi aiutare a comprendere e comprendermi se continua di questo passo.
Ok mi rituffo nella normalità della mia imperfezione nella speranza, un giorno, di essere migliore.

28 ottobre 2012

da Max

L’uomo nel corso della sua storia ha messo a punto strumenti utili a dare queste risposte a schiarire i dubbi su di una scelta, dipende solo da noi imparare ad accettare l’indirizzo da seguire, è come una legge inflessibile devi avere fiducia e imparzialità d’animo. Leggere il tempo che vivi richiede l'estraniazione dai condizionamenti ambientali ed emotivi, se tu desideri sei già parziale, avrai risposte condizionate da quel desiderio, se vuoi è un concetto poco occidentale, infatti queste conoscenze sono orientali, le trovo utili, danno risposte coerenti con la situazione, e non è detto che coincidano con ciò che avremmo voluto, ma se hai capito che sono affidabili sei già a buon punto, estraniarsi dal condizionamento emotivo, non significa eliminare le emozioni, per evitare malintesi..
Invidia? Uomo e donna sono complementari non dovrebbero essere in competizione. L’invidia mangia risorse emotive e intellettive che andrebbero usate per costruire la propria vita, così le disperdi in una ammirazione distorta senza alcun benefico, sono una persona, con pregi e difetti non un entità superiore, vivo qui come te, cercando di farmi una mia idea della realtà, invece che prenderla già confezionata. Valorizza le tue qualità, mi sembra di vivere in una società in cui tutti guardano tutti e si dimenticano di loro stessi, che ne dici è solo una mia impressione ?

Capisco la tua autonomia, la condivido, infatti gli strumenti per la conoscenza delle risposte nascono da questa natura autarchica, eppure dico che, non possiamo fare tutto da noi, ti faccio un esempio pratico, un massaggio autopraticato non è lo stesso che ricevuto da altri, si deve solo avere l’accortezza di scegliere la/il massaggiatrice/ore mentalmente in sintonia con noi altrimenti il beneficio ricercato si ribalta nel suo opposto o non sortisce alcun effetto.
Tu non sei l’autrice, sbaglio ?

29 ottobre 2012

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